Calendàre 2017
 
 
Arda i esibisiù de st'an
31/12/2017 BRUSAPORTO - LA VACHERIE (festa privata con concerto Bepi & The Prismas - Per prenotazioni e iscrizioni rivolgersi a Ivana Jagger: dierub1@alice.it - 339/4370372). Prezzi: 65 € salone principale, 60 € salette laterali
Il Capodanno alla Vacherie fin'adès al ga mai delüdìt! Terzo anno di fila, terza location diversa (an sè dré a fai passà töce!) "L'an che é - m'ha detto il proprietario - ta cumìnset amò de là!"?? Ma só diertìt dai. Spére pò a óter. Maiàt bé, biìt anche (noi, per essere sicuri sicuri, ci siamo stappati persino una bottiglia di Ronchedone 2010 che c'eravamo portati da casa!) . Che mórcc de fàm! Partenza mooolto natalosa con "Stille Nacht/Astro del ciel" fatta giù su base swing (sunàda de nóter neh) e da lì via, senza fiato, per le solite due ore e mezza di show. Show che, come prevedibile, ha evitato qualsiasi tinta eccessivamente malinconica: festa, festa, festa! Mia doma "La festa": töce! Da "Falco Saoldèl" a "Disco Sexy Bar", da "Brasil" a "Local radio", da "L'ambülatòre" a "Sex Gong". Prismas (Re Darayavaush, Bobo A4, Al-ber-to! e Uomo Sensato) belli in forma, probabilmente perchè ormai ma capìt che fa l'ültem al cólt e co' la crapa quarciàda...pòta, non ha prezzo! Ala fì sìe trebatìt! Mèi trebatìt che cunzelàt! Unico neo: ho perso 100 euro, diàol bestia! Go pura ch'i ma sabe burlàcc fò dala scarsèla ai sìch dèla matìna. E va beh, pazienza: li butterò dentro nel conto de chi ch'i a perdìt la sciarpa!
15/12/2017 TREVIGLIO - TEATRO FILODRAMMATICI (Bepi & The Prismas)Per prenotare clicca qui!
E' stata artisticamente una bella serata quella al Teatro Filodrammatici di Treviglio. Ha funzionato bene praticamente tutto. L'Uomo Sensato e L'Animale da cortile, nonostante fossero poco abituati a convivere, lo hanno fatto in modo molto efficace e complementare (Guidone e Bobo va beh, chèi, dopo duméla agn...), il service "Music in Box" è stato impeccabile e la cornice meritevole. Inutile che stia qui a ricordare la rava e la fava a chi c'era. Chi c'era ha visto e sentito tutto quanto, nelle tre ore filate di spettacolo. Chi non c'era avrà avuto altri impegni, si sarà fatto condizionare dai 12,00 € di biglietto o semplicemente, come è più probabile, non gliene fregava nulla del Bepi. E alura g'an fregherà negót gnà de gnì a lès chèla recensiù ché! Grazie ad Alberto Galli, allo storico teatro trevigliese e a tutti quelli che si sono prodigati nei giorni scorsi per pubblicizzare l'evento.
09/12/2017 SPIRANO -1° FESTIVAL DELLA NUOVA CANZONE LOMBARDA (PALASPIRANO - Bepi & The Prismas h. 21.30) Clicca qui
Alla fine della serata al 1° Festival della Nuova Lingua Lombarda ho visto Giovanni Polli e Giovanni Malanchini molto soddisfatti, sia da un punto di vista partecipativo (in termini di pubblico) sia da un punto di vista, diciamo, morale, per le cose inerenti al tema del Festival che il concerto di Bepi & The Prismas ha messo in evidenza. Era una delle cose più importanti (che gli organizzatori fossero soddisfatti), visto che io sono in una fase un po' strana in cui, forse, non possiedo più un occhio veramente oggettivo, ma spesso rimango vittima del mio stesso cinismo e di quello che potrei definire "iper-realismo". In realtà an sè diertìcc eccome! Sul palco sono stato bene, anche se avevo qualche problemino tecnico fastidioso, non certo imputabile all'ottimo service (Evoluzione Sonora: bravi!), quanto al solito, odioso "tempo che passa". Dórve anche ròba bèla mé, ma pòta...l'è piö 'ssé nöa e mè ciapàla 'mpó coma l'è! E' un attimo farsi distrarre da qualcosa che non è come vorremmo e subito il nostro pensiero va al problema e non dove dovrebbe andare. Va beh, comunque dai: l'è ü pecàt a lamentàssa! A ìghen de seràde compàgn! Inizio decisamente "strano" e destabilizzante: la prima strofa del Kayserhymne (che fu l'inno del Lombardo-Veneto nel periodo della sua annessione all'Impero Austro-Ungarico) attaccata a "Remigio". Non scordiamoci che la bandiera del Lombardo-Veneto campeggia anche sulla copertina di "Nöf". A seguire una scaletta variegata, col tema della "lingua" sempre al centro di tutto. Così, pur con le doverose tappe natalizie ("Brenner Autobahn" e "L'è sà Nedàl"), il percorso è andato a toccare i brani salienti del repertorio beposo dialettale. La püdìa mia mancà "Sèmper ché", ma anche "Baite de Paré" la gh'è stacia dét strabé. "Gleno", con la sua variante linguistica scalvina, aveva senso eccome, così come ce l'aveva "Nömer vü", primo pezzo del Bepi a non avere un legame diretto col territorio e di conseguenza primo mio pezzo scritto in bergamasco solo perchè "venuto spontaneamente così". Come sèmper o ciciaràt tat, ma personalmente non mi sono sentito greve. Se lo sono stato chiedo scusa, ma, pòta, a mé la ma piàs issé la stória! Quel che dico tra un pezzo e l'altro non è "intervallo", ma parte dello show stesso. Gh'è anche de dì che in questi momenti escono gli sketch improvvisati più divertenti: Sonzogni l'è dré c'al grégna amò ach adès a pensà al tatuaggio che o dicc c'al ghìa Bobo "sullo sterno"! Malanchini la dìcc che "chèsta l'è doma la prima edissiù". Speróm! Noi di Spirano non possiamo proprio lamentarci, comunque: è sicuramente uno dei comuni che in questi anni si è ricordato più spesso del Bepi e noi non possiamo che ringraziare il suo Sindaco. Naturalmente grazie anche al Polli e a tutto il resto dell'organizzazione: ieri notte al dopo-Festival (ebbene sì, c'era un dopo-Festival) ho bevuto la birra media più veloce della storia, 'ntàt che zügàe a mura con Finazzi che 'l ga i dìcc talmente stórcc che ti confonde la vista e finisce col farti un sacco di punti. Siamo troppo rock'n'roll ragassi...
28/10/2017 SERINA - TEATRO IL PORTICO (Serata per la Croce Verde - Bepi & The Prismas) h. 21.00
Una bella serata quella di Serina per la Croce Verde! Finalmente siamo riusciti a suonare al Cineteatro il Portico con tutti i Prismas! L'impatto è ben altra cosa rispetto al duo o al trio, suvvia! La band non solo mi garantisce una impareggiabile spinta rock, ma anche una maggiore dinamica, una maggiore escursione tra i momenti soft e quelli hard. In scaletta ci sono stati pezzi come "Om sènsa piö i ale", ma anche come "Donne con la tuta", ballate come "Annalisa" ma anche cose belle tirate come "Brasil". I ragazzi delle scuole (che avevano dai 12 ai 15 anni, erano metà di mille ed erano ovunque, palco compreso) ne hanno imparate e cantate parecchie, dalle storiche "I du camios", "Kentucky" e "Strade 'lla Basa" alle recenti "Sèmper ché", "Sta al mónt adès" e "Bremban Valley". Il teatro scoppiava letteralmente, pieno com'era di genitori, parenti vari, autorità, curiosi e, naturalmente, bepifans, rimasti magari un po' più ai margini perchè, pòta, pòs-cc ga n'era piö e, se anche i ga n'éra tra öna pultruna e l'ótra, to 'ndaré pò té a ciapài 'n mès a töta chèla calca lé! La serata s'è aperta con due canti dei ragazzi soli, diretti as usual dala Prof. Myriam Pesenti, vero Deus ex machina della serata, ai quali ha fatto seguito il discorso di Giorgio Valle, Presidente della Croce Verde locale, il quale ha particolarmente insistito sul concetto del "FARE volontariato in valle", al punto che ha volutamente evitato di mettere la classica cassetta per le offerte all'ingresso perchèvoleva gente alla Croce Verde, non soldi. In quest'ottica va inserita pure l'inaspettata cover di "A muso duro" di Bertoli che inizialmente avrebbe dovuto essere cantata dai ragazzi e che, invece, a sorpresa, abbiamo eseguito noi (e direi che è un brano che può calzarmi bene addosso)! Unico piccolo neo: un po' troppo caos con tutta quella carne al fuoco e quindi troppe cose per forza di cose venute un po' alla bell'e meglio, ma va beh...Grazie millle naturalmente alla Croce Verde della Valserina, all'instancabile Prof. Pesenti, al Sergio gentilissimo fonico di sala, a Ivana e Luisa (letteralmente assalite alla bancarella visto che era la prima volta che si distribuiva il calendario BFC 2018) e alla mamma Pamela che, come lo scorso anno, mi ha regalato una specialissima crostata con su il mio nome e che, ovviamente, nel momento in cui scrivo, la gh'è zamò piö (ah no, 'nna manca amò ü quartì)! ??
