Calendàre 2014
 
 
Arda i esibisiù de st'an
31/12/2014 COLOGNO AL SERIO - CASCINA CANOVA
Serata di Capodanno senz’ombra di dubbio carica dal punto di vista musicale quella alla Cascina Canova de Cològn. An sè pròpe mia risparmiàcc, con 3 ure de concèrt sèmper sö de giri. Bravo l’Alberto Sonzogni a sostituire l’Animale da cortile, tante le canzoni “festaiole” in scaletta (giustamente), tutte venute bene, con la chicca di un passaggio di “Shine on you crazy diamond” dei Pink Floyd, incastonato nel finale di “Brasil”, che mi auguro vi abbia piacevolmente sorpreso. Molto carica anche “Prismas”, che eseguiamo di rado. A propóset de Prismas…tutti elegantissimi come forse solo a Capodanno si tirano (e mia perché i ga òia, ma perché in qualche modo “ci vuole”), anche se ‘l Moiöl l’ìa mia pròpe a sò agio col mé vestìt blö e coi scarpe del Dolci! Qualche incomprensione invece col ristorante, apparso sempre un po’ in affanno, visto che le feste da gestire parevano essere addirittura 4 in contemporanea. Di alcune mancanze mi addosso la colpa io, perché sarebbe stato mio compito sincerarmi meglio prima su come sarebbe stato gestito il tutto, ma, pòta, rìe mia ‘mpertöt gnè mé e a volte si danno per scontate cose che invece andrebbero chiarite e pure bene. Parlo di prezzi, menu, orari, spumante, chèl in do ca pöde dì argóta, ovvio, mia sö la qualità de chèl che ma maiàt! Per la Bepimaiàda in arrivo tra poco vi dirò cosa ne penso io via mail, anche se tutto andrà discusso col Direttivo del BFC. Ad ogni modo è stata una bella serata e per questo devo ringraziare soprattutto gli Jagger che si sono smazzati tutta la fase prenotazioni-dislocazioni ai vari tavoli. Non so cosa ci riserverà questo 2015. Per conto mio mèi ol 2014 del 2013 e quindi spére adóma che la aghe ‘nnàcc issé la stória…Buon anno!
24/12/2014 SERIATE - TEATRO GAVAZZENI (ospitata del Bepi solo all'interno del concerto del Vava con parte della JW Orchestra) h. 21.00
Go de faga dal bù i cumpliméncc al Vava, non solo per il CD natalizio, ben fatto sotto tutti i punti di vista, ma anche per come ha tirato insieme l’ambaradan di ieri al Teatro Gavazzeni di Seriate. Vi confesserò persino che ho provato un pizzico di invidia (buona, neh, mia chèla di gnoràncc) per l’attenzione che ha avuto anche verso particolari secondari che, tutti insieme, fanno la differenza: la presenza costante del maxischermo, la coreografia natalizia d’effetto sul palco, gli adesivi che personalizzavano ogni cosa, l’ “hospitality” in camerino e fuori per i musicisti… Se aggiungiamo questi particolari al vero succo della vicenda che, ovviamente, è un concerto ben strutturato, ben cantato, grandiosamente suonato dal JW Quintet, con un sacco di ospiti come presentatori (Teo Mangione e Micaela Carrara) e come artisti (Robi Zonca, Leslie Abbadini, Silver ed io)…pota, öt diga cusè se mia “brào”? Bravo anche a non farsi sopraffare dal nervosismo e dalla tensione, bravo a restare il Vava anche a 30 secondi dall’inizio, bravo ad avere una parola sempre per tutti, a non scordarsi mai di nessuno, famiglia compresa. Certo, l’avrà mia fàcc töt de per lü: i era zo ‘n metà de méla a laurà tra service (CDPM), fonici (Dario e Marco Ravelli), addetti palco, addetti video, operatori televisivi, però, anche lì, pagando o no, bisogna sapere sceglierla la gente da mettere al posto giusto. Per conto mio non è che abbia fatto granchè, ma quel che ho fatto m’è garbato: prima “Nedàl de prisma” (dal CD del Vava) insèma a lü e pò dopo “Baite de Paré” doma col JW Quintet. Ma bötàt söl grignà ol fatto che ülìe pròpe mia fa ol pezzo corale “War is over” (e ‘nfati lo schiàda…certe cose non sono proprio nelle mie corde), ma in compenso è venuto davvero bene l’ultimo bis, “Biànch”, quando sul palco c’eravamo davvero tutti tutti tutti. E’ bello vedere, quando hai a che fare con gente di livello medio/alto, come certe cose non ci sia nemmeno bisogno di dirle: ognuno, cantante o musicista che sia, trova una sua collocazione che s’incastra nel puzzle. Öna bèla seràda, nént de dì. Auguri a töcc!
13/12/2014 ALBEGNO - PIAZZA DELLA CONCILIAZIONE (il Bepi + Wiki Moiolo e Bobo A4) h. 21.00
A conti fatti non posso proprio lamentarmi della serata di Albegno. Temevo soprattutto due cose: il freddo e certe cose che, se prese un po’ troppo alla leggera, in certi casi si possono rivelare clamorosi autogol. Invece l’è giràt töt dala banda giösta e ala fì so stàcc cuntét per nóter e pò a per chi dela festa. Il palco, pota, non era certo il top a livello estetico e funzionale (se ‘l fös piüìt dal bù aiuto), ma in inverno (anche se ufficialmente al ga amò de part) e ‘n d’öna piassa mia tat granda ‘n s’l’è facc ‘ndà bé, dai. L’impiantello era il mio e anche lì sono contento del lavoro onesto, di sostanza e redditizio che svolge ogni volta il fido HK. L’è mèi de tance c’an tróa ‘n giro, póch ma sigür! Non faceva poi ‘sto freddo. L’ìa mia colda, certo, ma ci si stava dentro, tant’è che io da metà concerto in poi ho anche tolto il maglione. L’atmosfera era carina: natalizia sì, ma non troppo pregna di ovvietà stucchevoli del periodo. Tante attrazioni in giro non necessariamente Christmas style, tanta gente sul “rés” della piazza Conciliazione e scaletta che è letteralmente volata via tra una chiacchierata e l’altra. Qualcuno avrà notato che sono sempre stato abbastanza leggero sia nei discorsetti che nella scelta delle canzoni: mi pareva giusto così, a S.Lucia. Contenti anche Bobo e Wiki: sul palco ci sentivamo bene e questa cosa spesso è determinante. Son persino riuscito a suonare e cantare “Al fiòca ‘n piasa” senza nemmeno un errore! E ardì ca l’è mia strafacile per me chèla cansù lé! Don Marco dopo i ringraziamenti di turno ci ha chiesto di fargli cantare “Generale” e l’abbiamo accontentato. Come “ringraziamento” ha sfidato, con un suo socio, la coppia Bobo-Bepi al fubalino umiliandola 10-3 e 10-5 prima di spedirci a casa. Alla mia proposta di fare la rivincita ala mura ha declinato…;-). La temutissima acqua l’è riàda, pròpe mentre mi smuntàa töt, ma senza fare danno. Record di “impienimento” della mia Focus: al ga stàa piö dét ü sorfanèl. Grazie mille a tutti i ragazzi dell’organizzazione.
05/12/2014 CENATE SOTTO - AGRITURISMO STELU'
Direi tutto ok allo Stelù. Ci sono state tutte le caratteristiche dei concerti del genere, al chiuso, in spazi non grandi e molto “tra de nóter”, disóm. La resa è stata buona e la gente ha fatto da cuscinetto, utile per le onde sonore che i vula mia ‘n giro, nella stanza a “involtino” (erano in realtà più volte: dumandìglo a Bobo coma la sa ciama). Personalmente ho parecchio sofferto, oltre al fatto di sentirmi un po’ isolato (come us intènde, mia come atmosfera), lo spazio angusto e il cavo del microfono sèmper in mès ai tole. Dovete sapere che i radiomicrofoni (chi sènsa fil) i è gran còmocc, ma non avranno mai la qualità audio di quelli col cavo. Così, quando non è strettamente necessario e le condizioni magari non sono ottimali, ma fó ‘ndà bé pò a chèl col cavo “che tanto – dighe – gavró pò mia de curì ‘n giro tat”. Errore, perché tutti quei cavi a terra (chèl dol microfono, chèl dèla chitàra, chèl di casse spia, chèl dèla cassa de la batteria e mètega sö ‘ssura pò a argót d’oter che ‘l pasa de lé per caso…) finiscono con l’impedire ancora di più il movimento: ga rìe piö a saltà, a caminà, a ‘ndà vèrs al pubblico…Alla fine, anche se mai al punto di rovinare davvero l’esibizione, ‘ste ròbe un po’ mi condizionano. Comunque bèla seràda. Pubblico caldo, posto molto, molto bello, proprietaria e staff fò de biglia. An cünta de turnàga amò st’estàt e lé la stória, col mega parco ch’i ga, la cambia ecome…Grassie ala Stefy e a tutte le girls dello Stelù.
22/11/2014 ARTOGNE - CONCERTO DI SANTA CECILIA (concerto della banda del paese con la partecipazione del Bepi)
Ala fì ad Artogne ma só diertìt de piö de chèl che pensàe! Non che avessi una cattiva idea della banda diretta dal M° Guido Poni, ma sono sempre un po’ sul chi va là quando si tratta di fare dei cross-over così arditi. Andava poi aggiunto che ci si sarebbe rivolti a un pubblico diverso dal solito e in una zona che forse è sì meno “bresciana” (da intendersi come anti-BG) di quel che appare (si sa che i camuni fanno un po’ storia a sé), ma resta comunque non bergamasca. E ‘nvece l’è ‘ndàcc töt benone. Merito a mio avviso di diversi fattori: 1) De zét ga n’ìa e ‘l palassèt l’ìa quase töt pié 2) L’acustica (grazie anche ad alcuni accorgimenti tecnici de “Il Musicista” di Darfo) l’ìa mia gnè ‘ssé terribile coma s’pensàa e chi stava al piano terra ha detto pure di aver sentito bene. Questo ha fatto sicuramente in modo che la risposta del pubblico apparisse sempre calda e sincera 3) Sin dal primo brano in programma la banda s’è dimostrata concentrata e ha suonato al meglio con pochissime imprecisioni 4) La scelta dei brani beposi alla fine s’è rivelata azzeccata nel suo continuo alternare serio e faceto (“Mao ‘ll’ümidità” in versione swing, “Il Tenente Romele”, finalmente nella sua originale veste di marcia militare, “Gleno” a tratti davvero da brividi fatta con tutti quei fiati, “Che figo quello lì” con il Poni prestatosi gentilmente e brillantemente a fare da vittima sacrificale sul finale colibrioso e, per finire, “Brenner Autobahn”, sempre col Poni protagonista, che ‘l mòla la bachèta e ‘l ciapa ‘n mà ol tuba). 5) M’è stata data la possibilità di fare un piccolo cappello prima di ogni canzone e la cosa ha indubbiamente facilitato l’ascolto di chi nulla di me conosceva. Da lodare anche la distribuzione in sala del testo di “Gleno”, con relativa traduzione in italiano, nonché di una “scheda” del Bepi dove in maniera sintetica, ma efficace si spiegava chi ero e cosa facevo (e va sigüre che l’è ön operassiù che merès fa piö de spès). 6) Il clima era davvero conviviale. Al mè piasìt tant pò al rinfresco dopo perché go üt ucasiù mia doma de maià argóta, ma pò a de parlà con tance persune ch’ìe mai ést e ch’i ma dimustràt ön affetto che ma sa spiciàe mia. Chiudo ringraziando Guido Poni e la Banda di Artogne per il bellissimo regalo fattomi (un’attrezzatura per andare a fare le ferrate in montagna…e ché ‘l gh’è ‘l zanfì dol Giuliano Costa Ulpì) e per le bellissime parole spese per me. Ci sarà facilmente un’altra occasione per sentirci in questa insolita veste: se ‘l sücét mia ergót de strano la sarà ol 2 de zenér a Montecampiù.
