SEMPRE QUI
Sarà la mamma o quarant’anni passati a vedere sempre quelle cose
Sarà la paura, sarà che i babbei siamo noi e i furbi sono sempre loro
Sarà che fondamentalmente non sono capace di fare niente
Non si può cantare in bergamasco a quelli di Fort Worth
Quelli che sono in giro mandano le foto del sole e del mare sotto il pergolato
(e qui ad aspettare l’estate)
Un eroe locale è già in coda sulla strada quando il sole deve ancora nascere
(e già fuori dagli stracci)
E il metano da settembre alla fine di maggio
Dicono che a Bergamo è triste chi muore e peggio chi vi nasce
Eppure siamo sempre qui, anche se quelli che se ne vanno è raro tornino
Sempre qui, abbiamo buontempo: lo dice la radio tutti i giorni
Sarà la musica del mio dialetto che sgomita in mezzo a tutti i colori
(che non ci sono solo loro)
Sarà l’elica dell’aeroplano che mi porta lontano dagli abeti
(e anche dai miei pensieri)
O la brutta sensazione di non essere né carne né pesce
Però l’idea di non morire qui io ce l’ho spesso
Eppure siamo sempre qui…
Guarda in faccia un muratore che alle sette e mezza prova ad andare a casa
Tenuto in piedi dai suoi valori, dall’Atalanta, dal vino, dalla birra,
dai suoi amici che lo aspettano la sera
Da un fatalismo ereditario: l’inesorabilità
Eppure siamo sempre qui…