08/10/2017 MARIANO DI DALMINE - PAPRIKA (Bepi & I Erbe Blö + Gessica Pirola) h. 21.30 Info e prenotazioni: 035-500815
Era tantissimo che non suonavamo insieme (Canile di Colzate a parte) e forse è anche per questo che l’esibizione di ieri ci è sembrata la migliore di Bepi & I Erbe Blö (e non Bio) di sempre. Pòta, l’è stàcc bèl, è sembrato tutto funzionare, c’era complicità tra noi, c’era intesa col pubblico (sempre pieno il Paprika col Bepi)…Se penso a qualcuno cui dare meriti particolari il primo che mi viene in mente è Giovanni, il fonico. Sé, perché ü di laùr che ‘l ma sèmper ciapàt mal coi Erbe Blö è sempre stata la difficoltà nel farci sentire bene dalla gente e al contempo sentirci noi altrettanto bene: i cosiddetti strumenti acustici sono tra i più difficili da fare rendere dal vivo con dei microfoni. Invece problemini pochi, giusto un vuuuu un po' fastidioso che sentivo ogni tanto sulle note basse (sèmper dré a fa casòt chèl Bobo, sia col bàs che col contrabàs!), ma per il resto, come si dice in gergo…lecàs zo i dìcc! Tutto è filato via bello “elastico”: i ünech erùr che o fàcc i è stàcc per il "troppo sciallo" che in quelle occasioni mi ha spento in testa una lampadina di troppo. Significa che di tensione non ce n’era e non deve assolutamente essercene, specialmente quando devi viaggiare a duemila all’ora su pezzi (rivisti ovviamente in chiave bluegrass) come “Castégna Gengia” o “In-volontàre”. Bravi dunque a Dino Di Giacomo, Nirvano Barbon (un po’ il leit motiv dei parlati tra un pezzo e l’altro: devo dire dal pubblico beposo è molto amato il Nirvy) e Bobo Aiolfi. Ma brava anche a Gessica Pirola, alla sua prima esperienza sul concerto intero, emozionatissima nel poter finalmente calcare lo stesso palco delle Erbe Blö, da sempre un suo pallino. Ottima corista e brava solista: “Blue moon of Kentucky” , “Take me home country roads” e , naturalmente, “Famerica” ne sono state la prova. Quando o ardàt ol leròi, porco Giuda, l’era zamò mesanòcc e ü quart! Siamo partiti alle 21.45…e insomma! Al völ dì che mi stàa bé sö chèl palco, no? Qualcuno mi dice che parlo troppo tra un pezzo e l’altro. Pòta, può essere: ho iniziato a sfrondare questi discorsi da tutto ciò che non è indispensabile, tranquilli che la domanda me la faccio sempre anche io, ma di ólte la stória la diènta öna specie de ciciaràda e l’impressione è quella che il pubblico ne sia divertito, quasi quanto lo è dalle canzoni, anse di olte de piö! La bravura di un artista sta anche in quello, a mio avviso: saper interpretare i segnali del pubblico. Facilissimo quando quest'ultimo fa un bel casino positivo e tu lo senti benissimo. Un po’ meno facile quando, invece, la gente è piuttosto tranquilla; è tranquilla perché è bello rilassata o è tranquilla perché si sta rompendo le balle? L’è mia pròpe stès! Ecco, ieri non mi siete sembrati annoiati. Se l’ìa mia ‘ssé al völ dì che só mia gnemò brao assé.
01/10/2017 VALBONDIONE - RIFUGIO MARIO MERELLI AL COCA (il Bepi & l'Uomo Sensato) h. 10.00
Molti mi accusano spesso di essere uno che non si accontenta mai e vede sempre il bicchiere mezzo vuoto! Boh, i gavrà magàre a resù...comunque nel recensire il doppio appuntamento del Coca vi dirò che stavolta dovrei impegnarmi per trovare qualche nota stonata (non nel senso più stretto del termine perchè öna quach asnàde co' la chitàra 'n gia face mé e l'Uomo Sensato)! La foto ca edì l'è 'l pègio che 'l gh'è capitàt: ü cavo c'al balàa bloccato nella sua posizione ottimale grazie a una fashionissima, empiricissima idea "sensata" (disturbi da essa causati durante i concertelli: gnà ü). A propóset de Uomo Sensato Finazzi: la res-ciàt dal bù la éta a gnì sö a pè eh! Però tra i tanti pregi che ha il Black&Decker di Zandobbio c'è pure quello di passare in pochi nanosecondi dalla disperazione all'allegria più sfrenata. Scommetto che quando gli parleranno di nuovo del Coca non ricorderà il color alga lacustre a corto di clorofilla della sua faccia dopo il quinto tornante del sentiero, ma la caldissima serata del sabato sera, col rifugio stracolmo di bepifans per l'occasione magliettati col doppio logo Rifugio Coca/il Bepi (la t-shirt era in omaggio per chi pernottava). Rarissimo davvero assistere a un concerto così, persino quando ci sono tutti i Prismas: sèmper a töta per du ure, sèmper burdèl, sèmper fò de biglia töcc...al punto da "incassare" come nulla fosse un pezzo come "Om sènsa piö i ale" buttato lì, senza alcun preambolo, in mezzo a "Falco Saoldèl", "Erba e néf", "Ol gir di coregn", "Remigio" o persino "Suoneria piacevole e a ufo"! Nella sua semplicità, se ci pensate bene, è una cosa fantastica. Non ricorderà, l'Uomo Sensato, la sua testa e la sua lingua penzoloni al medesimo tornante né la sua anima che già metteva giù i moduli per l'ingresso a casa del Creatore, bensì la pacata atmosfera della domenica mattina, davanti a una sala piena di persone che avevano superato le non poche turbolenze della notte e ora avevano semplicemente voglia di ascoltare canzoni, col Bepi dalla voce ipermegatraceadkinsosa impegnato a far vibrare le sue corde più gravi su "Ol café", "Poldo", "Sella rovente", "Sèmper ché", "Ol mür dol cavalcavia"...Non ricorderà il buon Finazzi il fatto che, invece di iniziare almeno a tirare insieme l'impiantello, non ha fatto una beata mazza dalle 11 di mattina, quando è arrivato al rifugio in versione proteo delle grotte di Postumia, alle 17 quando il sottoscritto è tornato da una cosettina leggera come l'ascesa da Valbondione al Pizzo Coca in giornata (2100 m di dislivello...una sensazione breve, ma meravigliosa la vetta! La inseguivo da anni, punzecchiato da tutti quelli che mi dicevano: "Certo che un rappresentante della bergamasca come te, amante della montagna, che non è mai stato sul tetto delle Orobie!"). Ricorderà, invece, Finazzi la splendida cucina di Silvana e Fabrizio, la squisita gentilezza loro e del ragazzo e della ragazza che servono abitualmente ai tavoli (non rammento i nomi, scusatemi!) e la carica positiva che i bepifans (assidui o occasionali che siano) in certe occasioni sembrano avere ancora di più. O enzìt infìna ala mura! E' stato tutto molto bello, dighe negót. Sì, è vero, all'altezza del rifugio (sopra no però!) c'erano tante nubi il sabato e anche un po' di pioggerella domenica, ma forse è stato meglio così: doma nóter, rifugio pieno, spacabale gnà ü, problemi zero. Da ripetere.