31/10/2014 GRUMELLO DEL MONTE - PALAFESTE (Bepi & The Prismas) h. 21.00
A Grumello temevo che la presenza delle telecamere di Bergamo TV, guidate da Massimo Gandossi, avrebbe un po' condizionato la spontaneità della nostra esibizione, portandoci magari a fare quel che sappiamo fare in maniera un po' meno fluida. Invece, soprattutto all'inizio, ha solo aumentato la nostra concentrazione e per parecchio il tempo tutto è parso davvero perfetto. Erurì ma na fàcc sé, ma poca roba dal bù . La noia più grossa ce l'ha data un cavo difettoso che ha parzialmente compromesso un paio di punti su "Sta al mont adès" e "Brasil". Ma gh'è del bù de ìs sudisfàcc per coma l'è 'ndàcia. Gente ce n'era, soprattutto considerando il fatto che non era un evento all'interno di una festa, di una sagra o simile. No, bisugnàa pròpe gnì al Palafeste apòsta per nóter! La struttura, anche se la ga vagamente l'aspetto de öna palestra, la ga ön acustica decisamente migliùr e, anche se un po' di casotto sul palco effettivamente c'era, c'è da dire che la Audio & Luci ha saputo comunque lavorare bene e far rendere tutto al meglio. Go amò de èt i immagini che i à fàcc i telecamere e de sènt l'audio uriginàl dol mixer, ma adès come adès só cuntét de coma l'è gnìda. Inizio atipico con ogni Prismas che ne presenta un altro e a seguire "Brenner Autobahn" in versione swingosa. Nessun brano "raro" se non, forse, "I boröle de Tone" e "Bepifans", quest'anno eseguite giusto un paio di volte. Öna scalèta bötàda zo anche 'n fünsiù de l'eventuale uso che la farà la TV de chi cansù ché. Ala fì, tra öna bala e l'otra, amò du ure e mèsa de spetàcol, passate in scioltezza o almeno così è parso. Pubblico caldo e partecipe, palco e location ok (pota, ovvio che ol 31 de utùer al ga mia l'aria magica de l'estàt...comunque tanta roba avere le docce calde a fine concerto) e un filino di amarezza per la stagione che finisce, ma fa chè? Ogne an an sè a chèla e 'n ga de üsàs ("mè ca to sa üset" cantava qualcuno). Ci attende un lungo inverno (e tutti sanno quanto poco io lo ami), ma almeno ma seràt fò bütìga bé e le immagini del concerto e il Bepi Quiss ci garantiranno un discreto traghettamento verso la stagione calda (sperom) 2015. Grazie innanzitutto a tutti i presenti perchè era importantissimo creare l'atmosfera giusta, ma anche al Sindaco Nicoletta Noris che ci ha fortemente voluto a Grumello del Monte (regalandoci anche 6 ottime bottiglie di Valcalepio), a Roland Gutzky texano che 'l ma regalàt ü capèl de cow boy spetaculàr e ovviamente i "soliti" coniugi Jagger e Dolci che iér (Helloween) al festegiàa l'onomastico :-)
25/10/2014 MSC FANTASIA - 4° CONCERTO
E quàter! Chiusa in bellezza anche questa crociera con l'ultimo dei 4 concertelli al Bar Manhattan. L'atmosfera era mesta, come ad ogni fine-vacanza, ma al contempo carica perchè aleggia nell'aria la conclusione "a l'è pò l'ültima sira e 'n sa la gót!".I bepifans alla fine hanno provato a ricreare il clima da "Co de goma" e digherès ch'i gh'è anche riàcc, anche solo vedendo la reazione stupita di chi li guardava dall'esterno. Dai primi responsi mi pare di capire che la gente si divida in due grossi gruppi: quelli del "meglio quest'anno" e quelli del "meglio l'anno scorso". Mé vote chèla de l'an pasàt per tante ragioni: nave più piccola abbiamo capito che non significa nave più brutta, anzi "nave più grande" significa soprattutto "nave con più cabine" e quindi anche "nave più piena e caotica". Maià al buffet l'ìa öna specie de gara ogne ólta per truà pòst, fa la guardia al piat e via dicendo col risultato che chi era solo mangiava 4 pietanze in 4 posti diversi, con 4 piatti diversi e magari senza bere perchè pò a chèl al comportàa ü viàs in piö. Rispetto allo scorso anno a noi Bepi & The Prismas hanno riservato un bar meno importante, sebbene con un impianto migliore di quello che trovammo sull'Armonia, e anche le nostre cabine-balcone vista carrello elevatore non è che c'hanno fatto propriamente gioire. Aggiungiamo poi che non s'è trovato il campetto da calcio che tanto ci aveva fatto divertire nel 2013 e che il prezzo globale della crociera s'è alzato, oltre al fatto (basilare anche se l'è culpa de nisü) che il tempo è stato un pochino più ballerino. Ma ognuno comunque ha le sue priorità e magari sotto altri aspetti che non conosciamo sono stati fatti, al contrario, passi avanti. "A caàl donàt a s'ga arda mia 'n bóca" s'dis, no? E allora evitiamo di fare i pitimini e diciamo che per il terzo anno consecutivo ci è stata data quest'opportunità che non è da tutti e tutto è stato fighissimo, soprattutto se visto da questa prospettiva. Rincuorante che la gente già ci chieda "se l'anno prossimo...". E' il primo punto di partenza per iniziare a dire: "OK, dai: an ga proerà amò!". Grazie al Raffaele fonico, alla Maddalena Direttore di Crociera, alla Destinazione Sole e all'Alessandra che ci ha fatto da capa-spedissiù, a tutto il personale MSC che ci ha dato una mano nel trasporto degli strumenti e all'Angelo autista ex Carabiniere che c'ha portato a Venezia.
23/10/2014 MSC FANTASIA - 3° CONCERTO
Et voilà, terzo concerto fatto. Intoppi nessuno direi. Scaletta decisamente aggressiva con pezzi come "Metropolaster", "I boröle de Tone", "Al mé paìs al piöf sèmper" e "La barista" tutti insieme. A ü certo punto o 'nfina a pensàt ca l'ìa tròp, visto il taglio davvero "medium" della musica a bordo (recuperato con "Con il nastro rosa"). Epür, nonostante chèl e nonostante 'l mar al balinàes mia mal, c'era molta più gente al Manhattan rispetto a due sere fa. Certo un po' manca la botta del concerto vero: il dover star schisci coi volumi un pochino ci limita ed è anche vero che 50 bepifan non posson fare il bordello di 500. Però ci stiamo divertendo abbastanza dai, sul palco e non. L'an pasàt l'ìa mèi, ok, ma ìn sè dré a pasàla mia mal gnè staólta.
21/10/2014 MSC FANTASIA - 2° CONCERTO
'Ndàcia pò a chèsta! Seconda serata un po' più tranquilla come genere, ma meglio riuscita della prima. I prim trì dé a fa baldoria i ma segnàt la ùs, ma 'n bé! Mai cantato così agevolmente certi pezzi dove serve la voce profondissima ("Sella rovente", "Ol café", ma anche "I du camios")! Ma só göstàt...Anche i Prismas asseriscono d'essersi trovati meglio, a parte il problema che Wiki e l'Animale non sanno mai cosa sta facendo l'altro chitarrista. Amò ü falinì meno de ü pér de ure de concèrt. Discorsi fatti in ben quattro lingue (mia paia!) per poi capire che se parlàe bergamàsch i ma capìa töcc! Gente un pelo meno della prima serata, ma è anche vero che era serata di gala ed erano tutti in giro a fare i fighi. Next event: thursday.
20/10/2014 MSC FANTASIA - 1° CONCERTO
Tutto sommato buona la prima esibizione a bordo della MSC Fantasia. Dighe "tutto sommato" perchè ormai, dopo trì agn, ma 'mparàt che drécia drécia la pöl mai 'ndà söi naf issé. Ci son sempre problemini 'mpó de töce i fòse: corènte, vólöm, spassio, mancanza di cavi, prese, spie che non ci sono e via dicendo. Però alla fine ne si rampa sempre fuori, adottando la strategia di ultima generazione denominata "a s'lo fa 'ndà bé". Il Manhattan Bar era pienissimo: bergamàsch e bepifans ok, ma anche diversi stranieri incuriositi. Tra l'oro la franco-americana Alison (che la cognòs bé Buddy Jewell) che ha cantato con noi "Take me home, country roads". Fa sempre uno strano effetto ricevere complimenti da portoghesi, giapponesi o quant'altro...In quanto a comprensione tra loro e un italiano qualsiasi fuori dalla nostra zona gh'è mia diferènsa! Poco meno di 2 ore di scaletta, con cose abbastanza rare quali le cover "Titanic" e "Sö e zo töta nòcc" e altre decisamente, universalmente cariche come "Brasil" o "Erba e néf". I "nostri" sembrano avere apprezzato e, si sa, il "fuori" conta di più del palco. Il nostro problema, diciamo, è sentire gli altri Prismas. Praticamente gh'è di momèncc c'an va a memoria e mi spera che a pò a chi oter i sabe lé. Comunque si suona e ci si diverte.
18/10/2014 CIVIDATE AL PIANO - 35° COMPLEANNO DI RADIO PIANETA (SALA DELLA COMUNITA' - comparsata del Bepi solo) Via Marconi 87 h. 21.00
Francamente ma sa spiciàe mia ü laùr issé a Seedàt! Invece per i suoi 35 anni Radio Pianeta ha fatto le cose davvero bene, facilitata anche da un teatro dell’oratorio che è molto di più e di meglio di un cinemino di paese: ne ho visti davvero pochi così grandi e belli in provincia di Bergamo! Laùr de faga ü penserì per ü cuncertì ‘n futuro! C’era un certo fermento nell’aria: i DJ di Radio Pianeta che trasmettevano in diretta da una saletta adiacente al palco, diverse TV non bergamasche in giro con le telecamere (mi hanno intervistato sia i cremaschi che i varesotti) e il teatro strapieno! Molto bello! Devo dire grazie a Radio Pianeta per tante cose, non ultima la cena in un agriturismo da favola a Palazzolo dove ho finalmente conosciuto anche la mé coléga Nena (& i Superyeahs). O cantàt doma du cansù, ma i ma tratàt dal bù da star! Forse ho ciciarinato un pelo troppo prima dei due brani, ma sai com’è…soprattutto il primo (“Local Radio”) cascava troppo a fagiuolo! L’altro è stato “Om sènsa piö i ale”. So gnit fò per prim, come previsto, e dopo di me un sacco di altri artisti di rilievo tra cui il sempiterno Matteo Tiraboschi che ormai ‘ncuntre praticamente ogne du dé! :-) Non so quanti bepifans ci fossero tra il pubblico, ma grazie a tutti quelli che si sono fatti il viaggio per due sole canzoni. So scapàt vià söbet: i laùr de fa i era amò tance e ‘nfatti só amò ‘n pé! Ringrazio di nuovo Sandro e Luca per ringraziare tutta l’emittente che, tra le altre cose, è una di quelle che mi ha sempre passato le canzoni, cosa tutt’altro che scontata, ed è uno dei motivi per cui mi sembrava giusto esserci.
10/10/2014 DALMINE - TEATRO CIVICO (serata benefica per l'Unione Ciechi di Bergamo - comparsata del Bepi solo) Ingresso: 5,00 € Prenotazione obbligatoria a: tiziano.nava@ngi.it oppure 347/3241866
Ma sì, dai , piacevole la serata a Dalmine! Sìe mai stàcc al Teatro Civico e pò a da Dàlmen mancàe da ‘mpó! Il Matteo Tiraboschi e il Tiziano Nava si aspettavano un po’ più di gente, ma io glielo avevo detto che appena costringi le persone a mettere mano al portafoglio (5 euro a gnì dét) come d’incanto i numeri si fanno piccini piccini…se pò dopo ta ga fé fa adiritüra la prenotassiù prima ciao, òcio che rìe! Comunque almeno 180 ce n’erano e la serata è scivolata via bene, a mio avviso, senza le lungaggini di manifestazioni simili (era un concerto di tanti artisti per l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti), ben strutturata, ben presentata da Sandro di Radio Pianeta (c’era la diretta alla radio) e dalla Micaela Carrara e con cambi palco veloci. Mé só gnit fò prima dèla metà e o fàcc quàter cansù (“Coca & Havana”, “In-volontàre”, “Castegna Gengia” e “Kentucky”), senza l’ansia di dover stare per forza nei tempi (ghìe mesùra a disposissiù). Notata da molti la mia nuova camicia ricamata (omaggio di una fan) con la scritta dietro “Mé ché öle ü paghér: effettivamente merita (la camìsa dìghe…ma anche la fan dai). Ala fì la seràda la m’è mia sömeàda mal e anche la gente pare essersi divertita, grazie anche al ricco rinfresco offerto dopo lo show dal Bar Centrale (che tra l’altro è gestito da una mia coscritta di Ardesio). Grazie mille ai gentilissimi ragazzi del service (Blue argót…ma regórde mia ol nòm giöst) e a tutti quelli che hanno lavorato gratuitamente per questa buona causa.
