BALLATA/BALL’ADDA
Nasce lassù tra le rocce
canta in mezzo ai sassi
è un nastro d’argento
che salta e corre in basso
e dopo cammina
giù per la Valtellina
allegra e chiacchierina
come una ragazzina.
Col lago si sposa
e poi scappa ancora
ritorna bella fanciulla
per far l’amore col Po...
Ed io credevo all’inizio
che fosse come il mare:
l’Adda è dolce
invece il mare nervoso e
amaro
Arteria verde e scura
nel cuore della pianura
porta l‘aria fina
d’una vallata alpina.
a Bergamo la sua sponda
è una trincea profonda
e cento passi più in là
ai tempi c’erano i baggiani.
«Sai come ci chiamano in
questo paese,
noi altri dello stato di
Milano?»
«Ci chiaman baggiani.»
«Eh, Non è un bel nome!»
E don Alessandro, il Manzoni
col ramo del lago di Como
ha fatto conoscere alla
nazione
e l’Adda in tutto il mondo.
E Renzo che fugge
sullo stomaco un gran peso
a sentire la voce dell’Adda
nella notte trova un amico.
«E stando così fermo, sospeso
il fruscio de' piedi nel
fogliame, tutto tacendo
d'intorno a lui, cominciò a
sentire un rumore, un
mormorio, un mormorio
d'acqua corrente. Sta in
orecchi; n'è certo; esclama: - è
l’Adda! - Fu il ritrovamento
d'un amico, d'un fratello, d'un
salvatore».
E sulla riva dell’Adda
le sere al chiar di luna
eri incantata
facevi la mia fortuna:
sospiri, parole dolci
che l’acqua nell’andare
ha inghiottito e adesso
chissà dove saranno...
Sono loro la spiga bionda
nei campi che feconda
dicono “non riposa mai”
navigli e poi centrali;
ci sono castelli dove ascoltano
tragedie d’una volta
e fanno l’amore con un ponte
di ferro
fratello della torre Eiffel.
Del gran Leonardo si vede
l’impronta
proprio in queste zone
e quel paesaggio circonda
nei quadri le Madonne.
Le vergini sulle rocce
adesso prendono il sole
sulle rive ciclisti, runners
coppiette, pescatori.
Del luccichio delle alborelle
ho ancora la nostalgia
e dopo allora non sono più
quelle
neppure le acque in
Lombardia.
Bisogna che impariamo
a trattarla da regina
noi passiamo e l’Adda
scorre come prima...