30/09/2017 VALBONDIONE - RIFUGIO MARIO MERELLI AL COCA (il Bepi & l'Uomo Sensato) h. 21.00 (cena + pernottamento + prima colazione 45,00 €, cena + pernottamento + prima colazione + pranzo 55,00 €) 347/0867062 oppure 0346-44035
Molti mi accusano spesso di essere uno che non si accontenta mai e vede sempre il bicchiere mezzo vuoto! Boh, i gavrà magàre a resù...comunque nel recensire il doppio appuntamento del Coca vi dirò che stavolta dovrei impegnarmi per trovare qualche nota stonata (non nel senso più stretto del termine perchè öna quach asnàde co' la chitàra 'n gia face mé e l'Uomo Sensato)! La foto ca edì l'è 'l pègio che 'l gh'è capitàt: ü cavo c'al balàa bloccato nella sua posizione ottimale grazie a una fashionissima, empiricissima idea "sensata" (disturbi da essa causati durante i concertelli: gnà ü). A propóset de Uomo Sensato Finazzi: la res-ciàt dal bù la éta a gnì sö a pè eh! Però tra i tanti pregi che ha il Black&Decker di Zandobbio c'è pure quello di passare in pochi nanosecondi dalla disperazione all'allegria più sfrenata. Scommetto che quando gli parleranno di nuovo del Coca non ricorderà il color alga lacustre a corto di clorofilla della sua faccia dopo il quinto tornante del sentiero, ma la caldissima serata del sabato sera, col rifugio stracolmo di bepifans per l'occasione magliettati col doppio logo Rifugio Coca/il Bepi (la t-shirt era in omaggio per chi pernottava). Rarissimo davvero assistere a un concerto così, persino quando ci sono tutti i Prismas: sèmper a töta per du ure, sèmper burdèl, sèmper fò de biglia töcc...al punto da "incassare" come nulla fosse un pezzo come "Om sènsa piö i ale" buttato lì, senza alcun preambolo, in mezzo a "Falco Saoldèl", "Erba e néf", "Ol gir di coregn", "Remigio" o persino "Suoneria piacevole e a ufo"! Nella sua semplicità, se ci pensate bene, è una cosa fantastica. Non ricorderà, l'Uomo Sensato, la sua testa e la sua lingua penzoloni al medesimo tornante né la sua anima che già metteva giù i moduli per l'ingresso a casa del Creatore, bensì la pacata atmosfera della domenica mattina, davanti a una sala piena di persone che avevano superato le non poche turbolenze della notte e ora avevano semplicemente voglia di ascoltare canzoni, col Bepi dalla voce ipermegatraceadkinsosa impegnato a far vibrare le sue corde più gravi su "Ol café", "Poldo", "Sella rovente", "Sèmper ché", "Ol mür dol cavalcavia"...Non ricorderà il buon Finazzi il fatto che, invece di iniziare almeno a tirare insieme l'impiantello, non ha fatto una beata mazza dalle 11 di mattina, quando è arrivato al rifugio in versione proteo delle grotte di Postumia, alle 17 quando il sottoscritto è tornato da una cosettina leggera come l'ascesa da Valbondione al Pizzo Coca in giornata (2100 m di dislivello...una sensazione breve, ma meravigliosa la vetta! La inseguivo da anni, punzecchiato da tutti quelli che mi dicevano: "Certo che un rappresentante della bergamasca come te, amante della montagna, che non è mai stato sul tetto delle Orobie!"). Ricorderà, invece, Finazzi la splendida cucina di Silvana e Fabrizio, la squisita gentilezza loro e del ragazzo e della ragazza che servono abitualmente ai tavoli (non rammento i nomi, scusatemi!) e la carica positiva che i bepifans (assidui o occasionali che siano) in certe occasioni sembrano avere ancora di più. O enzìt infìna ala mura! E' stato tutto molto bello, dighe negót. Sì, è vero, all'altezza del rifugio (sopra no però!) c'erano tante nubi il sabato e anche un po' di pioggerella domenica, ma forse è stato meglio così: doma nóter, rifugio pieno, spacabale gnà ü, problemi zero. Da ripetere.
14/09/2017 SANTA TERESA DI GALLURA - MARMORATA VILLAGE (scaletta nera)
Anche il quarto e ultimo concerto al Marmorata Village è andato bene. Era quello più atteso, non solo perché chiudeva la nostra prima bepivacanza in un villaggio, ma anche perché la scaletta era quella nera, la più cattiva, e come ospite avevamo nientepopodimeno che il sassarese D.O.C. Francesco Marras. E’ stato tutto come credevamo: carico ed esplosivo. A parte “La pancia della gente” come opening act è stata una vera orgia di hard’n’heavy, ritirando fuori dal cilindro persino un pezzo come “Cristiano Doni” che non veniva eseguita da anni! Marras si è prestato volentierissimamente a mettere a disposizione tutta la sua tecnica e la sua energia anche per brani dove su CD non c’è lui: da “Metropolàster” (paura il solo finale!) a “La barista”, da “I boröle de Tone” a “Moto Gussi R&R”, ovviamente passando per le “sue” “Il microonde”, “Donne con la tuta”, “Tua moglie non ha”, “Ol lüsso l’è ‘l silènsio”, “Fametal” e compagnia bella. Pòta…la discoteca ha decisamente vibrato! Scaletta impegnativa e fisicamente logorante, ma soddisfacente! Speriamo di aver lasciato un buon ricordo di questa vacanza. Se la formula-villaggio vi è piaciuta più o meno della crociera me lo direte voi che a queste iniziative aderite con entusiasmo perché in fondo quello conta più d’ogni altro aspetto: ciò che vi spinge a dire “Ok, vengo anch’io!”. Mé dìghe sèmper che la coèrta sa la tìret de öna banda la sa scürta de chèl’otra: töt e a bù prése l’è malfa a ìghel. Noi il nostro “dovere” (e anche il nostro piacere dai) lo abbiamo fatto bene, io credo. Di come abbiamo reso siamo soddisfatti, insomma, e, tutto sommato, anche di come i nostri concerti sono stati impostati. Ala fì ma la sbüsàda fò bé, in maniera semplice, con qualche difficoltà logistica, magari, ma mai con dei problemoni veramente inficianti. Grazie, pertanto, al Marmorata Village per averci ospitato, a Stefano uomo salda-cavi :-), che ci ha fatto da aiuto-fonico, e ad Antonello e Alessandra della Destinazione Sole che ci hanno supportato nella fase organizzativa. Grazie poi al Dolcetto e ai Prismas, sempre bravi a fare gruppo non solo sul palco (töce i olte an turna con d'ü bursù de aneddoti de cüntà sö per tri agn de fila!), e un ultimo grande grazie a tutti i bepifans presenti. Come o dìcc giöedé söl palco: sa ga sì mia óter la gh’è gnach la Bepi-vacansa. All’anno prossimo, dunque, come e dove ora proprio non saprei, ma mi auguro ancora tutti insieme.
12/09/2017 SANTA TERESA DI GALLURA - MARMORATA VILLAGE (scaletta bianca)
Anche il concerto bianco è archiviato. Ol look impó de prestinér non doveva trarre troppo in inganno: non era proprio la scaletta più tranquilla del mondo. Non si toccavano mai corde davvero heavy, ma nemmeno facevamo roba neo-melodica! Diciamo che il genere che spiccava era forse il country, visto che non mancavano “Remigio”, “Credet song”, “I elessiù”, “Strade ‘lla Basa” e “Kentucky”…Il minimo comun denominatore, però, non era il genere musicale, ma i continui e molteplici riferimenti al colore bianco: dall’”andare in bianco” alla purezza, dalla “mosca bianca” all’assegno in bianco, dalla scheda bianca alla neve. Recuperate anche “Reginaldo”, “Pirlies” e “Bank blues” dall’album “S3nù” e chiusura alla grande con “Sta al mont adès”, con tanto di giro di assoli. A proposito di assoli: chicca di cultura dell’Uomo Sensato su “Ol mé Kevin” con l’intera canzoncina di Peppe Fetish di Napoli cantata a memoria. Avranno sicuramente gradito le ragazze col decolté! ? Gente un po’ meno del solito, probabilmente a causa della concorrenza sleale di Barcelona – Juventus, ma in fondo a noi interessa poco. Se c’è qualche faccia nuova, ovviamente, meglio, ma sappiamo bene che se siamo qui è grazie ai fedelissimi che ci hanno seguito pertanto per loro dobbiamo principalmente esibirci. E chèi i gh’éra! Non stiamo suonando male, comunque. Ieri, a livello tecnico, è forse stata la volta in cui più tutto girava come doveva. E adès spetóm ol Marras che ‘l rierà giöedé per la scaletta forse più attesa, sicuramente la più cattiva: la nera che sancirà di fatto, ahimè, anche la fine delle danze.
11/09/2017 SANTA TERESA DI GALLURA - MARMORATA VILLAGE (scaletta rossa)
Secondo concerto andato. E andato bene, direi. Tutto rosso: rossa la scaletta, rosse le luci, rosso il dress-code, tutto volto a enfatizzare la “passione”, nelle sue molteplici declinazioni. La cornice della discoteca non è delle più esaltanti, vista soprattutto l’aria un po’ obsoleta di tutto quanto, ma di buono c’è che si può picchiare un po’ di più (il Guidone è tutto contento che ha tutta la sua batteria di pignatte microfonata). L’è stàcia la ólta de cansù tipo “Local radio” e “Up & down”, “Oia ‘ffa nént” (in versione rock) e la rediviva “Sö e zo töta nòcc” (che ormai an suna praticamente doma ‘n vacànsa) passando per “Castegna gengia” e “Disco Sexy Bar”…Gente come al solito tanta all’inizio e decisamente meno alla fine. Chi non è bepifan fatica a recepire tutte queste novità tutte insieme: non solo il dialetto bergamasco, certo non il più semplice da approcciare, ma pure il fatto che noi suoniamo praticamente solo pezzi nostri (a parte “Con il nastro rosa” gér sira) e che, pòta, questi pezzi non sono poi nemmeno così “facili”. Cunsiderì che ché l’età media l’è almeno de 70 agn! Stasera la scaletta bianca, sèmper in discoteca. A propóset: ieri abbiamo sentito la versione originale del pezzo che originò il famoso “lunedì sera la discoteca…”: “Monday night, to the club”! Finazzi s’è commosso: lü forse al ghìa amò de nassì!