04/10/2014 CAPRIATE SAN GERVASIO - PIAZZA MARCO POLO (Apertura Festa S.Alessandro - Bepi & The Prismas) h. 21.00
Go de dì che la seràda de Cavriàt l’è ‘ndàcia mèi de coma ma sa spiciàe. Sì, perché avevo dei ricordi di concerti ottobrini particolarmente condizionati dal freddo, invece, tutto sommato, i circa 16 gradi hanno permesso a tutti, come si dice, di “starci dentro”: i Prismas erano un pelo infreddoliti, ma non più di tanto, e lo stesso si può dire per la gente. Öna vià de mès tra ü concerto fresculì d’estàt, magare ‘n montagna, e ü che ‘nvece ‘l ta dìs “Welcome in fall”. A propóset: è stato o no una figata il discorsetto col Sonzogni sull’autunno, le feste dei Santi e dei Morti e l’órghen de césa? Introdüssiù abastànsa tetra e…sbam: “I boröle de Tone” buttata di nuovo nella mischia dopo mesi e mesi, perfetta come poche! Di certo la tastiera ci consente tante cose che di solito evitiamo (un esempio? “La festa” inizia come nella versione su CD). Ovvio che, siccome s’pöl mia iga la moér ciòca e la botasèla piena, è altrettanto vero che l’assenza dell’Animale ci costringe anche ad altre virate. Comunque bella serata quella nell’area-mercato Marco Polo: il Sebastiano Pozzi s’è dimostrato organizzatore eccellente (ma chi mai può guidare al luogo del concerto su un monopattino elettrico? Tra l’altro lo pruàt: gajardo!). Brillantissimo anche Don Nazareno (con d’ü nòm issé al ghìa ol destino segnàt). Che dire del Sindaco Valeria Radaelli che ha tentato coi complimenti alla mia tenuta da biker di farmi arrossire sul palco? O cuntrulàt: classe 1966. La ga stà dét a lé! :-) A proposito di “tenute”: o tràcc fò amò da l’armàre i celebri pantaloni-stremàss. Non saranno il top del sexy, ma di certo fanno country a manetta (sopra avevo la camicia verde ricamata): li avevo trovati ai tempi su un sito web che vendeva cose vintage western davvero rare (mia i solecc laùr, èco) e mia gnè tròp a bù mercàt. A conti fatti direi che è stata una bella maniera per salutare la bella stagione (caldissima e afosissima): il 31 a Grumello saremo nel Palazzetto e quindi ci sarà già in un’altra atmosfera. Grazie al nostro ospite Alberto, sempre più a suo agio, a Sebastiano Pozzi che sa il fatto suo, al Don Nazareno che la fàcc ol balletto con nóter ala fì, al Sìndech e ai ragazzi della Techno-Partner…”il service delle consonanti”! :-)
27/09/2014 ALBINO - AUDITORIUM (Serata finale "Tira fuori la lingua" - non è un concerto!) h. 21.00
La serata finale del concorso “Tira fuori la lingua” è sempre qualcosa di profondamente diverso da un evento musicale del Bepi. E’ una delle ragioni per cui associo malvolentieri il mio ruolo di presentatore a quello solito di cantante/rocker: il primo ha nel suo stesso titolo una sorta di responsabilità oserei dire “moderatrice”, il secondo può invece permettersi di fare l’originale, quello sopra le righe, di andare oltre. E’ vero che qualche canzone inerente al tema ce l’avrei anche, ma su quel palco, in quel contesto, dopo aver fatto da minimo comun denominatore tra le opere e gli artisti in gara, mi ci vedo poco a dire: “E adès cante mé!”, mettendomi magari a fare i miei soliti ancheggiamenti e passettini. Non che una delle due parti mi costringa a recitare, perché sono pur sempre un presentatore atipico che cerca costantemente di salvare la Cultura dalla noia mortale che l’avvolge spesso (e forse è uno dei motivi per cui mi vogliono lì), ma c’è un momento per essere A e uno per essere B. Ad Albino in queste occasioni cerco di ricordarmi che davanti non ho solamente bepifan e soprattutto che non sono io, una volta tanto, il protagonista della serata. I protagonisti sono gli autori e le loro opere ai quali se mai io cerco di dare continuità, saltando con la maggiore disinvoltura possibile da un video a un racconto, da una canzone a una scultura. L’auditorium era un po’ meno pieno rispetto agli altri anni, forse perché c’erano meno albinesi in gara o forse semplicemente perché gli autori erano quasi tutti provenienti da molto lontano. Il livello di quanto proposto, invece, era decisamente alto. Ha vinto il cortometraggio “Luciernaga” della madrilena Carlota Coronado (che ha ringraziato in perfetto italiano attraverso un breve video), la quale ha lavorato sulle sottili, ma a volte decisive differenze interne ad una stessa lingua, davanti a “Cahiers”, documentario di Alessandro Stevanon sul multilinguismo di alcuni piccolissimi centri valdostani. Il premio riservato ai giovani e/o scuole è andato invece all’Istituto Tecnico per il Turismo “Marco Polo” di Palermo, autore del cortometraggio “Juanita”: un invito all’apertura verso quel che d’acchito ci appare diverso ed oscuro. Un ringraziamento alle autorità presenti (il Sindaco di Albino Fabio Terzi, l’Ass. di Albino Emanuela Testa e l’Ass. di Leffe Abele Capponi), la Responsabile del Sistema Bibliotecario della Valseriana Alessandra Mastrangelo, Giancarlo Domenghini della Coop. Interculturando, Grazia Maffeis dell’Ass. Filo Amico, Nives Colombi per la Biblioteca di Albino, Loretta Bonfanti per quella di Nembro, Silvia Testa per il prezioso aiuto come valletta, Ridha Ibrahim per le fotografie, Andrea Franchina per lo sbattimento al mixer e alla sala in genere e la Coop. Magnolia per lo squisito buffet multietnico che ha concluso il tutto.
26/09/2014 SPINONE AL LAGO - BAR NINFEA (il Bepi + Wiki Moiolo) h. 22.00
Decisamente piacevole, come previsto, la serata al Ninfea Music Bar di Spinone. Sapevo che l’ambiente non era eccessivamente grande e la soluzione in duo col Wiki Moiolo sarebbe stata perfetta per creare qualcosa di intimo e di caldo. Colt dol sigür, visto che dopo öna cansù grondanàe mia mal, complice anche il cappello da cow boy che non mi fa sorare la crapa. Intimo anche, direi, a parte forse un po’ di bordello inopportuno su pezzi come “Ol süpermercàt” o “Om sènsa piö i ale”. Dopo oh, l’è anche malfà a faga fa sito a chi ch’i völ ciciarà, visto che ‘n sè mia ‘n d’ü teàter. Sarebbe, se mai, segno d’intelligenza loro capirla da soli e magare sbasà adoma la ùs. Comunque bella serata. Mé ma sentìe bé a lièl acustico (a lièl fisico ‘mpó meno, ma sìe ‘n furma asé de cantà) e pò al Moiöl al mè sömeàt in vena. Tra l’altro, per la prima volta, ha tirato fuori dal cilindro la chitarra 12 corde che, su certe cose, indubbiamente fa. Ol locàl l’ìa strapié anche a séna e ‘l Pinuccio, che si merita ogni bene per il bene che vuole alla musica, l’ìa cuntét. Ala fì quase 2 ure e 45’ de concèrt: lamentìssa! Grazie al Pinuccio e a tutte le belle girls del Ninfea.
21/09/2014 BOLGARE - SERATA BENEFICA PER JENNY CEREA (Parco Nochetto - comparsata del Bepi solo)
Ma só niscursìt adès che mé a Bólgher o cantàt öna cansù de meno! Si vede che nel leggere la scaletta l’ho saltata distrattamente (era “Baite de Paré”). Pota pace, si vede che era destino così. Serata con cose molto, molto positive contrapposte ad altre decisamente da migliorare. Partiamo dalle prime: tantissima gente per Jenni Cerea (presente fisicamente, sul suo letto mobile), tanto affetto per lei e ottima la raccolta-fondi. Grande l’impegno profuso dagli Alpini, capeggiati dall’Arturo Asperti, e splendida la cornice del Parco Nochetto, bellissimo, grandissimo e ben tenuto (mancano solo un po’ d’illuminazione e più di panchine dove sedersi). Davvero niente da dire. Complimenti a Bolgare! Però...(e mi spiace spaccare le tole su un evento benefico perché ‘l ma sömèa de fa 'l Pirlies de turno, ma ga rìe mia a fa sito), considerate tutte ‘ste cose e soprattutto la presenza di un palco davvero notevole (enorme e di quelli belli), possibile che di tutto ciò su cui fare economia la prima sia stata proprio quella che doveva fare da richiamo ovvero la Musica? Parliamoci chiaro: siamo stati trattati benissimo come cena e töt ol rèst dai gentilissimi volontari di Bolgare, ma sia io che il Vava ci saremmo pagati volentieri il pasto pur di trovare un po’ più di qualità a livello tecnico-artistico. Perché va beh beneficènsa e töt, ma a tirà tròp la córda ta rés-cet dal bù de fa la figüra del poer màrter. Palco enorme, ma imbarazzantemente spoglio come mai, con sopra un impiantino davvero ridotto ai minimissimi termini sia come audio che come luci, nessun Direttore Artistico a fare un po’ da coordinatore, nessun presentatore, niente. Tristissimo l’avvicendarsi degli artisti che dal nulla, nel silenzio, salivano e pigliavano il microfono iniziando il loro show, nessun camerino (a doma ü gazebo de dré al palco) dove appoggiare due cose su un tavolo, cambiare le pile ai nostri aggeggi con un minimo di luce, trà zo i braghe per cambiàs se necessario. Non lo so…Chiedo troppo? M’è parso che tra tante cose fatte benissimo l’unica veramente buttata lì allo sbaraglio sia stata la parte musicale. Ed è proprio quella che sulla carta dovrebbe portare gente. Bon. Lamentela chiusa. L’è ‘ndàcia bé, la mia piüìt, gh’éra mia gnè ‘ssé frècc (impó ümidì) e mé e ‘l Vava mega sburù lü co’ l’Harley e mé co’ la Guzzi. Grassie al Giovanni Ghilardi che la fàcc de fonico anche a mé e a töcc chi ca i è gnìcc!
20/09/2014 PRADALUNGA - CINETEATRO (serata benefica per Noialtri Onlus) Bepi & The Prismas
Di teatri straciombi di gente ne abbiamo visti diversi per fortuna, ma, vuoi perché il teatro non è la nostra cornice abituale, vuoi per tante altre ragioni, l’ìa ‘mpó che la ma sa presentàa piö denàcc öna scena del gèner! Il Teatro dell’Oratorio S.Giovanni Bosco di Pradalunga pieno ovunque: ga n’era sentàcc zo, ‘n pé ‘n banda, crape de fò, crape ‘n fonta, zét che la rüsàa per gnì dét…aiuto! Capisco che per molti di voi sia stato un mezzo trauma sentirsi dire: “Non si entra perché non c’è più posto”, ma davvero il teatro era ben oltre il suo limite tollerabile, anche a livello burocratico. Per noi che siamo gli artisti, pota, non può che essere un bel segnale: tanta affluenza, tanta voglia di venirci a vedere non ci possono che lusingare. Quando si è aperto il sipario, sul primo accordo di “Ol café”, ma só sentìt come i Beatles in chi immagini di primi anni ’60 ‘n do che ta èdet lur a sunà, ma in realtà i è cuarciàcc da miliù de us de frétole! È stata una bella serata, nént de dì. Merito dell’Associazione Noialtri Onlus, che già ha il suo bel seguito di persone, della struttura, non grande, ma bella e funzionale, del service (Assembling Division di Cene) ottimamente gestito da Lorenzo e Agostino, del pubblico calorosissimo e poi sì, diciamolo, anche nostro, visto che non ci siamo proprio risparmiati sul palco. Un grande grazie va soprattutto ad Alberto Sonzogni che, pur essendo la data benefica, e quindi giusto a rimborso spese, si è impegnato tanto nelle prove quanto in concerto a sostituire degnamente l’Animale da cortile. Ma sono stati bravi tutti i Prismas, aiutati più che penalizzati dal grande caldo. Si vede che non sono il solo a pensare che se non sudo non mi sto guadagnando la pagnotta a dovere! E a Predalonga oter che südà! Sìe zamò trebatìt ala prima cansù! L’unico piccolo neo riguarda il mio in-ear monitor che ormai ha costantemente problemi ad ogni data e mi sa che, dopo una decina d’anni di onoratissimo servizio, mi sta gentilmente chiedendo di andare in pensione. Scaletta molto variegata, tra vecchi e nuovi brani, con “Io so camminare” a svettare su una serata dove la disabilità risultava comunque protagonista. Complimenti anche a tutti quelli che hanno lasciato un’offerta: l’Associazione Noialtri era molto contenta a fine serata e noi non possiamo che esserne altrettanto contenti.
19/09/2014 GUSSAGO - PIAZZA VITTORIO VENETO Bepi & The Prismas h. 21.30
Per il commento di Gussago mi affido alle mie stesse parole pronunciate poche ore fa sul palco: “Sèmper a lamentàs per chèl c’al gh’è mia! Gioiamo invece per quello che c’è!”. Vero. C’era brutto tempo? Gh’è de pègio. A metà pomeriggio grandinava (a badilàde di bande de Sal e de Sölsà); non avevamo nemmeno il tetto sulla testa! Direi ottimissimo già aver potuto fare un concerto intero con la sola piccola interruzione dopo “Brenner Autobahn”. Nessuno o quasi ci sperava più. C’era poca gente? A volte ne bastano pochi, anche di quelli autoctoni: ce n’era poca anche a Cantù eppure, grazie a quella, abbiamo poi fatto Cucciago. Avevamo avuto sentori che qualche Ultras bresciano non ci volesse? Probabilmente simpàtech ga saró mai, ma ci han lasciato fare senza problemi il nostro concerto. A conti fatti l’esperienza di Gussago ci impone d’essere catalogata come positiva: palcoscenico naturale o quasi (ol sagràt dèla césa) bellissimo, piazza antistante altrettanto grande e bella, impianto audio a detta di tutti molto efficace (Audioluci), scaletta cortina (rispetto ai nostri standard almeno: implacabile il coprifuoco alle 23.30), ma comunque ben suonata. Un po’ a sorpresa ma rispolveràt pò a “Balù”, che ‘n fàa mia zo dal 2010, forse. Data difficile, resa ancor più complicata dai ritardi di preparazione dovuti al meteo e oltretutto con una band a suonare prima di noi (se i à mia cambiàt nòm i era i “Cantina di Ermete” il cui bassista Roberto Viesi ha disegnato la copertina di “Mé ché öle ü paghér”). Un plauso quindi a tutti quelli che l’hanno resa possibile: Valerio Cirelli e tutta la Pro Loco che i à mai molàt ü menüt, Ale Service e squadra, i Prismas che sono restati comunque sempre concentrati e tutti i fantastici bepifans che ci hanno seguito chi dalla bergamasca, chi dalla bresciana,chi da altre province ancora.
