IL SUPERMERCATO
All'improvviso un supermercato per neri, poveri martiri e disperati
coi bancali appoggiati in terra, solo una cassiera,
un posto da cui stare distanti come la stazione di Bergamo
ma di lì a qualche mese nel supermercato
non solo ucraini, maghrebini, ma anche Badìl,
anche la donna di Boröla, il bidello che c'è a scuola
e un po' alla volta un po' tutti, anche i meno taccagni di Bergamo
che arraffano alla grande nei cestelli
che sgomitano tra i frigo con i carrelli
non farsi vedere sarebbe meglio, ma guardano i cartelli con i prezzi
E' la paura del mondo che va, di tutto quel che arriva qua
di quello che non possiamo conoscere, di ritrovarsi pelle e ossa
di quello che han visto i nonni, dei neo-padroni
nessuno ci capisce nulla che qua tutto è solo cinese
alla neonata Europa diciamo: "Corri e vai a quel paese (scoppia)"
che continuiamo ad andare indietro
e sono pochi quelli che stanno bene a Bergamo!
All'improvviso un supermercato e gente che alla cassa questiona anche per il rame
ma con le scarpe stra-firmate, pieni di tutte le scemenze
o (hanno) la coda come frusta o non la raccontano giusta a Bergamo!
Non c'è molto da obiettare: quelli che prendevamo in giro
potremmo essere noi, i nuovi disperati
a prendere il pane in fila indiana, mamma americana
ti sei lasciata un po' andare come la stazione di Bergamo
a cercare di capire cosa succede, perchè paghi 15 quel che prima era 7
se c'è una strada fammela vedere e chi vuol tornar bambino io lo capisco
È la paura...