09/09/2017 SANTA TERESA DI GALLURA - MARMORATA VILLAGE (scaletta blu)
Primo concerto andato meglio del previsto. Doveva essere una cosetta leggera, in piscina alle 18.30; i ga dumandàt de picà mia tròp tant e, in effetti, delle quattro scalette quella blu era la più tranquilla e biligorniosa: pezzi come "Salutiamo i bambini di prima", "Cara", "Gioanì Banana" e "Babe" che un po' è il pezzo simbolo di Bepi & The Prismas on holiday. La piö gnèca l'è stacia "Daddy Boogie". La gente c'era, bergamàsch e mia, l'impiantello era di quelli senza troppe pretese, ma il suo lavoro lo faceva bene e nóter (tutti belli jeansati) ma sunàt bé! In fondo basta poco per metterci a nostro agio, dai.... Adès i ga na manca amò trì, töcc in discoteca, dove avremo la fortuna di avere un palco vero, ma la sfortuna di non poter contare sö chi ch'i pasa de lé. E va beh...Qualcuno si entusiasma facilmente e, pur non capendo una mazza, si diverte lo stesso e viene a farci i complimenti. Altri, invece, ci guardano scettici, si fermano 30 secondi ad ascoltare e dopo i scapa. Prossima scaletta: rossa (lunedì alle 21.45).
03/09/2017 BERGAMO - ORATORIO MONTEROSSO Bepi & The Prismas h. 21.00
Siamo felici di averla portata a casa questa data di Monterosso! Al fàa fresculì, ma gh'ìa bèl li stès dai! Se 'n sunàa giöedé l'ìa mèi, m'lo sa, ma è inutile fasciarci la testa adesso: col senno di poi abbiamo fatto quello che avrebbe fatto chiunque e riteniamoci fortunati ad averla comunque potuta fare. La seràda a mé la mè piasìda: il colpo d'occhio iniziale, con la gente sparsa ovunque sulle gradinate dell'oratorio di Monterosso, era molto bello. Pian piano öna bèla fèta la molàt, complici il freddo, la domenica (pòta, tance ol dé dopo i laùra) e una scaletta che, effettivamente, sul finale...la picàa mia póch! O ti piace il bordello o ta füget! ?? Abbiamo chiuso infatti con "La Tecla/Ol lüsso l'è 'l silènsio/I boröle de Tone/Metropolàster/Có de goma/Moto Gussi R&R". Öna bèla spetenàda globàl 'nsóma! Prima, invece, di tutto e di ogni: dalla graditissima ospitata del Vava su "I elessiù" (grazie Vava!) al balletto delle animatrici Giorgia e Benedetta su "Mammut" (eseguita per la prima volta dal vivo), dall'omaggio al compianto Svampa con "Al mercà de Porta Romana" (ma só 'mbogàt triméla óte: chiedo scusa) a quello al sempre più vivo Giurgiù, presente sul palco col sò bastunsì a molestarci durante la "sua" canzone! ?? Tanti i siparietti simpatici con tutti i Prismas (Bobo A4, Al-ber-to!, Re Darayvaush e Uomo Sensato) sempre più a loro agio nei rispettivi ruoli, sia come musicisti che come intrattenitori. Grazie mille soprattutto a Emilio Zangurru, ideatore dell'evento, ma anche a don Antoine (disponibilissimo: a l'1.30 an sìa amò fò a zügà al fubalìno a 6! L'ìe mai gnè ést...) e a tutti membri dello staff della festa. Grazie mille, naturalmente al duo Lawless Blues Dollars (di Richie Halfs e Mark Hermann) che si è esibito (gratuitamente) prima di noi (bravi e moooolto country). Molto bravi anche i ragazzi del service (band Metropolis, dico bene?): pensate che non lo fanno nemmeno di mestiere! Grazie anche alla gente come sempre, a tutta quella che, o perchè ci conosce bene o semplicemente perchè è curiosa, "la à a èt ol Bepi".??
27/08/2017 VILMINORE DI SCALVE (DIGA DEL GLENO) - MONOLOGO "GLENO - 1° DICEMBRE 1923" di EMANUELE TURELLI (il Bepi accompagna musicalmente)
E’ andato tutto anche troppo bene alla Piana del Gleno. Anzi, “anche troppo” un corno ché, come ha detto Turelli, “ce lo siamo meritato” questo successo. L’è di mis c’an bala ed eravamo ancora almeno parzialmente a credito di fortuna (nel 2011 il meteo fu alquanto balèngo). Tempo meraviglioso, nessun intoppo né logistico né artistico, tanta gente, location mozzafiato, in tutti i sensi. Bravo Emanuele Turelli a sfruttare la tensione accumulata per caricarsi, brava sua figlia Viola a ballare in maniera così “coinvolta” e originale (fa un certo effetto vedere le proprie musiche reinterpretate in chiave di danza), bravo Claudio Cominardi, accecato dal sole, a cercare di capire cosa stava pigiando sulla tastiera del suo Mac, bravo Davide Bonetti ad accompagnarmi alla chitarra e al canto in maniera sempre garbata ed efficace, senza strafare, con gusto, ecco. Bravo Alessandro Bui al mixer (l’if mia ést? Per fórsa: l’ìa ön I-Pad!) e bravi i suoi due aiutanti, gentilissimi e disponibilissimi già la sera precedente. Sì, perché l’ultima prova l’abbiamo fatta sabato in palestra a Vilminore (con villa Viganò davanti al naso) dove abbiamo dor…trascorso la notte. Bravi ovviamente anche tutti quelli che hanno lavorato all’organizzazione, davvero puntigliosa, di tutto l’ambaradan e bravi voi che non vi siete fatti scoraggiare dalla fatica di una camminata in montagna. Io ho cercato di fare il mio, ben sapendo di non essere il protagonista, se non in quei brevi tratti in cui serviva il mio intervento musicale e, ovviamente, sulla canzone “Gleno”, divisa in tre tronconi. Dalle impressioni del momento e da quel poco che ho risentito credo di averlo fatto bene, onestamente. Non interesserà a nessuno, però per me è stato molto bello anche il tempo trascorso a esibizione terminata. Gli ultimi a scendere di nuovo alle auto in paese (nel mio caso alla Nona) siamo stati io e questa escursionista. Grazie a Vanessa di Lovere per avermi recuperato il materiale tornato a valle con l'elicottero.
05/08/2017 MALPAGA DI CAVERNAGO - MALPAGA SOUND Bepi & The Prismas
Un bel susseguirsi di emozioni a Malpaga! Andiamo per ordine? Via! 1) Arrivo (preceduto da sciami di motoseghe) a bordo di merlo (mia l'osèl, la màchina col bràs e 'l cestèl!) con nientepopodimeno che Lord Giurgiù in persona al mio fianco! 2) "Lord Giurgiù" picchiata giù violentissima con lui sul palco a fare il duro. E grazie mille a Michele e alla Airone Service. Han detto tutti che c'era una mega-botta, almeno lé de pröf al palco! 3) Momenti di grinta pura ("Ol lüsso l'è 'l silènsio", "Fametal", "Il microonde"...) alternati ad altri decisamente più delicati e/o riflessivi ("Om sènsa piö i ale" e "Un uomo buono" sono state tra le migliori esecuzioni di sempre, lo ammetto). Ognü 'l dis la sò, ma a me è sembrato starci dentro tutto alla grande. 4) "La pancia della gente" eseguita col Gran Cerimoniere di Malpaga Rudy Ambrosini, molto a suo agio nel cantare la parte di Teo Roncalli 5) Sorpresona su "Sex Gong", finalmente eseguita con una Doriana Somma veramente in formissima ('l la cantàda lé pò a sö CD). 6) Piccolo, affettuoso ricordo di mio padre (che ieri avrebbe compiuto 70 anni) prima di "Daddy Boogie". Non amo le sceneggiate ostentate, melodrammatiche e strappalacrime. Du parole e la cansù i è stace stra-assé. Come l'è stàcc stra-assé l'assolo sanguigno del buon Uomo Sensato Daniele Finazzi. C'è la musica: sta lé a fa a parlà? 7) Un grazie, a tal proposito, a tutti i Prismas presenti perchè, oltre ad aver suonato benissimo tutti (gli altri erano Re Darayavaush alla batteria, Bobo A4 al basso e Al-ber-to! alle tastiere), tanto per non farci mancare niente, alle 2.00 di notte abbiamo scoperto che le chiavi della macchina di Finazzi le aveva in tasca Giurgiù...a Casàha però! Nessun problema a desdàl fò, 'ndà sö a Casàha e turnà a Malpaga, ci mancherebbe, però è stato bello trovarli ancora lì ad aspettarci (ovviamente pò a Dolci: basta tirà tàrde lü 'l gh'è sèmper) per l'ültima bira e ü mini torneo de mura. Grazie al Malpaga Sound Festival. E' una bella festa, davvero. E grazie anche a tutti i volontari che assecondano le idee che il Giurgiù va covando per mesi (motoseghisti, addetti alla sicurezza, guidatori di merlo...). "I ga de parlà töcc del concèrt de Malpaga!" mi ha detto diecimila volte. Beh, per impó dol sigür i 'llo farà, tranquillo!