13/09/2014 MOZZANICA - NOTTE BIANCA (Il Bepi e Wiki Moiolo in Piazzetta Arti e Mestieri)
Vedi voce “purtàda a cà”. A Musànega l’è mia stàcc ü di cuncertì piö facili, per una ragione soprattutto: era una cosa molto, molto spartana, con annessi tutti i pregi e i difetti del caso. Il carro che credevo di trovare non era un folcloristico carretto con le ruote di legno, magari tutto agghindato con fiori e balle di fieno, ma un rimorchio moderno mascherato da palco, molto piccolo e, cosa ancor più importante, col compito di ospitare non solo noi, ma anche un’intera band che doveva suonare dopo di noi! Mé ma la regurdàe pròpe mia ‘sta roba, ma oter. L’impiànt l’ìa chèl ca l’ìa, sufficiente forse a livello audio per la situazione abbastanza raccolta della Piazzetta Arti e Mestieri, ma decisamente deficitario a livello di luci. Risultato: mé e ‘l Moiöl an sìa sö talmente al strécc c’an püdìa gnà giràs (letteralmente) e soprattutto l’inizio del concerto è stato funestato da problemi di larsen che addirittura parevano poter compromettere l’intero show. E’ stato invece sufficiente che il fonico cambiasse un canale del mixer e tutto pare essersi aggiustato da sé. Fatto sta che, con la piazzetta piena, e in condizioni onestamente non facili per chi come noi, ammettiamolo, è abituato quel pelo meglio, pota…o ta la bötet söl grignà o ta tìret zo du purcù e ta sàltet zo. L’è mia per fa ol Pirlies de turno, ma ‘n cèrte momèncc ta sa dumàndet se dal bù ta ghìet bisògn de fala chèla data lé: perché quando ti chiamano per queste situazioni “semplici” tu non hai proprio i mezzi per capire prima se sarà davvero una cosa “semplice” (ok, bello) o “approssimativa” (meno bello). Go de ìs sincér: una bella mano ce l’ha data la gente, soprattutto quando è avanzata in massa fin sotto il palco, disturbata dal continuo andirivieni di quelli di passaggio. Creandosi una situazione più “intima” e con un continuo dialogo palco-pubblico far di necessità virtù è venuto molto più spontaneo e ala fì la seràda pöde pròpe mia dì che la sìes indàcia mal. La zét l’ìa tanta e la grignàt asé, nóter ma sunàt abastànsa bé, ol tép l’è stàcc sö (fresculina anche ‘n da basa la sira, però) e tutto è bene ciò che finisce bene. Bravi anche i Gipsy Bride che han suonato dopo di noi. Grazie mille quindi a loro, ai 2 fonici che non si sono mai risparmiati nel cercare di starci dentro (presumo che anche il loro budget fosse risicato), a Emiliano e a tutta l’organizzazione di quell’ala della Notte Bianca, al Bar che ci ha offerto la cena e ai bepifans che hanno contribuito a switchare l’atmosfera da off a on. Però Mozzanica (bel paesotto di 4600 abitanti), dopo una semplice comparsata nel concerto di Ravasio lo scorso anno e questa seratina mini in duo, adesso merita un concerto vero.
10/09/2014 LALLIO - PIAZZA VITTORIO VENETO (il Bepi e l'Animale da cortile)
Premettendo che ho sentito solo una delle due campane dighe che chèla de Lai l’è amò öna stória assurda de burocrazia o zo de lé. Sì, perché avendo un mega tendone a disposizione e sapendo quasi per certo che la sera sarebbe piovuto gli organizzatori avevano saggiamente previsto di montare palchetto ed impianto dentro, ma qualcuno dall’alto ha detto no “per ragioni di sicurezza”, pare. Risultato: ai nöf al piüìa e töt ol de fa del dopolmesdé l’ìa ‘ndàcc a remengo. Boh…chissà chi pensavano che fosse il Bepi…Fatto sta che il giochino-quiss con i rappresentanti delle 5 contrade (carino dai: anche il paese s’è divertito) lo abbiamo fatto dentro con l’impiantello della tombola e, accortomi che quest’impiantello non era poi così male, ho pensato di chiedere un favore a Fabri Service (Evoluzione Sonora) e di farmi dare quattro cavi e un mixer che argóta an püdìa trà ‘nsèma, adoma per 5 o 6 cansù. Così, con l’aiuto dell’Animale e del service, alle 22.30 abbiamo potuto cominciare afare un po’ di casotto. Il tendone s’era un po’ svuotato, ma neanche tanto. Ma sunàt 1 ura e ü quart piö o meno e la gente s’è divertita proprio come ti diverti quando godi di qualcosa che non doveva esserci, come quando trovi 10 € in terra, come quando nella dispensa vuota trovi, nascosto dietro una fondina, un pacchetto di biscotti non ancora scaduti. Dì “ala buna” l’è dì nént: casse della tombola, fondale della tombola, nessuna cassa spia, nessun palco…Eppure quel che abbiamo suonato è parso venire più che bene e alla fine di ogni canzone c’era un boato bellissimo, come se si stesse dicendo: “Alé, ma guadagnàt pò a chèsta!”. Pöde mia dì che l’è ‘ndàcia bé a Lai, ma l’è ü pecàt a dì che l’è ‘ndàcia mal. Ala fì de trist al ghìa nisü. Grassie a tutta la gentilissima organizzazione, al Giancarlo Domenghini lalliese esportato che la dimustràt de tegnìga amò tant al sò paìs, ai ragassi della Evoluzione Sonora ch’i a lauràt sota l’aqua, agli Jagger montatori-smontatori (de gazebi dighe) inesauribili e a tutti quelli che han tenuto duro fino alla fine e sono stati premiati.
09/09/2014 LEFFE - ORATORIO h. 21.00 (Bepi & I Erbe Blö)
Sicuramente, se la serata di Leffe sarà davvero quella di commiato per la formazione delle Erbe Blö, potremo almeno dire di aver salutato nel migliore dei modi. Gente ce n’era parecchia e il tendone dell’Oratorio San Martino di Leffe che ospita i concerti è rimasto pieno fino alla fine, cosa per nulla scontata di martedì sera, a settembre. Qualche problemino di audio c’era, soprattutto per noi sul palco, ma tutto sommato era ampiamente tollerabile e digherès che l’è ‘ndàcc töt bé. Soprattutto c’era il clima giusto, mia doma perché ‘l fàa mia tròp frècc, ma pò a perché la zét l’ìa sentàda zo, lé de pröf a nóter e la fàa sito. C’era sì il brusio proveniente dal tendone adiacente (peraltro molto grande e molto bello) dove si mangiava, ma dove si suonava la gente era chiaramente lì ad ascoltare e mia a ciciarà. Cére note e volti nuovi, incuriositi da quest’idea bizzarra del Bepi che magari non sapevano nemmeno cosa fosse (l’idea, mia ol Bepi). Argü dol sigür a ‘llo sia eccome! A fine concerto il celebre organizzatore di eventi Gigi Bresciani al ma dìcc: “Il Bepi ha inventato un genere nuovo! Il Bèrghem Bluegrass…”. M’ha fatto piacere vedere nel pubblico anche una costola dei Mismountain Boys (il celebre Remo, ol padrù dèla màchina rösa che nòmine in “Ol café”, con la Isabella fidanzata-cantante). Di certo la qualità sul palco c’era e stavolta avevamo anche un service molto valido che ha dato il massimo per accontentarci (direi che sono andati molto bene. Le svarionate di corrente pense pròpe mia ch’i füdìes culpa sò). L’impiànt l’ìa chèl dol Michel (storico service che ci seguiva spesso nel 2005) mentre al mixer c’era Marco Ravelli, che già avevamo conosciuto allo Spirito del Pianeta. Mé o ciciarinàt abastànsa, sapendo bene che il genere era uno solo e alla lunga poteva stancare, puntando quindi spesso anche al contenuto della tal canzone e al perché de suo inserimento in scaletta. Su tutte direi che”Só ‘ndàcc fò sàbet issira” è quella che più sorprende, visto che nella versione di “4el?” non viene eseguita da anni. Ora resta da capire il futuro di quest’idea bluegrass che, benché abbia uno splendido potenziale, non riesce mai a decollare veramente. Una delle cose che più mi confonde le idee è l’enorme divario che spesso c’è tra la percezione generale del pubblico e la mia sul palco, ma questo vale per tutto ciò che faccio: dal semplice duo al concertone elettrico coi Prismas. O forse saró mé ca só mai cuntét. Grassie all’Andrea Gelmi degli Sleys che ci ha voluto lì, al Bepi mio omonimo che ci ha assistito prima del concerti e a tutto il simpaticissimo e organizzatissimo staff della Sammafest. Naturalmente grassie anche a tutti quei bepifans che mi dimostrano il loro affetto in ogni occasione, adattandosi anche alle mie idee più ardite e che spesso stanno a km di distanza una dall’altra.
06/09/2014 CASATENOVO - KASATERFEST
Che festa fò de có chèla de Casatenovo! Il mio usmare si trattasse di una festa “giovane” s’è rivelato corretto. C’erano tante cose che rimandavano a quel tipo d’atmosfera, ma questo non significa affatto che le cose fossero fatte alla carlona, anzi! Ma truàt piötòst öna super-urganisassiù, basata su tanta buona volontà, ma anche sö ‘n d’ü nömer de volontàre davvero invidiabile (piö de sènto) e su una location che la ga farès del bù gola a töcc (pratù infinito, ‘n mès ai camp). Come a Casatenovo sapessero del Bepi e delle sue canzoni non è chiarissimo, ma fa piacere che le nostre piccole semine negli scorsi anni oggi diano dei risultati: ghìa zo ‘n burdèl de zét! Gli organizzatori han detto di aver battuto il record di pizze fatte (ottimo) e quando agli autoctoni si sommano i sempre numerosissimi bergamaschi che, bontà loro, ci seguono in giro per il pianeta…pota, la festa la pöl mia ‘ndà mal. Aggiungiamo il meteo, fattore determinante, sempre. Ièr dré al dé ol termometro al segnàa 29 °C! L’ìa forse dal 2013 che edìe mia chèl nömer lé! La sira l’ìa piö fresculina, ma s’ga stàa dét stès bé. Ol concèrt l’è stàcc lónch fés (quase tri ure) e zeppo di parentesi tra un pezzo e l’altro al limite dell’assurdo; parentesi che però, per quanto folli, sembrano proprio divertire la platea. Dopo anni l’è turnàda a fa casòt söl palco öna motosega (una roba strana con una tromba al posto della lama, ma munita di regolare motore a scoppio) ed io non posso non avere un occhio di riguardo per quel che da sempre rappresenta il mio logo ufficiale. Tra le canzoni da segnalare il ritorno de “I du camios” dopo un po’ di tempo, così come per “La barista” e “Che figo quello lì”. Venuta bene anche “In-volontàre” nella versione rock (che l’è amò country comunque) di Prismas. Qualche riserva, forse, sul service della festa che non ha convinto appieno parte del pubblico, stando a quel che mi han detto/scritto finora. Anche noi sul palco in effetti qualche problemino ce l’avevamo tra inneschi, fischi, ritorni strani, interruzioni di segnale. La cosa strana è che durante il soundcheck, invece, era tutto stradilà di ok. Mah…va beh, dai, mi pare che la gente si sia divertita comunque. L’euforia degli organizzatori e degli spettatori a fine serata è la cosa che più conta. Speriamo sia stata un’ulteriore serata di semina e non solo di raccolto. Grazie mille ad Alessio e a tutto lo staff della Kasaterfest!
