Prismas
Classe ’78. Attualmente è la Prisma con più anni di “militanza”. È entrato in squadra, infatti, nel 2009 (“Mao ‘ll’ümiditá” swing il primo pezzo inciso, mentre il primo concerto fu lo stesso anno a Seriate). Pacato e non molto esplosivo, ogni tanto sorprende, come quando a Clusone nel 2024 aizzò la folla al “nuntio vobis gaudium magnum” dell’ Uomo Sensato. Geometra come primo lavoro, utilizza la stessa pignoleria anche nella musica. Ordinato quasi ai livelli di Al-ber-to!, è l’unico capace di tirare fuori in 5 minuti la partitura di un pezzo che non suoniamo da 5 anni. Ma anche un cavo jack-cannon o un cacciavite a croce o una pila 9v…
Classe ’83. Primo concerto a Martinengo nel 2014, primo disco il singolo “Poldo” l’anno dopo. È stato il principale collaboratore del Bepi in tutti i CD dal 2017 al 2021, realizzati quasi interamente nel suo studio di Curnasco. Preciso e metodico è difficile che commetta errori e, se accade, rimane 2 giorni “inverso”. Benché lo strumento lo costringa inesorabilmente a una certa staticità, continua a sognare in cuor suo di poter fluttuare un giorno, al centro del palco, sospeso su due getti d’azoto e illuminato da 20 raggi laser.
Classe ’93. Ha esordito live a Colzate nel 2016 e in studio l’anno successivo nei CD “Nöf” e “Da10me”. È il più giovane della combriccola e un po’ si vede. Non solo esteticamente, intendo, ma anche per l’entusiasmo che dimostra per cose delle quali gli altri iniziano a essere un pochino stanchi. Inesauribile, sempre allegro, rasenta quasi il molesto, ma è un’ottima spalla per il Bepi. La versatilità è il suo miglior pregio. Difetti non ne ha (lo dice lui e quindi è per forza così)
Classe ’80. Primo concerto a Malegno nel 2017. Primi dischi in studio “Nöf” e “Da10me” lo stesso anno. Forte il contrasto tra la velocità della sua doppia cassa e la tranquillità del suo volto, simile a quella del cannibale mentre apparecchia la tavola. Gli piace far casino e il metal estremo: tutto ciò che è meno cattivo dei Napalm Death accetta di suonarlo solo perché se no non lavora abbastanza, gli tocca accontentarsi del suo lavoro di operaio e si frantuma le palle. Si vendica però di queste ingiustizie sbadigliando in mezzo a tutti gli altri tutti belli sudati e gasati.
Classe ’70. Lui c’era anche prima, al fianco di Tiziano Incani dal 2002. Si è ritrovato nei Prismas senza nemmeno saperlo e forse la cosa non gli ha mai nemmeno fatto così piacere. Le cose che non gli piacciono le fa senza partecipazione alcuna, anzi ti guarda come per dire:”E ringrazia il cielo che non stacco l’ampli…”. Quelle che gli piacciono le suona meglio di chiunque altro. Se lo salutate avete il 44,3% di possibilità che vi risponda. Dipende se sta fumando una “paína” oppure no.
Classe ’88. Primo concerto con i Prismas nel 2015 a Scanzorosciate, mentre la prima esperienza in studio col Bepi è del 2017 (“La pancia della gente”, quando ancora era il chitarrista di Teo e le Veline Grasse). Bravo ragazzo che prova ogni tanto a non esserlo, ma gli riesce così così. Sul palco è sempre bello energico e tira sovente fuori il suo animo di bepifan. I suoi cori sono così veementi che, se non c’è un fonico sveglio al mixer, sentite Ravasburger & The Prismas.
Classe ’75. Il primo concerto con noi nel 2011 a Mozzo, mentre la prima esperienza in studio è del 2017 (“La pancia della gente”, quando ancora era il batterista di Teo e le Veline Grasse). Uno che ha una simpaticissima r moscia e si ritrova come nome e cognome Gregory Gritti non può avere un’esistenza normale davanti. Come Bobo A4 passa il 99% del tempo tranquillo, ma occhio al restante 1%: potrebbe fare qualcosa che ci porta dritti tutti quanti in caserma, a capo chino, a sentirle su dal maresciallo…