30/07/2017 OLTRE IL COLLE - RIFUGIO CAPANNA 2000 (Bepi & The Prismas - h. 13.30) prenotazioni per pernottamento/cena: 0345-95096
Pòta...öt dì cusè dol Capanna 2000 che non sia già stato scritto in una delle tantissime occasioni passate? Ecco, quest'anno è andata come più o meno sempre, quindi? Quindi benissimo! Non è mancato nulla del menù più tradizionale: 1) Previsioni che dicono acqua a secchi poi così così e poi alla fine al piöf mia gnà 'l sàbet, gnà la düminica. 2) Camminate alla "fin che ce n'ho" del sottoscritto col Paolo G, "a corredo" della fatica domenicale, perchè muntà töt, pruà, cantà e smuntà töt al ga basta mia: sàbet töt ol periplo de l'Arera e la düminica (dopo 'l concèrt) la vetta dell'Arera raggiunta dalla Valle della Morte (e che bel nomignolo eh? Mille grazie all'Attilio per averci detto semplicemente: "Eh, l'è dóma ügì piö lónga de chèla nurmàl!". Ta dighe mia cos' an ta dìcc mentre eravamo lì appesi ai plocchi con lo strapiombo di dietro!) 3) Sgrollone temporaloso notturno che ti fa pensare al peggio ma poi la mattina...spettacolo 4) Ricchissima cena della serie: "Spero di non riempirmi come un uovo troppo presto perchè voglio mangiare e bere finché vivo" 5) Solito delirio serale e notturno coi Prismas presenti (Bobo A4 + Al-ber-to! + Còchet + Dolci) senza sottrarsi, ovviamente, alla superfida civilissima e garbata a "mura". Ala fì Dolci al gnìa zo coi dìcc sènsa piö gnè ciamà da tat ca l'ìa còcc! Ore dormite: tre, forse. 6) Bordello di gente la domenica che puoi dire quello che vuoi, ma così tanta no, non te l'aspettavi! 5) Percentuale di gnocche mostruosamente alta, de töce i età e de töce i fòse. O só mé che 'nna ède depertöt o i è lure chi va là a crès! 6) Concerto volato via senza intoppi, generadùr compreso. Molto bella la resa di certi pezzi con due chitarre (Animale da cortile + Uomo Sensato) + le tastiere (Al-ber-to!)! Sezione ritimica "rodata": Guidone Orobico + Bobo A4. La scaletta ha rispettato certi "doveri" montagnosi ("Bremban Valley" e "Baite de Paré" tra le altre), mantenendosi sempre su una linea non eccessivamente rockeggiante (giösto ala fì i è riàde "Erba e néf", "Brasil", "Có de goma" e "Moto Gussi R&R"), ma con dei dialoghi improvvisati in mezzo che a me personalmente sono piaciuti perchè la lancetta non ha mai peso in maniera netta verso il faceto o verso il greve. Mia tròp seri, ma mia gnè tròp fatüi, èco! Davvero sorprendente la Finazzi's girlfriend Vanessa Testa che su "Sex Gong" la picàt zo öna super-performance (nel senso che la cantàt egregiamente la pàrt che söl CD "Dadi e cime" l'è dèla Doriana Somma). Grazie mille ai Prismas, che non dicono mai di no, anche quelli che la sera prima suonano e fanno tardissimo, perchè comunque sunà lé l'è magico del bù e lur i 'llo sa. Grazie mille a Patrizia e Attilio del Capanna 2000 (inesauribili: studiateli!): lo sappiamo in tanti che quello non è un semplice rifugio. Grazie mille ai due ragazzi che hanno montato il palco: sempre gentili, sempre disponibili, sempre sorridenti. Grazie mille alla Ivana e alla Luisa che anche lure i gh'è sèmper! Grazie mille alla Rina del Canile che la ma purtàt sö 'l cà a sorpresa. Pòta ol mé cà l'è 'l mé cà! :-) . Grazie mille, infine, a chi c'era, previsioni brutte o belle che ci fossero: a me piacciono particolarmente queste date in cui i bepifans più assidui si mischiano a chi ch'i ga èt giösto öna ólta a l'an (lé) e a chi ch'i ga cugnusìa mia dol töt. Si crea un "pastone" particolare e interessante. Dice l'Attilio: "29 luglio 2018". Ga 'l si'.
23/07/2017 BORNO - PARCHEGGIO PIZZERIA D'ASPORTO "POSTI CONTATI" h. 20.00 Bepi & The Prismas
Difficile, onestamente, dare un voto alla serata di Borno (parcheggio pizzeria Posti Con-Tati). Indubbiamente da un punto di vista della resa sia nostra che dell'impianto (Il Musicista di Darfo: bravi!) gh'è póch de dì: abbiamo spinto e pure parecchio, la voglia di suonare c'era e credo anche che lo abbiamo fatto bene. La cosa più bella è stata vedere come quell'angolo di paese da poco affollato che era alle 20.00 (uràre strano in effetti) è andato sempre più riempiendosi fino a formare una bella platea piuttosto sparpagliata, ma numerosa: ho rivisto dopo parecchio tempo le tante facce meravigliate e divertite di chi non ci conosceva ed era palese che ci stava vedendo per la prima volta. Di un po' negativo c'è forse il fatto che fatico ad accettare che la produzione beposa post 2006 (soprattutto gli ultimi album) non venga spesso nemmeno presa in considerazione perchè tanto "chi bèle i è chi ège". Cambiano molte cose negli anni, in noi, nella società, nel mondo, e io credo sia sacrosanto che io tenda ad assecondare anche musicalmente le mie peregrinazioni mentali. Certo non è facile seguire in scioltezza uno che canta nu-country poi folk tirolese poi metal cattivo, poi vira sull'italiano, poi torna al dialetto, un po' fa ridere, un po' la mette giù terribilmente dura e seria, un po' fa l'intellettuale, un po' il coglione. Pota...s'pöl capì pò a chèl c'al sa pèrt! Resta il fatto che non mi va di dover tirare sempre fuori dal cilindro cose da "Nömer dù" o da "S3nù" perchè altrimenti ho come l'impressione che l'attenzione del pubblico scemi. Qualche giorno fa sono entrato nel corridoio di una sala prove qua in giro e, con piacere, ho sentito suonare in saletta dei ragazzini che stavano provando il riff di "Moto Gussi R&R". Una volta riconosciuto (abbastanza con sorpresa) ho pensato di "ringraziarli" suonando per loro con la chitarra acustica prima "I du camios" e poi "Kentucky". A quel punto, col loro entusiasmo a mille per quel mini-concerto privato del Bepi a cui stavano assistendo, ho picchiato giù senza dir loro nulla "Sèmper ché". Sono rimasti senza parole e, alla fine, mi hanno detto: "Che bella...pota sé, nóter an s'è pròpe 'ssé...". Mi ha fatto moltissimo piacere il loro complimento e ho dedotto che probabilmente non è vero che le nuove hanno meno appeal delle vecchie: spesso semplicemente conta più il modo in cui si fa passare un prodotto del prodotto stesso. Va beh...chiusa parentesi. Grazie mille alla Tati che s'è davvero sbattuta un cifro per farci tornare a Borno dopo 10 anni, al Massimo del Tedaré, uomo delle birre, che ha co-organizzato l'evento con lei, al padrù dela cà lé sura che ci ha concesso l'uso del suo studio come camerino (notare la foto!), a Dario Foschetti che ha saputo il giorno prima che avrebbe sostituito il Guidone e in poche ore s'è dovuto imparare tre canzoni ex-novo (più una prova delirante costata 2 ore minimo di auto a tutti i Prismas) e naturalmente a tutti quelli che sono venuti a vederci perchè, pòta, se la gh'è la zét o no...'mpo de diferènsa a 'lla fa!
25/06/2017 DALMINE - VIA CINQUANTENARIO IN FESTA (comparsata benefica del Bepi prima del concerto della Vascombriccola - davanti al Bar Caraffa's) h. 21.00
Una bella festicciola quella di via Cinquantenario a Dalmine (una sola via, sì). Contava, più che altro esserci, per i ragazzi del Centro Diurno Disabili lì vicino e per il Filippo Fusini della Leroy Merlin di Curno (sponsor Bepi Quiss) il quale faceva parte degli organizzatori e ci teneva molto fossi presente anch'io. L'acqua ha minacciato costantemente di rovinare tutto, öna quach góte i è gnìde zo (assé de rómp i bale), ma direi che nel complesso è andata bene. Sul palco con me hanno voluto essere presenti anche Gessica Pirola (ca l'è de Dàlmen) e Alberto Sonzogni: bravi e grazie anche a loro. Dopo di noi (6 cansù 'n töt), invece, la rodatissima Vascombriccola in versione acustica (ma con la batteria): sempre una garanzia (grassie pò al sò tastierista per ol piano che 'n ga scrocàt). Io purtroppo fatico sempre più a carburare, invece, e sono sempre di più le cose che mi mettono a disagio, invece di caricarmi. Credo proprio di aver bisogno di un reset, almeno parziale. Grazie al Bar Caraffa's, a Mirko (service) e naturalmente a tutti quelli che sono venuti.