23/08/2014 ROVETTA - X BEPIRADUNO
Fam vèt: parte da ‘ndóe? Parto dalla fine: abbiamo portato a casa tutto. Tutto. Minimi aggiustamenti in corso d’opera hanno consentito lo svolgimento di ogni singola parte del X Bepiraduno e questo grazie a una sinergia di uomini che non smetterò mai di ringraziare: ognuno al suo posto, ognuno fondamentale tassello di un domino che alla fine ha mostrato quasi perfettamente il suo disegno. “Nóter an mòla mia” è lo slogan che ho adottato sin dal risveglio quando la pioggia battente m’ha dato il benvenuto e m’ha accompagnato fino alle 13. Nel frattempo i soliti sms e telefonate per sapere se è tutto annullato. E perché dovrei annullare? Pò al dé prima l’ìa piüìt la matìna e dopo al sìa tràcc fò! Ma lighe mia ol có prima de fam mal, come i fa cèrte. L’unica scelta che col tempo ho modificato è stata l’allegra gitarella prevista della Caccia al Tesoro su al Sentiero del Bot: non era certo pericoloso, ma co’ l’erba olta töta bagnàda e ‘l senterì strécc, si rischiava davvero di conciarli da schifo quei concorrenti! Deviazione del percorso quindi alla Cappelletta degli Alpini di Fino, dove c’era il Marco de Casnìch, disponibilissimo giudice di gara. La Caccia è stata avviata dalla casa beposa di via Campos 18, söl balcù de ché perché ‘n do c’an sìa l’otra olta i è dré a fa di laorà. 10 le squadre presenti, tutte belle magliettate e cariche, 4 canzoncine in acustico con Wiki Moiolo, Bobo A4 e il Guidone Orobico e via! Primo step superato. Da quel punto la speranza è che tutto fosse difficile sì, ma senza intoppi dovuti a errori miei o a casi fortuiti sfortunati (va beh, i gh’è chi ch’i è restàcc a pè co’ la màchina…ma l’è mia culpa de l’urganìsadùr se i era zo de baterìa). Le notizie dal parco non erano incoraggianti però. Il camion dela Audioluci era impantanato nel fango e trascinarlo al palco avrebbe provocato la mezza distruzione del manto erboso. Lo ammetto, ho detto ad Ale: “Pota, ghìf de rangiàs vóter!”. Non era un problema di mia competenza a quel punto: mi sarei adeguato alla decisione presa. Pöde mia fruntà sèmper töt mé ‘n prima persuna. Sèmper de corsa, córe zo al parco a purtàga i premi al Sergio Piffari per chi dèla mura e ol tesoro (ce l’aveva in custodia lui) e ède che ‘l camion l’è riàt a destinassiù (pare sia stato usato un verricello). Un enorme plauso va a Marco Migliorati dela Pro Loco che, dala matina ai òt fin a la sira a du ure, la mai desmetìt de das de fa, de brigà, risolvendo uno per uno i vari intoppi che si venivano a creare, coadiuvato ora da questo ora da quello. Ovviamente tutte le operazioni sono slittate avanti di qualche ora e quindi adesso il problema era avere tutto pronto per tempo. La roba da montare era infinita (maxischermi più un mega impianto audio/luci), ma lavorando con solerzia i 6 uomini della Audioluci sono riusciti a far fare il soundcheck a noi verso le 18.30 e un’ora dopo anche ai giovani Big Black Woman. La Caccia al tesoro, invece, s’è conclusa alle 17 circa, con la vittoria di Sgrafe de leù de Peschiera Borromeo, appena 5 minuti prima di ‘Nvèrs de Predalonga. E la super dibattutissima esibizione di morra? Uno spettacolo! Le coppie erano solo 6, ma di livello molto alto (4 scalvine e 2 di Valgoglio). Piffari ha tirato insieme un torneo dove tutti affrontavano tutti. Per due ore e passa sotto il tendone del parco chi ha voluto ha potuto vedere come si gioca davvero (le fasi finali erano come i rigori al Mondiale) ed è una cosa di un fascino enorme. Grazie a Sergio e Ivana e anche ai loro collaboratori della Compagnia della Morra. Premiassiù col Bepi e via amò a laurà de l’otra banda! Finalmente i part a sunà i Big Black Woman (giovanissimi e promettenti…peccato non abbiano suonato “Moto Gussi R&R”: ce l’hanno in repertorio), ü quart d’ura dopo ‘l previsto, e questo quarto d’ora purtroppo costringerà noi a tagliare un paio di pezzi in scaletta. La culpa l’è mia certo di Big Black Woman. Forse bisugnàa partì prima töcc, ma mè metì anche ‘n cünt che, a ü certo punto, ü al ga anche de maià argutina e proprio non ce l’abbiamo fatta ad avere tutto quell’agio che avremmo avuto se non fosse piovuto. Il concerto nostro è stato bello, un po’ condizionato dall’incubo di sforare (coprifuoco alle 24) e quindi poco “discusso” sul palco, poco cazzeggiato, ecco, ma sostanzialmente molto ben strutturato, con i video a farci da supporto, con le foto nostre che scorrevano, le ospitate di Mario Poletti e Renato Visinoni (sempre tutti a bocc’aperta lascia) e, come prevedibile, la chicca di “Daddy Boogie” (preceduta da un piccolo video di me piccino col mio babbo) a farla da padrona. Come se non bastasse, söbet dopo “Al mé paìs al piöf sèmper” (taaac) al sè anche ‘nviàt là a piöf…l’ultimo allarme, l’ultimo sussulto di una giornata convulsa, tat per mia lagaga tranquilli gnà ala fì. Ma l’ìa mia ‘sta aqua. Quase töcc i è restàcc lé e de zét ga n’ìa pò ‘ssé! I bepifans sono stati fantastici: alcune loro manifestazioni d’affetto m’hanno quasi commosso (a doma chi ch’i è riàcc apòsta dala Svisera, da l’Emilia o dala Altelina) e Giuliano Costa Ulpì ha di nuovo tirato fuori dal cilindro alcune idee di grande impatto che sicuramente non saranno passate inosservate alla gente del parco. Ora resta la fatica addosso, il fango al parco, lo sporco sulle braghette, ma tanta soddisfazione. Era il decimo anniversario. Ci tenevo a far bella figura (di nuovo) al mio paese e penso d’esserci riuscito, grazie alla collaborazione di tutti. E’ stato un bel momento, non perfettissimo, ma comunque più che buono. Ho un lungo elenco di persone da ringraziare: mi vengono in mente, in ordine sparso, oltre a quelli già citati: Alberto Sonzogni che ha suonato con noi, la Squadra Antincendio di Rovetta, Visi-Tec di Rovetta, il Sindaco Stefano Savoldelli e la Pro Loco, Anselmo parrucchiere che mi ha disegnato il 10 nei capelli accompagnato da una figura femminile (se non si capisce è perché ormai son tutto grigio. Ghif de dìmlo amò tat?), gli sponsor, i bar del paese che si sono prestati al gioco per la Caccia al Tesoro, gli Jagger, Dolci e tutti quelli che ci hanno in qualche modo aiutato. Nóter an mòla mia.
17/08/2014 PEZZOLO DI VILMINORE - FESTA DI SAN ROCCO
Davvero bello il concertino a Pezzolo di Scalve! Anche perché forse è andato come non mi sarei aspettato. Partóm dal prensépe: arrivo alle 10 di mattina e trovo il tendone che avrebbe dovuto darci riparo in caso di maltempo in fase di smontaggio. “Arda che ciél!” i ma dìs i omegn dol pòst (non c’era nemmeno una nuvola). Pota, grassie: l’è mia la matìna ch’i ria i stretép! Infatti…taaac…alle 15 partiamo con un cielo grigetto grigetto grigetto e a quota 1200 slm gh’è mia pròpe de stà stra-alégher! Fortuna ha voluto che invece è stato su. A pochi minuti, poi, dall’inizio gh’ìa lé giösto vinte fan e trì autoctoni. “Pace – o pensàt – an sunerà per chèi!”. Urco Giuda, invece quando mé, ol Moiöl e ‘l Bobo an sè gnicc fò dal camerì ol piassalì al sìa ‘mpienìt eccome! Bello non solo perché era pieno, ma anche perché c’erano almeno tre distinte categorie di fans: i bepifans irriducibili (e öna olta tat i mète töcc in da stèsa categoria), gli indigeni (riconoscibili anche solo guardandoli) e i villeggianti (idem). Ognuna di queste categoria era incuriosita dallo spettacolo per motivi diversi, ma ‘n quase tri ure che ma sunàt póch póch i è ‘ndàcc a cà. Wiki diceva di non rendere al 100% di pomeriggio (lü ‘l sa dèsda fò ai nöf de sira). Mé ‘nvece ma sentìe ‘n perfetta furma. Sarà che vedere, una volta tanto, bene in faccia la gente per cui canto mi regala sensazioni diverse. Ancora una volta tanti siparietti improvvisati, ma molto divertenti (ü ‘nfina a co’ la surèla dela mé vicina de cà) e, ovviamente, in fondo, “Gleno”, ancor più da groppo in gola eseguita qui, con i ruderi della diga davanti a noi (da Pezzolo si vedono), con la gente scalvina davanti e un pubblico attento, silenzioso e rispettoso. Grazie davvero di cuore a Sergio Piffari e a sua moglie Ivana che sono quelli che hanno pagato il concerto intero di tasca propria (e diciamolo!) e che sabato a Rovetta organizzeranno la gara di morra. Grazie ai loro collaboratori, ai gestori del ristorante “Roccolo” e a chi mi ha donato uno splendido sgabello artigianale di legno decorato col decoupage. Infine grazie a chi s’è fatto ore di strada (ieri tanti visto che c’era in giro il mondo e ‘l pas dela Presulana al sömeàa l’Oriocenter) pur di esserci. Spero che la nostra performance, lo scenario suggestivo tra i monti, lo spirito del paesello di Pezzolo e magari una gita ai ruderi della diga abbiano ripagato gli sforzi.
16/08/2014 ALMENNO SAN SALVATORE - ORATORIO (Il Bepi con Wiki Moiolo e Bobo A4) h. 21.30
Ad Almèn San Salvadùr töt l’è ‘ndàcc come ‘l ghìa de ‘ndà. O meglio…quase töt. Sì, perché in teoria avremmo dovuto suonare nel piazzale di fuori, ma il tempo ballerino ha indotto gli organizzatori a preferire la soluzione all’interno dell’oratorio (öna vià de mès tra un indoor e un outdoor). Considerato il fatto che non pioveva, ma ‘l fàa ü frècc de làder direi che è stata una saggia decisione. Il palco era molto carino e anche la disposizione del tutto (al service c’era la Evoluzione Sonora di Coccaglio). La zét, sentàda zo denàcc e pò a ‘n pé de dré, l’ìa del bù tata! Io, Wiki Moiolo e Bobo A4 abbiamo picchiato giù le “solite” due orette e mezza di show, suonando bene, direi. Se go de ìs sincér i ma rumpìa ‘mpó i tole i bóciasse ch’i zügàa lé a trì méter de mé e i fàa sö ‘mpó tròp casòt, ma pota…non eravamo al Donizetti e quella lì era una festa popolare: il silenzio non lo puoi imporre. Al massimo speri che la gente ci arrivi su. Non devono esserci arrivati su i ragazzotti stupidi che c’erano giù in fondo. Noi non li abbiamo sentiti, per fortuna, ma in tanti ci hanno detto di essere stati molto disturbati dai loro schiamazzi che a tratti parevano essere addirittura volontari. Dove non arriva il buon senso i gavrès de püdì rià quàter papine. Non si può, dice la Legge. Peccato. La scaletta è stata bella variegata, as usual, facendo magari un po’ fuori i pezzi che in origine erano più rock, ma comunque la gente pare essersi divertita, a vedere le mail zeppe ci complimenti che sono arrivate. Apprezzati anche i siparietti tra un pezzo e l’altro…soprattutto i fuochi d’artificio “finti” :-) . Al basta póch a fa grignà la zét! L’unico rammarico è la presa di coscienza che del bù "ad agòst al sa rinfresca ol bósch" e, considerato il fatto che l’ìa zamò bèl frèsch a prima, adès an sa spicia de iga frècc per 9 mìs almeno. Grazie mille ad Angel Rota, alla sua famiglia, ala Pro Loco, a l’uratòre, al don Marco coi sò massime e al nostro tour manager Stefano Dolci che, in cambio di una semplice cena da nababbi, ha spiegato a quelli della festa come dovevano fare ad attaccare il nostro striscione dietro il palco, tentando pure nel frattempo di vendergliene uno simile per l’oratorio. Inarrivabile.
06/08/2014 PONTIDA - FESTA DI PONTIDA (LEGA NORD) h. 21.30 Bepi & The Prismas
In camerì mé e i Prismas an sè dumandàcc quando l’ìa stacia l’ültima olta che m’ìa sunàt trì ure! Boh…non è di sicuro un record (io ricordo un Bepiraduno da 3h 25’, ma l’Animale e Bobo sostengono di avere battuto questo tempo e anche a me pare sia così: merès vardà töcc i commenti di date a ‘ndà ‘ndré per truà chèl concèrt), ma credo che non sia il dato comunque più importante della serata. L’importante è che la gente a Pontida si sia divertita e che tance i è restàcc lé fina a tarde, pò a sa l’ìa merculdé. Un paio di cappelli introduttivi “seri”del sottoscritto (pota, di olte go de fai) rischiavano di sbilanciare la serata verso contenuti troppo politico/culturali (dallo stile poco retorico, spero): ecco arrivare dunque una bella manciata di amenità di ogni genere a controbilanciare il tutto e a riportare la gente verso la risata ganassa! Mai cabaret da Zelig, mai cose clownesche, ma sempre cose improvvisate e talmente spontanee che si avverte lontano un km che il divertimento generato è assolutamente genuino. Il nostro come il vostro, naturalmente. Ma pescàt dal cilìnder di cansù che ‘n fàa mia zo de ‘mpó come “Coca & Havana” e “Gnurant”, ma rispolveràt “Ol medley de l’estàt” e “Brenner Autobahn” (in antitesi tra loro) e, su richiesta direttamente del Sindaco, la storica “Falco Saoldèl”. La zét la ga de ìs göstàda perché i mè riàcc öna valanga de cumplimèncc zamò póch menücc dopo (via mail, via telefono, via piccione viaggiatore) e de sólet l’è strabù sègn! Grazie mille al Tullio, a tutto lo staff della festa, ai bravi F.B.A. che hanno animato l'ora prima della nostra esibizione con dei bei brani celtici e agli uomini della Audio & Luci di Travagliato, sèmper bèi gajardi e inesauribili!