17/06/2017 PIANA CRIXIA (SV) - O'CONNELL STREET PUB (Bepi & The Prismas - Informazioni: 338/6850913) h. 21.00
Piana Crixia va presa come una smattata perchè quello è. Una bella smattata, in un posto molto carino e suggestivo a 330 e passa km da casa, nostra e di chi ha voglia di fare queste cose, seguendoci per il concerto sì, ma ovviamente anche per tante altre cose. Rispetto allo scorso anno la sera era più calda (mèi) e noi eravamo in 5 anziché in 3 (stradelà de mèi). Il resto più o meno era alquanto simile: poche persone, quasi tutte bepifans, O'Connell's Pub sempre "magico", grande parco adiacente pure, cicale, civette, cani mansueti e oziosi che girano tra i tavoli, stelle e birre "strane". :-) Suonare abbiamo suonato bene, dai: il palchetto era perfetto per l'occasione, il mio impiantello fa sempre il suo lavoro egregiamente e noi non eravamo troppo stanchi, anzi...Come dei bambini viviamo queste cose come fossero una sorta di gita scolastica: il pulmino (grazie millissime a Sergio e al Rugby Valseriana che ce l'ha prestato. L'impianto è andato giù col Fiorino della Vanna: grazie stramille anche a lei), l'autogrill, le pinte che una volta tanto non stai a contare, la camerata tutti insieme, le cuscinate, gli scherzi, le scoregge (passano i secoli, ma i fa sèmper grignà la zét)...Professionalmente io non credo siano queste le date che mi portino vantaggi in termini pubblicitari, che mi consentono di "crescere" e acquisire nuovi fan, ma umanamente sono bellissime esperienze. Finazzi credo abbia speso almeno il 30% dei suo tempo a ridere sguaiatamente e pò a chi óter i ga 'ndàa dré bé. Sabrina ed Eugenio (sempre premurosissimi ospiti) hanno detto di voler ripetere l'esperienza nel 2018. Speróm o, come dice la maggior parte dei bergamaschi, sperém.
10/06/2017 RANICA - DRUSO Bepi & The Prismas
Impressioni a caldo sul concerto del Druso? Scesi dal palco io e i Prismas (Guidone, Bobo, Uomo Sensato e Còchet) ci siamo fatti i complimenti l'un l'altro: abbiamo fatto sì un po' di errori, ma nel complesso hanno prevalso nettamente la grinta, l'impegno, la voglia di "spaccare su tutto" e credo che tutto questo sia stato chiaramente percepito anche giù dal palco. E' stata davvero una prova "fisica" la nostra: doma ön ura e 45' circa de concèrt (póca ròba rispèt ai du ure e mèsa che 'n fa de sólet), ma s-cècc...ma mai molàt ü menüt! Sèmper tràcc, sèmper catìf, sèmper a töta! Il pezzo più "tranquillo" è stato, forse, "Oldrant". E vo dìt töt! Mé sìe stradelà de trebatìt e pò al Guidone la dicc che l'ìa 'mpó c'al südàa piö 'ssé tat. Còchet ha portato una bella nerchiona chitarrosa sul palco, Finazzi era galvanizzato a mille e Bobo e Guidone i è mia certo tipi ch'i sa tira 'ndré. Bravi anche i fonici: gentili e svegli (difficile convivano queste due virtù).Venuta perfettamente "Lord Giurgiù", dedicata al buon Giurgiù che sta vivendo forse il momento più difficile della sua vita e che spero potrà vedere presto in video l'affetto che questa canzone ha voluto fargli sentire ieri sera. La nota dolente quale è stata, allora? Detto proprio fuori dai denti: l'affluenza. I dis che mè 'mparà a cuntentàs e mé ga próe. Il concetto di tanti/pochi, si sa, è relativo, ma, pòta, mentirei se dicessi che eravate chissà quanti: 150? molti di più del pubblico di una band che si porta amici e parenti, ovvio, ma molti, molti meno del pubblico di tanti, tantissimi altri, a prescindere dal loro effettivo valore. Gli immancabili "non credevo foste così bravi", "non pensavo faceste uno spettacolo del genere" che raccolgo alla fine...sé, va beh, pota...i ma cunsùla póch. Grazie millle a tutto il Druso (il locale ha fatto alla grande il suo dovere) e a Ivana e Luisa (Bancarèla) che, nel macello finale, ma so desmentegàt de salüdà dal palco.
03/06/2017 CASTELLI CALEPIO - VOCI IN CASTELLO H. 21.00 Bepi & The Prismas
Chi ieri sera ci ha (comprensibilmente) preferito la Juve alla fine avrà avuto due motivi anziché uno per picchiare la testa contro il muro perchè, oltre alle quattro papine prese dal Real, si è aggiunto pure il fatto che il nostro concerto è stato, al contrario, molto, molto carino. An credìa de iga lé nisü o quase denàcc a ardàga e invece la corte del Castello dei Calepio era bella piena, l'ambientazione decisamente suggestiva e il service ottimo. Giravano delle cosine su Facebook che ironizzavano sui gruppi musicali che quella sera erano destinati a cantare "davanti a zero persone". Ah sé? Noi abbiamo spinto bene, come al solito a cavallo tra quel che facciamo ormai a occhi chiusi da anni e quel che, invece, ci viene al momento e ci diverte un mondo. La scaletta non era così dissimile da quella di Chiuso, ma certo l'innesto di ulteriori cose "evergreen", come "Falco Saoldèl" o "Coston Beach", sortisce sempre effetti positivi. Grazie innanzitutto a Roberto Susio, vero fautore della presenza del Bepi a Voci in Castello, ma anche a Cristian, cicerone delle visite guidate, e a tutti i vari loro collaboratori. Come camerino avevamo un'immensa terrazza con vista mozzafiato sull'Oglio e sulla collina bresciana. Pota, ü pecàt a lamentàs, dai!
02/06/2017 LECCO (CHIUSO) - PALIO DEL BEATO SERAFINO Bepi & The Prismas h. 21.00
Serata indubbiamente positiva quella al Palio del Beato Serafino a Chiuso (Lecco). A ìs sincér ma sa spiciàe 'mpó piö de zét, essendo la nostra prima volta a Lecco, ma evidentemente dovrò abitarmi ad affluenze che non possono più essere quelle del passato, nemmeno recente. Amen. Gli organizzatori erano molto contenti, invece, considerato il fatto che eravamo in un piccolo oratorio frequentato quasi esclusivamente da quelli del paese. Lunga vita a chi guarda sì al cassetto, ma ancora sa e vuole premiare chi tiene duro facendo musica originale (e l'è pròpe mia facile! In dialèt pò!). I bepifans irriducibili non mancano mai, ma indubbiamente fa molto piacere vedere anche facce nuove e, spesso, il questito che mi pongo sul palco guardandole è "Penserài cusè?". Ovviamente cambia se sono anziani, giovani, avvezzi al bergamasco o totalmente digiuni di vernacolo. Ieri ho visto sorridere incuriositi un po' di autoctoni (e anche un po' di belle autoctone) e non posso che esserne felice. Noi eravamo in forma, abbiamo suonato bene e, stando ai primi feedback, anche il service (perdonatami ma non so il nome) ha fatto la sua parte. Il resto l'ha fatto la buona e genuina organizzazione della festa e la prima aria d'estate che, balle non ce ne sono, si porta dietro un bastimento di magia che niente potrà mai ricreare artificialmente. Quando sei lì tutto impolverato al tavolo, a 30 gradi, a berti la tua birretta prima di suonare ta pènset ca l'è pròpe ü pecàt iga issé poche date!
28/05/2017 COLZATE - CANILE (ore 15.30) concerto benefico
3° "Poldo Day" al Canile di Colzate portato a casa col sudore della fronte, quello vero, nostro, di tutti i volontari (öna risma e töcc bèi càrech) e di tutta la gente che è venuta a trovarci. Ol cólt e 'l sul i era 'nfìna a tròp, in effetti! I persune, specialmént in prensépe (15.30), i sircàa disperatamente l'ombra 'n töce i manére e sia il pratone che la pista ciclabile appena sopra si sono riempiti a macchia di leopardo. Noi sul palco, tutto sommato, eravamo messi meglio, avendo il sole alle spalle e i teli che ci proteggevano. E' stato tutto molto bello, come l'anno scorso, con i musici stavolta in formazione abbastanza standard (Guidone Orobico, Bobo A4, Al-ber-to e Uomo Sensato). Il concerto è scivolato via leggero, sempre su una falsariga country (con la spero piacevole digressione che ci ha portato a risuonare dopo anni "Massimo Carrera"), mentre gli spettatori venivano garbatamente invogliati all'offerta pro-canile sia attraverso i biglietti della sottoscrizione a premi che attraverso l'infinità di roba di mangiare e da bere che avevamo a disposizione. La cena improvvisata finale nel prato, mentre cala l'oscurità, coi soli collaboratori del canile a fa fò chèl ca l'è restàt, è sempre un momento abbastanza magico: töcc streólcc, ma töcc cuntécc perchè i a fàcc ü laùr bèl e töt l'è 'ndàcc coma 'l gh'ìa de 'ndà. Un grande plauso a tutti loro, quindi, e uno enormissimo alla solita Rina Abbadini, vera regina di tutto l'ambaradan. Se qualche scienziato legge queste righe la sottoponga a degli esami non invasivi: öle saì 'n do la ga i pile e cosa la 'ggia carga con cusè! La ma 'nfìna a idàt (da Bergamo in giù leggete "ötàt") a descargà l'impiànt a cà mé, ai öndes de sira! Speriamo davvero ci sia un 4° "Poldo Day" dai... Fadìga l'è fadìga, ma mentirei se dicessi che non l'ho fatto stravolentieri (e pènse de püdì parlà pò a per i Prismas), dal primo all'ultimo minuto. Quando, prima di andare via, ho fatto un ultimo giro dentro il canile, tutti i cagnozzi stavano per essere messi a nanna, ognuno nella sua cesta, nella sua stanzetta coi suoi amici oppure nel suo box verandato: era un immagine tenera e bellissima...Cani brutti, tristi o incazzati non ce n'erano. Nemmeno uno.