03/08/2014 CUCCIAGO - FESTA DELLA MADONNA DELLA NEVE (Bepi & The Prismas) h. 21.30
C’è da dire che quest’anno non posso lamentarmi. Nella sfiga epocale del maltempo (è il luglio più piovoso da 80 anni a questa parte) solo in pochissimi casi ho dovuto alzare bandiera bianca. Ol 3 de óst Ardés l’è saltàt (pota…), ma come d’incanto, col nostro ingresso pomeridiano in quel di Cucciago, alle porte occidentali della Brianza…è arrivato il sole. Nóter an riàa dala Altelina e per l’esattezza da una pantagruelica mangiata a casa del babbo di Galli (grazie mille di nuovo) e de aqua ma n’ìa zamò ciapàda sö asé. Con l’aprirsi delle nubi tutto ha preso un altro aspetto. Davvero bella la Corte Castello che ospitava il nostro concerto e che fighi nóter a dovrà adiritüra la tór dol paìs come camerì! Era tutto, come posso dire, “poetico”, ecco! Molto gentili anche gli organizzatori e tutto è filato per il verso giusto. An ghìa de desmèt ai 23.15 per fa pòst ai föch e, con sincronismo perfetto, al mio “Buonanotte!”…bom…i sè ‘nviàcc là i s-ciopècc. Bravo anche il fonico (Mondovisione), nonostante ci fossero dei problemi con la corrente. Abbiamo avuto il piacere e l’onore di avere il grande Nirvano Barbon ospite sul palco per quasi metà concerto: col suo banjo certe cose rendono decisamente di più. Denàcc tance bepifans e de dré i solet autoctoni, molto incuriositi (a volte anche un po’ intimoriti) dallo stuolo dei sostenitori beposi accaniti. Davvero encomiabili quelli che si son fatti sia Ponte che Cucciago. So che molti erano pronti persino alla tripletta con Ardesio (pò a per purtà a cà ol cd omaggio), ma purtroppo hanno dovuto accontentarsi di soli 200 km di guida circa. M’è piaciuto Cucciago e m’è piaciuta l’atmosfera che si respirava. Speriamo siano concerti da intendersi anche come buone semine. Solo il tempo ce lo dirà. Se siamo venuti a Cucciago lo dobbiamo alla daterella di Cantù di un paio d’anni fa. Sembrava c’avessero visto in pochi in quell’occasione. E ‘nvece…Grazie al Giuseppe Viglietti e a tutti gli omini e le donnine vestiti di rosso.
02/08/2014 PONTE IN VALTELLINA - LA NOSA FUGASCIA (Piazzale Convitto Comunale) Bepi & The Prismas
Capirete che a 40 anni ga ‘mpiéghe ‘mpó a tràm amò a bóla! Ecco perché ci ho impiegato due giorni a scrivere questa recensione! Concerto in Valtellina, a Ponte per la precisione, andato molto bene, nonostante il tempo non fosse dei migliori. L'è anc’e piüìt durante la nòsta sunàda, ma noi non ce ne siamo nemmeno accorti, protetti com’eravamo dal tendone. Certo l’ìa mia ü tornado, ma comunque veniva giù bagnata. Lo sanno bene quelli che hanno dovuto tornare a piedi a prendere le macchine. A proposito: tanti i bergamaschi (o comunque bepifans anche delle provincie attigue) arrivati su apposta. Inutile dire che la cosa ha fatto molto piacere tanto a me e ai Prismas quanto agli organizzatori. A questi si sono poi aggiunti gli autoctoni e durante ‘l concèrt sota ‘l tendù a s’sentìa ü bèl macèl (in senso buono). Noi Bepi & The Prismas eravamo molto carichi e il pubblico lo ha avvertito, ma io credo fosse più una carica dovuta alla trasferta molto carina e particolare che non, come i maligni sostengono, all’alcol ingerito prima. Personalmente o biìt póch o nént. Chi oter i a svödàt fò öna butìglia de Braulio, ma in apparenza parevano essere ancora capaci di intendere e di volere perché han comunque suonato bene. Solo “Ol medley de l’estàt” è stato fatto come brano “atipico” disóm, ma c’è anche da dire che i valtellinesi non è che vedano tre concerti nostri alla settimana e quindi tutta la scaletta risultava originale! Ol concèrt l’è stàcc lonch e tiràt, davvero pregno di parentesi “stupidine” con i Prismas protagonisti, e amò a piö longa l’è stacia la nòcc che l’è riàda dopo. A turno tutti hanno avuto il loro “sfogo” folle, ragazzi della Audioeluci compresi, ma secondo voi chi è quello che batte tutti? Va dighe doma ü laùr: alle 4.38 della mattina io e il Guidone tentiamo di prendere sonno chiudendo porte varie, spegnendo luci e abbassando le tapparelle. Si spalanca la porta, entra Dolci di onda, ci accende la luce in faccia e ci fa: “Öh, dai c’an va gió de bas a sfidà i bressà a fubalìno!”. Non posso scrivere dove lo ha spedito il Guidone perché non sta bene. Grazie al Fabrizio Biscotti e a tutta l’organizzazione della festa, anche per la struttura che ci hanno messo a disposizione per dormire: lècc, lensöi, docce, bagn…al mancàa pròpe nént! Buona la fügascia, ma ‘mpunì tròp piena de botér! E grazie a tutti quelli che si son fatti una sbarca di km per venire a vederci anche qui.
27/07/2014 OLTRE IL COLLE - RIFUGIO CAPANNA 2000 (MONTE ARERA) h. 13.30 Bepi & The Prismas
Quinto anno al Capanna 2000, al cospetto dell’imponente massiccio dell’Arera, e quinta grande soddisfazione portata a casa (cui vanno aggiunti i tre splendidi spettacoli autunnali del IX Bepiraduno lo scorso anno). Non so cosa sentano i Prismas (dumandìglo a lur), ma per me è una sensazione davvero speciale ed intensa quella che si prova suonando e cantando calati in uno scenario così suggestivo e così “grande”. Ci sono addirittura dei punti dove devo impegnarmi per non farmi sopraffare dall’emozione (tipo su “Turne dala mé zènt”,ma anche in “Daddy Boogie”). Per nulla al mondo mi perderei quelle ore, iniziando dal sabato, magari martoriato dal maltempo come stavolta, col rifugio caldo che appare davvero un’oasi di pace e di benessere persa nelle nubi grigie, e proseguendo con la domenica, con la fiumana di gente che arriva, sfidando spesso previsioni meteo negative (e che quase mai i ‘la ‘mbròca). Ol sàbet ai sìch del dopolmesdé mé, Paolo G, Giuliano Costa Ulpì e Guglielmo de Cològn (vincitore di 2 Strabepi) an sè ‘ndàcc amò ‘n vetta a l’Arera: sa to fé fadìga la séna, ol vì e la grapa i par piö bù! Al Rifugio è stato bello tanto decidere di non fare una beata mazza quanto imbracciare la chitarra (io) e il basso (Bobo) e picchiar giù 3 ore e passa di suonata, finché alle 4 di mattina la stanchezza ci ha esaurito le pile (nel caso di Bobo magari anche la decima grappa). La domenica, se ‘n ga ardàa ai previsiù e al dé prima, al ghìa de rià nisü e ‘nvece…i bèle bale de l’orso! La gente era ovviamente un po’ meno dello scorso anno (quando beccammo una giornata meravigliosa), ma comunque tanta tanta! E per tutto il giorno, fino alla fine del concerto e delle operazioni di smontaggio dell’impianto, la pioggia ha dato tregua. Poi, come se davvero fosse stata una concessione, cich cech…ha ripreso a piovere, accompagnando in questo modo il nostro ritorno alle auto lungo la carrozzabile (ma che sbalotà con chèl Defender) che va dal parcheggio a quota 1600 al Rifugio. Pioveva e c’era il sole al contempo mentre davanti a noi si veniva a creare un doppio arcobaleno dai colori vivissimi. Pota…ülì cusè de piö ‘n da éta? Il concerto a me è piaciuto. Ma sunàt bé e tant (dalle 13.50 alle 16.10). Bello il momento in cui ho rivisto il pastore tedesco Urban (vedi calendario 2013) e sono andato da lui a cantargli “Brenner Autobahn”! Pareva davvero goderselo il concerto il quadrupedone! Anche chèl l’è ü laùr in piö e a mio avviso bellissimo: a chèl concèrt ché i cà i è sèmper tance e edìi a cor lìber söi rìe lé ‘ntùren a me personalmente trasmette sempre un ulteriore senso di positività. Grazie quindi, come sempre, all’Attilio e alla Patrizia, gestori del Capanna 2000, così come a tutto il loro stramega gentile personale, ai Prismas che si fanno sempre la sfacchinata giusto a rimborso spese, agli infaticabili ragazzi che montano e smontano il palco, a Dolci e agli Jagger che ci seguono sempre in quest’avventura e a Stephan Còchet che, come lo scorso anno, è venuto a trovarci. Già confermato: domenica 26 luglio 2015: an turna sö. Marchì zo!
25/07/2014 ALBINO - RISTORANTE/PIZZERIA ISOLA DELLO ZIO BRUNO (il Bepi + Wiki Moiolo + Bobo A4) h. 21.00
Molto positiva l’esperienza al Ristorante “Isola dello Zio Bruno” de Albì! Va dighe doma che quando go ardàt al leròi ero convinto di essere alla seconda ora scarsa di spettacolo e ‘nvece l’ìa zamò mesanòcc e dés (il che significa che abbiamo suonato poco meno di 3 ore!). I è ulàde vià dal bù! Sarà che la formazione semi-acustica Bepi-Moiolo-Bobo non è stata così frequente finora, sarà che töcc trì ma ciciarinàt sènsa risparmio (anche Bob, munito del suo bel microfono), sarà che l’atmosfera era quella giusta per un concerto del genere…fatto sta che mé ma só diertìt! Abbiamo anche proposto brani che non si sentono spesso come “Ol mür dol cavalcavia” o “Babe” e in linea di massima la resa è stata più che buona, ma devo dire che a farla da padroni sono stati soprattutto certi intermezzi parlati, lunghi o corti, ma sempre all’insegna dello spontaneo e del non preparato. Sé, perché ma sègne ach in prensépe cosa go de dì, ma dopo ‘n do ca ‘ndó a finì ‘l só mai! Bisogna solo fare attenzione a non annoiare mai e sta a me capire quando la sto facendo un po’ troppo pesante. Il grande capo del ristorante m’ha telefonato entusiasta della serata e ha detto che la ripeterà di sicuro, magari in inverno. Speriamo. Di garanzie il locale ne offre parecchie: quel posto esiste da 43 anni e se s’è costruito un nome di prestigio un motivo ci sarà. Devo dire che anche noi siamo rimasti impressionati sia dalla grandezza della location che dalla cura di certi dettagli. Inutile dire che quel mega parco ospiterebbe senza problemi anche un concertone dei Prismas, ma ‘ntàt an ga fórsa mia la mà. Per ora i proprietari hanno intuito il potenziale beposo e questo soprattutto grazie a chi è venuto a cena (pizza o pesce che abbia mangiato). Veramente pochissimi hanno mollato prima della fine dello show e se la zét la sa möf mia (nel senso de leà sö e ‘ndà) l’è sèmper ü bù sègn! Grazie a tutta la famiglia Testa e naturalmente a tutti voi!
19/07/2014 MARTINENGO - CONCREGAZIONE SACRA FAMIGLIA (Bepi & The Prismas)
Seràda de Martinènch ipermega positiva. I presupposti c’erano tutti: bella festa, bel tempo, bel giorno. Tròp facile ah? L’unica incognita, forse, era la presenza di Alberto Sonzogni alle tastiere che mai aveva suonato con noi e che aveva il non facile compito di sostituire l’Animale, impegnato altrove con le Veline. Non solo c’è riuscito bene, ma ha pure conquistato subito il favore del pubblico che potrà rivederlo (ma stavolta in aggiunta all’Animale) il 23/08 a Rovetta al X Bepiraduno. Effettivamente go de dì ca l’è stàcc brao dal bù: al sè sbatìt e la ‘mparàt ü sàch de cansù e anche col piglio giusto. Bravi tutti i Prismas e brao pò a mé dai, anche se io già lo so che con queste temperature respiro aria d’estate e mi carico. Al ma piàs a südà come öna funtanìna: al ma sömèa de guadagnàs de piö la pagnòta! Dopo ben 6 anni di nuovo “Prismas” picchiata giù dal vivo coi Prismas. Così, ex abrupto, all’inizio del concerto. Un flash ah? Le tastiere forse ci chiudono certi scenari, ma di certo ce ne aprono un sacco d’altri! Tra le cose poco consuete aggiungerei anche una “Con il nastro rosa” battistiana messa lì in mezzo a “L’ambülatòre”: credo pochissime altre volte sia accaduto. Grazie mille a Padre Gianluca e a tutto lo staff della festa della Santa Cerioli, ai ragazzi della Evoluzione Sonora (ho raccolto tanti commenti entusiasti), ai sèmper disponibilissimi Jagger, al Dolci ipermegaefficiente grandissimo impareggiabile (se no al dìs che ‘l bersàglie sèmper) e, come sempre, a tutti voi, ancora una volta così numerosi!