27/05/2017 ALZANO LOMBARDO - PARCO MONTECCHIO (Nonni senza frontiere - comparsata del Bepi solo per giornata benefica a favore della Casa di riposo di Alzano. h. 15.00)
Il contesto di Alzano era molto semplice, ma al contempo difficile. Semplice come situazione, dove, magari non si sta troppo a cercare il pelo nell'uovo da un punto di vista tecnico/artistico; difficile perchè non è comunque mai facile capire se la gente che si ha di fronte si sta effettivamente divertendo. C'erano anziani, c'erano ragazzi con disabilità, c'erano avventori quasi casuali del parco Montecchio (a proposito: che bello!) e c'erano bepifans...Mé ala fì o fàcc chèl che pènse de is bù de fa: cantà. Ho cercato di non fare troppi discorsi inutili tra un brano e l'altro, non troppe canzoni, alcune delle quali eseguite non molto di frequente (ad esempio "Mama fim ol piassér" oppure "Brenner Autobahn" in versione originale). L'importante è averci provato, aver rallegrato (si spera) la giornata a chi c'era. Il sole c'era eccome, pure troppo visto che in molti hanno sofferto il caldo. Grazie al DJ Angelo Mora, al coro Liberi Suoni, alle ragazze delle Sabbie e alla Casa di Riposo Martino Zanchi.
20/05/2017 CHIARI (BS) - ORATORIO Bepi & The Prismas h. 21.00 (al coperto)
Direi tutto ok a Chiari. I miei timori che la festa potesse essere rovinata dai soliti idioti si sono, una volta tanto, rivelati vani (forse perchè eravamo "protetti" dalle mura di un oratorio?). Gibi organizzatore e tutto lo staff del CG 2000 ci hanno accolti come delle star: dal service efficientissimo alle motoseghine di plastica appese al soffitto, dal canvas-motosega usato come fondale alla musichetta di sottofondo (Trace Adkins prima e folk tirolese poi...non ci credo che è stato un caso!). Ala fì ga só riàt a fa pò ala doccia cólda! Pòta, ülì cusè de piö? I Prismas sono stati bravi (Guidone, Bobo, Al-ber-to! e Uomo Sensato), la scaletta molto più votata al country che al rock, ma ol pòst l'ìa mia dol sigür ol piö adatto a metìs dré a fa i catìf! Alla fine, da un breve sondaggio post-mezzanotte, pareva che tutti fossero ampiamente soddisfatti, preòst compreso. Mèi 'ssé!
16/04/2017 TREZZO SULL'ADDA - LIVE CLUB (presentazione nuovo CD!!!!!) h. 21.00
La mia perenne insoddisfazione latente mi impedisce di non pensare a qualche neo qua e là nella serata del Live, tuttavia mentirei se dicessi che non sono soddisfatto. L'abbiamo portata a casa bene, grazie anche alle tante persone che sono venute a trovarci. Visto che siamo già finiti nella parentesi "ringraziamenti" ne faccio subito uno enorme a tutti musicisti (Bobo A4, Nirvano Barbon, Dino Di Giacomo,Gessica Pirola, Alberto Sonzogni, il Vava, Alberto Rota, Stefano il Guidone Orobico, Stefano l'Animale da cortile, Daniele Finazzi, Teo Roncalli, Andrea Ravasio, Dario Foschetti e Francesco Marras) che hanno condiviso con me il palco, belle persone prima ancora di scrupolosi professionisti. Un enorme grazie va a Ivana Jagger e Luisa de 'Lmèn che immagino avranno avuto il loro bel daffare alla bancarella e un altro ancora va allo staff del Live che ci ha permesso di "spettinarvi" ed emozionarvi a dovere, proprio come immaginavo. Se mi mettessi a raccontare delle due parti distinte in cui è stata divisa la serata (quella country e quella metal), dei bei momenti che ci sono stati sul palco e nei camerini, di tutta la mia enorme fatica, fisica e psicologica, mista al grande senso di liberazione dopo una gestazione durata anni...vi trovereste a leggere il solito centinaio di righe. E alura va dighe doma che ma presentàt i du CD nöf "NÖF" e "DADI E CIME" e che la seràda l'è 'ndàcia bé. Chi c'al gh'éra 'l lo sa. Chi óter, pòta, buona Pasqua: an sa ederà ön'otra ólta, anche se mia 'ssé dol sigür.
04/03/2017 MARIANO DI DALMINE - PAPRIKA LOUNGEBAR (Bepi Trio con Bobo A4 e Daniele Finazzi) h. 20.30 prenotazioni cena: 035/500815
Positiva la serata al Paprika dai! Dopo 5 anni ancora mi piace un sacco suonare in questo locale. Mi piace l'atmosfera che si viene a creare, con qualche disturbo sì, dovuto anche al fatto che c'è sempre strapieno (per fürtüna), ma nel complesso sempre accettabile. Mi piace il palchetto e il fatto di suonare seduti sugli sgabelli (mé, Bobo A4 e Finazzi uomo sensato), mi piace il fatto che mi senta bene (nel senso proprio di udito), grazie anche al fonico Giovanni, sempre disponibile e attento, mi piace la cordialità con cui veniamo sempre accolti dai gestori e mi piacciono anche le loro nuove cameriere! ;-). Probabilmente non sarei così gaio se il locale fosse stato mezzo vuoto, ovvio, ma ribadisco che ciò che intendo è qualcosa che si nutre sì dei meri numeri, ma non solo di quelli. Il concerto acustico non va bene dappertutto, ormai lo so bene, anzi vi confesserò che raramente sono tornato a casa soddisfatto da un evento dove non ho potuto tirare fuori tutta la grinta del rock che più mi piace. Dal Paprika invece in questi cinque anni sono sempre tornato a casa col segno +. Il merito è anche del pubblico, ovvio: numeroso, ma anche capace di prestare attenzione a ciò che sta accadendo sul palco e quindi di limitare, quando serve, il brusio e la cagnara. Ripeto: mia töcc, che 'l gh'è sèmper chèl che 'n d'ön angol li spaca i bale a töcc chi óter, però mai niente che comprometta davvero l'esito della canzone. Eh sì perchè la canzone ben riuscita non è solo quella ben suonata e cantata, ma anche quella ben ascoltata! Gér forse la scalèta la tiràa 'mpó tròp tant vèrs ai laùr piö riflessivi (eseguite tra le altre "Gleno", "E cante chi", "Cane Pompeo", persino "Primavera" dal disco "Orobiglia" del 2002), però alla fine è stata opportunamente riequilibrata da un finale decisamente più scoppiettante per un totale di due ore e mezza di musica, per noi letteralmente volate. La piccola chicca credo sia stata "4 marzo 1943", delicato e umile omaggio a Lucio Dalla e al suo compleanno. Grazie, come sempre, a tutto lo staff del Paprika (compreso il supermastino/pitbull/chèlcalè con cui ho giocato a sgagnaorègia). Penso proprio che, per volontà sia nostra che loro, torneremo a far qualcosa insieme.
24/02/2017 VILLA D'ADDA - BIBLIOTECA (non è un concerto!) h. 21.00
Bella serata quella di ieri al Caffè Letterario alla Biblioteca di Villa d'Adda! Marco Vannucci è un padrone di casa colto e preparato (altro che "vai su sul palco e di' un po' quello che vuoi", come mi hanno di recente invitato a fare a un "incontro culturale") che mi ha fatto domande intelligenti, a volte difficili, ma proprio per questo sempre stimolanti. Quando me ne torno a casa da situazioni simili da un lato sono soddisfatto perchè mi pare di aver lasciato una buona impressione in chi c'era, dall'altro sono sempre un po' abbacchiato perchè non è "conquistando" la nuova stima di dieci persone che ci saranno importanti balzi in avanti, anche in virtù dei vari "non credevo" e "non pensavo" che puntualmente raccolgo. L'immagine del Bepi rimane quella di uno che tutto può fare fuorché cultura, a prescindere dalle prove in tal senso che può o meno aver dato. Amen. Guardiamo le cose positive che ci sono eccome: è la prima volta che sento leggere il mio libro come va letto (un plauso a Vannucci anche per questo) ed è la prima volta che certi complimenti pubblici sembrano non essere di circostanza. Si sa che "Proud" resta una delle mie più grandi fatiche, forse la più grande in assoluto, ed è quindi facile immaginare anche quanto ne vada effettivamente "proud". Come ho detto ieri lì dentro c'è tutto quel che so fare; piacerà? Verrà capito? Forse sì, forse no, ma l'ho scritto, l'ho fissato nel tempo e questa cosa per me, oltre che una grande soddisfazione, è pure una grande liberazione. Grazie a Marco Vannucci e a Loretta Aldeni!
11/02/2017 CORNATE D'ADDA - TEATRO ARS (ospite di Teo & Le Veline Grasse insieme a Steve Rudivelli) h. 21.00 ingresso: 8,00 €
Consentitemi di fare i complimenti a Teo & Le Veline Grasse. Più di una volta ho scritto di come gli invidi il numero di date che ogni anno riescono a procacciarsi, ma non è certo l'unica cosa. Mi piace il loro modo di stare insieme, goliardico, ma capacissimo di distinguere al volo la cazzata dalla cosa seria, mi piace il loro sound rock'n'roll che migliora di anno in anno, perchè, ovviamente, non c'è come stare insieme parecchio per affinare qualsiasi cosa, mi piaceciono tante cose di loro insomma! Certo, il mio genere e il mio stile, probabilmente, sono sempre più lontani dal loro, ma in certi casi conta poco: ci si scambia dei favori in maniera abbastanza disinteressata attraverso queste collaborazioni che restano belle perchè sincere. Il contesto dell'ARS Teatro di Cornate d'Adda non era certo il più congeniale per la loro proposta danzereccia e magari il Bepi poteva dare una mano, why not? Una volta dai, una volta chiedi. Va benissimo così! Io mi sono divertito: quantomeno ho avuto ancora un'occasione per farmi sentire da chi mi conosce sì e no poi, ovvio, l'isoglossa (la linea immaginaria che separa due zone dove si parlano due lingue diverse) dell'Adda è un confine di quelli forti! Molti degli autoctoni mi hanno detto di non aver capito quasi nulla dei testi delle mie canzoni e non credo che quel problema verrà mai risolto. Però va beh, l'importante è aver respirato aria positiva. Grazie a Teo, a tutte le Veline, a Steve Rudivelli, a Ambrogio, a Tasca e i ragazzi del service (a propóset, ma i sólcc di pizze goi de dàgghie a chi pò?) e naturalmente ai bepifans che hanno voluto essere presenti. Grazie anche all'ARS Teatro: i ciàf dol camerì...ghi ó mé! :-) Mi sono rimaste in scarsella! Meno mal che lo lagàt adóma deèrt! Va i mande per posta dai! Un saluto a Ivana Jagger che l'è restàda a cà malàda...
09/02/2017 SOVERE - AUDITORIUM (non è un concerto, ma un incontro sul dialetto bergamasco) h. 20.30
Pota, sa ma fì ciciarà...mé ciciàre eh! M'è parsa una bella serata quella di Sovere, non tanto per la sala piena, che è cosa che fa comunque sempre piacere, quanto perchè m'è parso di cogliere interesse autentico in chi c'era. Diversi hanno candidamente ammesso di non aver mai approfondito la mia conoscenza artistica e, sinceramente, se mi fossi portato appresso qualche CD in più probabilmente lo avrei venduto. Alla fine a me quello preme più di tutto: far passare il mio fine e il mio modus operandi, diciamo. Queste serate hanno sempre un po' il sapore di momenti propedeutici ad affrontare l momento del commiato del nostro caro dialetto, ma certo la voglia di salvarlo la si coglie tutta! Ho detto già più volte in passato di come per me la lingua sia un mezzo e non un fine, ma certo il discorso-dialetto non può essere considerato marginale nella mia produzione. Non lo salverò nemmeno io, forse, il nostro caro bergamasco, ma di sicuro essere considerato uno dei suoi più genuini custodi mi inorgoglisce e mi fa piacere. Grazie al signor Cattaneo e alla sua gentilissima moglie: la cena preparata con le sue mani era da vero re! Grazie anche alla Biblioteca di Sovere, al Sindaco e a Sandro Zanni che ha presentato la serata.
28/01/2017 NEMBRO - TEATRO SAN FILIPPO NERI (in apertura i Manowal) h. 21.00 Bepi & The Prismas
Non posso dire che la serata di Nembro sia stata esente da difetti, primo fra tutti il "rumoretto" spaccaballe generato(pare) da un cavo difettoso, che 'n ga amò de capì bé de chi ca l'ìa (secondo me era la mia chitarra, ma i fonici incolpano il povero Finazzi), proprio su "Gleno", che era il pezzo più importante e atteso di tutti, ma onestamente sarei un ingrato, menagramo disfattista se mi lamentassi. Il posto era bellissimo (rimodernato completamente da un annetto) e bello pieno, c'era tanta gente nuova a vederci (so mia 'n grado de dif sa la turnerà, però nóter chèl c'an sè bù de fa almeno ma la fàcc vèt), l'acustica era buona (anche sul palco), i fonici svegli e preparati (grazie Massimo e grazie anche a tutta la tua squadra) e siamo stati serviti e riveriti dalla simpaticissima ciurma che ci ha offerto la cena. C'era molta attesa per "Gleno", finalmente di nuovo con le immagini dei superstiti e di nuovo col lungo (mi auguro non troppo noioso) mio cappello introduttivo. Non succedeva da un po'. Immagini sempre emozionanti anche quelle su "Erba e néf". Veramente straordinario, acuto e sferzante Don Alemanno, il famoso vignettista presente in sala, spettacolo nello spettacolo, impegnato a disegnare in tempo reale ispirandosi ai testi delle canzoni bepose e non solo (geniale l'idea di "disegnarci" i laser dietro durante l'accenno a "Shine on you crazy diamond" Pink Floyd). Ma düsìt teà fò 'mpó de ròba: l'ìa tròp tarde e del resto era cosa prevedibile visto che prima di noi hanno suonato fino alle 22 i Manowal dell'istrionico e mai domo Avvocato Isacco Sacco (sponsor calendario BFC). Grazie all'Avvocato Pierluigi Squinzi, a Don Matteo (mia chèl dela tele) e a tutto l'oratorio di Nembro. Speriamo, come ha detto il fonico Massimo, di non rivederci ancora tra 12 anni (l'ültima ólta c'an sia stàcc lé l'ìa ol 2005).
22/01/2017 BADALASCO DI FARA GERA D'ADDA - L'ANTICO BENESSERE (XII Bepimaiàda - pranzo/concerto Bepi & The Prismas riservato agli iscritti al Bepi Fans Club) h. 12.30
Ué fotografi bepifans tesserati! Grazie mille per le bellissime foto neh, ma...il povero Sonzogni? Zero al quoto! Nisü 'l sè niscurzìt c'al gh'éra? :-)))) M'è toccato tagliar fuori a me una fotina di 2 kb per provare al mondo che il 22 gennaio ha suonato! :-) A proposito: non pubblico foto di voi bepifan in primo piano. Mia che argü al vègne a dim vergóta! Se pensate di esser stati/e presi/e giù scrivetemi che vedo di girarvi quel che m'è arrivato. Le foto sono belle, però, pòta, magari uno non ha piacere che le pubblichi qui! Ok? Sempre uno sbattimento mega la Bepimaiàda, ma ala fì l'è anche sudisfassiù purtàla a cà dai! Tutto perfetto, o quasi, alla fine: splendida location (l'Antico Benessere di Badalasco), ottima cucina, tanta gente che ha voglia di divertirsi senza spaccare le balle agli altri, bel concerto con tanto di gioco annesso (il Bepi-Musichiere) che ha visto, alla fine, trionfare Elena di Cenate Sotto. Ovviamente però il gioco era un pretesto per divertire tutti quanti e mi pare di capire che l'obiettivo sia stato raggiunto. Un enorme grazie a: Emanuele Spoldi, padrone di casa, generoso e impeccabile ospite "tesserato" (perchè "ospite" si usa anche per chi ospita...lo sapevate?), Giuliano Costa Ulpì che s'è veramente sbattuto un mega-cifro per portar giù il palco (e riprenderselo a evento finito), Ivana Jagger infaticabile raccoglitrice di adesioni, iscrizioni e progettista delle dislocazioni ai tavoli, Davide Costa Serina "storico" animatore di queste feste senza il quale tutto sarebbe meno ordinato e sicuramente più mogio, Corrado Gotti e Silvia Sarnek, aiutanti preziosissimi ogni qualvolta serve una mano. Grazie agli sponsor (Salumificio Riva di Molteno e Rifugio Medelet di Pisogne in primis) che hanno messo a disposizione i premi dei giochi. Infine grazie ai Prismas e a Dolci che ci tengono ad esserci anche se è una data gratuita e non certo di quelle leggere visto che to lèet sö ai òt de matina e ai òt de sira to ghé amò 'rrià a cà! Anno beposo 2017 ufficialmente aperto dunque: chi vuole far parte di questa famiglia (il Bepi Fans Club) non deve far altro che andare alla bancarella (o scrivermi via mail a info@ilbepi.com) e iscriversi/rinnovare.

      (Pagina 1 dé 1, 31 laùr in töt)  
Arda i esibisiù de st'an
Regìstres Zét in da ciàt 0 Isite totai: 1739550