18/07/2014 CAVACURTA - LA VECCHIA CORTE (ospitata del Bepi con la band di Gianluca Gennari. Ospiti anche Lissander Brasca e Sergio Bassi). Prenotazioni: 0377/439967 (nessuna maggiorazione sui prezzi)
A mé la seràda de Cavacürta la mè piasìda! Sarà per quell’aria “bassosa” che lì è bassosa davvero tanto…la gente inizia a parlare con accento quasi emiliano e la dimensione del paesello e della campagna sono amplificate a dismisura. Carina anche “La Vecchia Corte”, il locale del Gianluca Gennari, urganisadùr dèla seràda. Palchetù descuarciàt in mès a l’éra (l’aqua ché la fa ü tòch meno pura) e sopra ad esibirsi prima Giorgio Bassi, cantautore di Codogno col suo trio acustico, poi Lissander Brasca, vecchia conoscenza meneghina, sempre originale e bravo, accompagnato dalla band di Gennari, poi Gennari stesso con le sue canzoni in cremasco e infine il Bepi con la sua stessa band. Go de dì che i musicisti i è stacc brai dal bù a ‘mparà i cansù ‘n póch tép (“Local Radio”, “Ol gir di coregn”, “Pase zo”, “Strade ‘lla Basa” e “Kentucky”) e secondo me anche la resa e la sintonia sul palco sono state più che buone. I arangiamèncc i era molto simili a chi coi Prismas, ma certo la presenza della fisa dava al tutto un tocco un po’ più folk e un po’ meno rock. Bèl comunque! Strafuori, come sempre, pò a la Simona Scuri milanésa, presentatrice rigorosamente in dialetto! Pecàt che la gh’ìa mia pròpe tata tata zét, non almeno quanta ne avrebbe voluta il Gianluca: s’è davvero sbattuto una cifra per questa rassegna dialettale (al gh’ìa pò al maxischermo coi tradüssiù di cansù) e non credo mollerà facilmente, perché lui è uno che al territorio ci tiene davvero. Ol prim di mé grassie al va quindi a lü (e ala sò fonna), ma ‘l segónt al va ai comunque sempre numerosi bepifans che si son fatti un bordello di km per venirmi a vedere per soli 25 minuti di esibizione circa. Davvero encomiabili tutti quanti! Ga n’ìa de chi riàcc di montagne e chi dala pianüra, ma, a parte öna quach, tutti molto, molto distanti da Cavacurta. L’è stàcc bèl sentì la òsta us sö “Strade ‘lla Basa” pò a ché, ‘n do ca to rés-cet de perdìs dal bù (vedasi, ad esempio, il sottoscritto che, dopo Montodine, l’è ‘ndàcc a quaie)
10/07/2014 CORNA IMAGNA - FESTA DELLA POLISPORTIVA (Bepi & I Erbe Blö)
Esistono colleghi, e mia doma colleghi, che sposano per una vita la teoria dell’ “Alla domanda: come va? Tu rispondi sempre bene!”. Io preferisco la sincerità alla pretattica, invece. Chi mi conosce sa che se ti dico che sono contento lo sono davvero e se ta dìghe che argót al ma garba mia idem. La serata di Corna Imagna m’è piaciuta pochino e devo, ahimè, ammettere che con le Erbe Blö ‘sta cosa accade troppo frequentemente. Del resto la soluzione, di tutte quelle bepose possibili, è la più vincolata a molteplici fattori e quindi l’è chèla che la rés-cia de piö. Abbiamo costantemente dei problemi acustici: l’uso dei microfoni e non dei pick-up ci vincola non poco. Sempre nell’aria un fischio che parte, un innesco, un rimbombo, qualcosa che non va ai quali s’aggiunge l’impossibilità di avere tanto volume e tantomeno una bella botta. “E alura la fét de fa?” mi chiederà qualcuno. Ci sono condizioni in cui è perfetta, ma queste condizioni sono molto difficili da ottenere. Ci vorrebbero: un ambiente non dispersivo, non troppa gente o quantomeno un pubblico silenzioso e attento. E ta pö mia pretendìl in d’öna festa de paìs, coi taòi, i cüsìne, la zét che la mangia, la zöga e la ciciara. Sbaglio anche io a dire sì, ovvio. Di olte ta penset: “Magare…”. Magare öna bèla bursa! A Corna la festa era molto carina, si mangiava davvero bene ed era pure strutturata come si deve, con d’ü palco “ala buna” de lègn che però faceva davvero tanto festival bluegrass. Cosa è mancato allora? Sono mancate tante cose. Che ci facevano, ad esempio, le sedie a 15 metri dal palco? A 2 metri devono stare, in questi casi. La gente era distante da noi e assolutamente fuori posizione per tutto. Chi veniva a dirci a che in fondo si sentiva poco, pota, aumentava solo la nostra frustrazione perché di più non potevamo comunque spingere perché avrebbe fischiato tutto. E lì la colpa è nostra che ci ostiniamo a voler usare i microfoni “perché nel bluegrass si fa così”: o hai una situazione adatta per fare il figo o si devono usare i pick-up, per me ormai è lampante. Io, sul palco, quando sono troppo preso da pensieri che nulla hanno a che fare con l’arte, non decollo, non sono a mio agio e dover per di più suonare la chitarra per tutto il concerto non mi piace e di ‘sta cosa non ne ho mai fatto mistero. I cansù an gi a mia sunàde gnè mal nóter, anse i è gnìde töce abastànsa bé, ma se noi per primi sul palco siamo contratti e inamidati non possiamo pretendere lo sia meno la gente. Ala base de töt i gh’è amò i sólcc, come sèmper: molte delle soluzioncine proposte sono fatte soprattutto per consentire a chi organizza di avere il Bepi a un costo ridotto, ma s’pöl mia certo pretènt i risültàcc di Prismas, e a livello di incassi e a livello di spettacolo. Il fatto è che io avverto un’aria che non mi piace, che mi ricorda l’ultima parte della mia carriera come Tiziano Incani, quando avvertivo una sproporzione enorme e sempre più insopportabile tra quello a cui miravo e quello di cui mi dovevo accontentare. Sunà coi Erbe Blö al ma piàs, perché mi piacciono certi suoni e certe atmosfere, ma go de ‘mparà a dì de no a certe situassiù perché o capìt che a fa ‘ssé a s’tira l’acqua al mülì de nisü. Gli organizzatori han detto che per l’anno prossimo penseranno a Bepi & The Prismas. Verba volant, ma speriamo lo stesso. Grazie mille a Massimo e a tutto lo staff della festa della Polisportiva.
05/07/2014 PONTE S.PIETRO - PIAZZA LIBERTÀ (il Bepi e Damiano Rota) h. 21.30
Ma sé dai, la seràda de Put l’è ‘ndàcia mèi de chèl ca pensàe. Il brevissimo percorso che m’ha portato all’esibizione di Piazza Libertà è stato, infatti, un continuo saliscendi. Sono stato contattato molto in ritardo, c’era l’incognita Mondiali (poi con l’uscita dell’Italia il problema s’è quasi del tutto dissolto), avevo la fondatissima paura che l’ampiezza di quello spazio m’avrebbe fagocitato insieme a Damiano Rota…Mètega sura pò al tép balòss e la frèssa… Invece i primi segnali positivi li ho visti alla prova generale, qualche giorno prima: non mi ricordavo che certi pezzi, nella quasi inedita veste voce-pianoforte (e talvolta chitarra), prendessero questo colore decisamente carino. Senza contare che finalmente ad altre canzoni è stata tolta la naftalina: “Prismas”, “Al mé paìs al piöf sèmper”, “Paolo pustì”, “Cara”, “E cante chi”…Certo bisugnàa sunài bé e direi che in quello siamo stati abbastanza bravi sia io che il Damiano. Sbavature davvero pochine. Era vero che in quella piazza solo i Prismas sarebbero sopravvissuti indenni alla massa festante di gente che parlava, beveva, camminava, se la godeva insomma (come era giusto che fosse), ma mi fa comunque piacere il fatto di non essere stati affatto disintegrati. Moltissimi ci hanno ascoltato attenti e so bene che queste sono le classiche occasioni in cui si conquistano fans nuovi: l’attenzione, infatti, si sposta decisamente più sui contenuti e, senza la botta rock, il neofita si spaventa meno, approcciando il Bepi in modo meno violento. De zét ga n’ìa dal bù ü ròs e tutto ha girato per il verso giusto, anche climaticamente parlando. Gli organizzatori erano soddisfattissimi e anche i commenti che mi sono arrivati finora sono molto positivi. Bene così dunque! Grassie al Damiano Rota che in pochi giorni s’è imparato anche un paio di pezzi dall’album SP8, al Giuliano Manzoni e al suo C.A.G., sempre in prima linea nel cercare di portare il Bepi a Ponte S.Pietro, e ai ragassi del Marvin Service .
27/06/2014 RONCELLO - ASPETTANDO LA FESTA SULL'AIA (Bepi & The Prismas)
Non posso che parlare bene della festa di Roncello! L'Organizzazione è stata ottima, ottimo il cibo, ottimo il trattamento, ottima la nostra resa sul palco. Sarà che ci aspettavamo di non riuscire nemmeno a suonare, viste le previsioni meteo. Invece, ada té che caso, la piüinàt póch prima dol concèrt e 'mpó de piö dopo, ma durante la nostra performance neanche una goccia! Certo, qualcuno sarà restato a casa credendo che sarebbe annegato nel prato dell'area festa del paesello brianzolo. La facc mal, invece, perché il concerto è stato bello. Il meno in forma dei Prismas ero io, stoppo, raffreddato e pure un po' anestitizzato (pota, ga riàe mia a redà come ülìe), ma comunque m'è sembrato tutto più che sufficiente dai! Inizio un po' atipico con "Fermoposta", come atipico è stato il giro di soli dei Prismas, capitato stavolta in mezzo a "Daddy Boogie". Tra le canzoni non eseguite troppo spesso annovererei anche "Johnny the Sheriff", preceduta da strali a dir poco velenosi del sottoscritto contro certi ladri legalizzati. Pare abbiano fatto un gran bel lavoro anche gli uomini della Evoluzione Sonora di Coccaglio. Una serata, insomma, che a sentì töcc la ghìa gnà de ìsga e 'nvece...
22/06/2014 VERTOVA - CAVLERA (LA BÜSA) Bepi & The Prismas
Pota, da Cavlera turne sèmper indré stràch, desfàt, staólta pò a ‘mpó malàt e col mal de gola, sènsa gnach di gran palanche ‘n gaiòfa perché non lo si fa certo per quello ‘sto evento…eppure sono sempre contento, sempre soddisfatto e mai pentito d'ogni singolo sforzo profuso. Perché? Perché Cavlera è Cavlera, mai nessun posto ci ha ospitato così tante volte e ogni volta è magica, ogni volta quell’atmosfera semplice e rilassata appare perfetta per quella situazione. Anche staólta, come da tradizione, la piüìt, però la sira, quando ormai tutto era finito ed è anche bello star lì a sentire il rumore dell’acqua sul tendone. Prima no. Prima abbiamo potuto fare tutto quello che avevamo progettato di fare. La Strabepi, garetta alla buona lungo il sentiero 530, è partita regolare da Vertova alle 9 e qualcosina con oltre 30 partecipanti (buono dai!) e il pronostico è stato rispettato: primo il Guglielmo de Cològn al Sère in 46’10”, secondo il Davide de Costa Serina in 51’15” e tèrs mé in 52’15”. Soddisfatto perché ho fatto meglio dell’anno scorso, anche se peggio di due anni fa. Öna sdernàda comunque! Töcc i olte ède la sciùra nigra co’ la ranza sö chèl sentér! Prima donna: la Silvia Sàrnek, in 1h 06 07". Una volta arrivato, insieme ai Prismas e al Dolci, ma tràcc sö l’impiànt söl palchetì agreste del Leo de Cavlera, montato alla perfezione a metà pendio de la Büsa, in mezzo al prato. Dopo il ricco pranzo, cuncertù di 16.00 che a mio avviso è venuto molto bene, con parecchie divagazioni che, va beh, oramai sono la regola, no? Öna ólta finìt, con l’acqua che incombeva, smontaggio immediato del tutto, aiutati da alcuni gentilissimi bepifans (prim fra töcc ol Paolo G) e via töcc a séna! Bèla giurnàda, nént de dì. L’an che é an gavrès de is sö amò! Grazie come sempre al Leo, ala Valentina, a tutto il loro staff, agli Jagger per la Strabepi con relativo rinfresco e al Giuliano de Costa Ulpì che l’è gnit con mé sàbet a segnà ol sentér coi cartèi.
08/06/2014 BERGAMO - LAZZARETTO (FESTA DEI POPOLI) Bepi & The Prismas ospitano 4 artisti stranieri
Serata positiva quella del Lazzaretto. Personalmente non ci avevo mai suonato ed è sempre un luogo-simbolo della musica live a Bergamo che mette un po’ di soggezione. La Festa dei Popoli, all'interno dell’Happening delle Cooperative mi ha dato quest’opportunità e io non me la sono certo lasciata sfuggire. Era forse lecito aspettarsi un po’ più di gente visto che il pubblico a cui ci si rivolgeva era decisamente eterogeneo, anche a livello etnico, ma pare abbiano un po’ fatto da freno le numerose iniziative sparse lungo la giornata che hanno reso faticosa la permanenza al Lazzaretto di tutti (considerato pure il fatto ch’i ghéra 30 gradi e pasa). Le 4 collaborazioni sono state tutte fruttuose. Claudia Serdan, romena, accompagnata da un chitarrista e da un percussionista di cajon ha duettato con noi su un traditional transilvano e poi sulla mia “Spèi fèmne” (tradotta in romeno la parte della Manenti…ma ‘l paghér al rèsta ol paghér!). Joe Heflin, indiano, prima ha sfoderato il miglior bergamasco possibile su “P.T.Blues” e poi finalmente ha fatto l’indiano vero con la bella “Snake Alert” (in inglese, ma molto molto lépera che la é sö dal cestì). Ridha Ibrahim, tunisino, ha iniziato in modo molto suggestivo alla tastiera “Ol süpermercàt” e poi ha fatto ballare tutti con sua “Weeh” (so mia sa lo scriìt giöst), dai suoni decisamente maghrebini. Infine Pegas, congolese, dopo aver suonato le percussioni anche su altri pezzi, ha duettato con noi ne “L’ambülatòre” e poi ha coinvolto tutti in un’infinita versione di un suo brano afro-reggae dove non sono state risparmiate né danze collettive né allusioni varie. Doma che, pota, pöde anche fa “Testa, spalle, bacino bacino” mé come ‘l Pegas, ma…con un ingombro diverso a fare da contrappeso! E’ tutta lì la differenza eh! Alla fine una bella serata, calda, finalmente, e tecnicamente ben riuscita, grazie anche a un ottimo impiantone (Suonovivo) e a ottimi fonici. Grazie mille all’Ufficio Migranti della Diocesi di Bergamo, al Giancarlo Domenghini, al Daniele Rota, a tutti i nostri ospiti che hanno accettato con entusiasmo il nostro invito e ai Prismas che da settimane si sbattevano per imparare queste canzoni etniche che non erano certo nelle nostre corde. Tarde, tarde i è riàcc chi de Gori a fa festa…ma ormai l’ìa finìt töt.
02/06/2014 CHIUDUNO - LO SPIRITO DEL PIANETA (apertura in acustico del concerto di pizzica - Il Bepi + Wiki Moiolo e Bobo A4) h. 20.30
Öna olta tat go de fa sito. Sì perchè la mia tendenza a vedere il bicchiere mezzo vuoto stavolta non ha alibi alcuno: le due serate allo Spirito del Pianeta sono state una più bella dell'altra. Il tempo ha tenuto bene, l'atmosfera era ottimale, la gente tantissima, noi abbiamo cantato/suonato bene, il service era perfetto. Certo, in una festa così grossa capita qualche piccolo intoppo logistico tipo, che ne so, che gli Jagger restino al buio o che il cancello che doveva essere aperto sia invece chiuso, ma davvero scematine, peraltro risolte in poco tempo. Ivano e Susan ci hanno trattato benissimo e per me personalmente questa è stata non solo una gran bella esperienza, ma pure una ghiotta opportunità che spero d'aver sfruttato al meglio) per farmi conoscere "bene" anche da chi non sapeva chi fossi o aveva un'altra idea di me. Lönedé i ma idàt ala granda ol Wiki Moiolo e 'l Bobo A4. Effettivamente col basso le canzoni prendono un po' di "ciccia" che male non fa! Prima di lasciar spazio ai Tamburellisti di Torre Paduli ma fàcc zo "Local Radio", "Ol gir di coregn", "P.T.Blues"", "Credet Song", "Bigio BG" e "E cante chi". Mé ma só diertìt e göstàt. Weekend lungo e impegnativo, ma davvero pregno di soddisfazioni: nulla è andato a storto. Come dice il saggio: "A ìnne!" :-)
01/06/2014 BRUSAPORTO - FESTA DELLA MUSICA (Bepi & The Prismas)
Pota, ga n'è mia de bale: coi Prismas l'è ön otra stória. C'è dinamica, c'è energia: se 'n völ sunà piano an suna piano, se 'n völ trà zo i mür an gi tira zo! La band ha una completezza che nessun'altra soluzione dà. Forse i ünech pòss-cc in do ca l'è mèi 'ndà 'n du o 'n trì sono i localini raccolti, dove la gente in silenzio può fare maggiore attenzione anche al testo, ma in tutte le altre occasioni a me sembra di dare il 40% del mio potenziale. A Brusaporto direi che s'è visto dove posso (e possiamo) arrivare, invece. Si può non far volare una mosca su "Om sènsa piö i ale" e si può arrivare come un pugno su "Daddy Boogie", si può sfighettare come su "Mao 'll'ümidità" in versione swing e si può smaranare come su "Ol citofono" versione originale. Siamo partiti country e siamo via via andati sempre più sul rock. Insomma ma püdìt fa dét de töt e de ògne, divertendoci e divertendo per due ore e venti. Un bell'inizio di stagione, grazie anche a una festa organizzata molto bene da Giuseppe e Antonio. La gente era tanta, dai, anche se non certo quella oceanica del giorno prima (che chèst-ce però i era lé per nóter); c'è da dire che 'l fàa fresculì féss! A proposito...bravi anche l'Ale (con la e aperta) della Audioluci e la sua squadra. Ecco, con un clima più caldo avremmo respirato magari di più quella magica sensazione che ci dà l'estate che torna, ma è andata benissimo così. Temevo piovesse. Non è accaduto, è andato tutto bene e bisogna assolutamente esserne felici. Grazie a tutti quanti per gli auguri di buon compleanno, i regali (vi dico sempre di non farmene, ma chevvelodicoaffà?) e le torte (o mia capìt chi che 'ggia face sö però). Domenica prossima bombardate Bobo A4 che sarà lui ad essere invecchiato nel frattempo!
31/05/2014 LOVERE - VILLA MILESI (25° ANNIVERSARIO DI SKOSSA - 20 minuti di Bepi & The Prismas)
Bella la rimpatriata di Lovere! E' la prova di come una platea di poco più di cento persone possa inibirti più delle migliaia della sera prima. A dire il vero sono emozioni diverse: la moltitudine può anche darti una gran carica, mentre un pubblico selezionato e silenzioso ti fa sentire sempre un po' messo alla prova. 3 cansù per nóter, gruppo rompighiaccio della sera (la band che doveva aprire non è potuta venire). Personalmente tornavo a Skossa dopo averci suonato nel 1996 e nel 2012: va digheró che la sudisfassiù piö gròssa l'è pròpe chèla de ìsga amò! Sono uno dei pochi che della sua passione ha potuto fare una professione e non mi scordo mai della gran fortuna che finora ho avuto (seppur dopo anni e anni di faticosa gavetta). Ma picàt zo "Local Radio", "Om sènsa piö i ale" e ala fì "Daddy Boogie", prima della quale ho invitato sul palco l'inossidabile Stephan Còchet, apparso per nulla arrugginito e anzi sempre bello massiccio sulle sonorità hard rock che da sempre predilige. Bello ri-suonare anche con lui! Ma sì, si respirava una bella atmosfera a Villa Milesi! Pecàt per ol bar: doma ü genio al pöl pensà de seràl fò con 200 persune ch'i va e ch'i vé tötùra! Grazie mille a Paolo Mazzucchelli, Marco Bressanelli e al fonico Ronnie Amighetti, davvero bravo. I à dìcc töcc che s'lo sentìa strabé ol concèrt!
30/05/2014 CHIUDUNO - LO SPIRITO DEL PIANETA (apertura concerto Bob Geldof con l'Animale da Cortile e Wiki Moiolo) h. 20.30
Porco cane quanto tempo era che non cantavo più per così tanta gente! Laga pèrt che i piö tance i era mia lé per mé, ma per ol Bob Geldof, però, quando ho tirato su la testa sull'ultimo coro di "Gleno" e ho visto a quante persone stava "arrivando", sono stato contento. Contento perchè a queste masse ero arrivato in passato con cose tipo "Massimo Carrera". Allora ne fui felice e andò benissimo così. Oggi però ho altri fini e stasera Lo Spirito del Pianeta m'ha dato la possibilità almeno di provarci. Dopo la zét la farà amò chèl ca la ga òia, si sa, però "farsi sentire" è comunque alla base di tutto. Dol sigür s'pöl mia dientà fan de argót che ta conòset mia! Bravi l'Animale da Cortile e Wiki Moiolo ad assistermi. Stasira l'ìa mia facile, soprattutto per me: il compito di "spiegare" Bergamo a bergamaschi e non era una responsabilità forte e che sentivo particolarmente. Non è finita, certo: lo dovrò fare anche lunedì, ma di questa prima parte sono soddisfatto. Un inizio abbastanza leggero, all'insegna dei cenni geografici, con "Strade 'lla Basa" e "Kentucky" e poi il vero brano-spartiacque: "Salviamo città alta": pezzo difficile e dalla resa non certo ottimale in acustico (an sìa tri chitare acustiche doma). Quando o ést che ma purtàt a cà bé chèla, la strada per mé la sè metìda töta 'n discesa! "Pase zo" pressoché perfetta, "Remigio" e infine "Gleno", con l'ausilio del maxischermo (che fa tanto). Öna cansù ma la düsìda teà: o ciciarinàt tròp. Spero sia arrivato qualcosa del Bepi e delle sue canzoni anche a chi non mi conosceva: faceva strano vedere tutte quelle facce nuove nelle prime file, ma l'ìa giösta 'ssé. Molti si meravigliavano nel sentire la gente cantare a squarciagola. Speróm la sabe stacia öna semina buna. Ricordiamoci che i gruppi spalla sovente vengono pure bersagliati di ortaggi. Noter ma purtàt a cà doma applausi e zamò chèsto l'è ü bel risültàt. Naturalmente grazie all'Organizzazione che ci ha dato quest'importante opportunità, a Mauro Galbiati, che il caso ha voluto stasera fosse il nostro stage-engineer, ai tecnici della Suonovivo e a Samuele che ci ha assistito giù dal palco. A lunedì!
29/05/2014 BERGAMO - TEATRO DEL SEMINARIO (Bepi & I Erbe Blö - 20 minuti circa) h. 20.30 Ingresso 15,00 €
Serata emozionante e, come previsto, lunghissima quella per Jenni, tenutasi nell'auditorium dell'opulentissimo Seminario di Bergamo. Sicuramente il clou è stato l'arrivo sul palco, con un apposito letto "mobile", di Jenni stessa. Tra l'altro il momento è coinciso con la chiamata di Bepi & I Erbe Blö. Di certo suonare con lei a pochi metri è stato uno stimolo in più. Al basso c'era il bravissimo Stefano Cavalloni che ha degnamente sostituito Bobo A4 nell'esecuzione di 3 brani: "Pirlies", "In-volontàre" e "Kentucky". Divertente come della mia chitarra si sia sentito poco o nulla sul primo brano perché una volta tanto non ero ad aver dimenticato di attaccare il cavo allo strumento, ma era staccata l'altra estremità! Dietro le quinte un mare di gente e tanta confusione, anche se ala fì ma la sbüsàda fò. Tanti nomi importanti della scena nazionale (Paolo Vallesi, Andrea Mirò, Paolo Fantoni, Giorgio Zanetti, Andy Fluon, De Lord, Silver, il Vava e altri ancora) su cui svettavano i due presentatori: Lorella Cuccarini e Red Ronnie. Davvero bello il finale con la canzone preferita di Jenni, "Guarda stelle" di Bungaro, eseguita voce-chitarra a un passo da lei da Bungaro stesso. Epür la zét l'ìa puchìna féss. Le televisioni presenti in pompa magna (BG TV e Seilatv) mostreranno ai telespettatori uno spettacolo lungo, ma sempre di alta qualità, davanti a una platea semi-vuota. Ol discórs che fàe mé 'n camerì l'ìa chèsto: 15 euro evidentemente i è tance per la zét e poco conta se il biglietto valga o meno quei soldi (li vale il coraggio e la determinazione di Jenni, se è solo per quello). Sarebbe come proporre a un comune dei nostri un concerto dei Rolling Stones al "ridicolo" cachet di 10.000 euro: vero ch'i costerès póch póch, altrettanto vero che chi sólcc lé an ghi a mia stèss! La cumprerèset té öna Ferrari a 50.000 euro? Mé no (forse doma per riendìla, toh), pò a sa só che la costa dés volte tat. Però un po' di affluenza in più era lecito aspettarsela. Se la sarebbe meritata Jenni, ce la saremmo meritata tutti noi artisti e se la sarebbero meritata gli organizzatori e i collaboratori impegnati nella gestione dell'intero ambaradan, su tutti il Gian Marco Facchinetti, che come si dice in gergo "i sè fàcc del bù ü cül issé".
22/05/2014 ADRO - AREA FESTE (il Bepi + Wiki Moiolo + Vincenzo Albini) h. 20.30
Boh, non so. L'è mia stacia mal la seràda de Ader, ma pöde mia dì de ìs diertìt gran tat. M'ha un po' smazzato giù quell'interruzione interminabile dopo "Pase zo". Ma öt diga cusè? Era la loro serata. Era la serata dei politici, era la serata per la fine della campagna elettorale alle Europee di Oscar Lancini e del candidato sindaco leghista del posto. La maggior parte della gente era lì per sentire i loro discorsi e, forse, quelli davvero più fuori luogo eravamo noi. I bepifans i era töcc lé denàcc, ma vedevo anche qualche autoctono, incuriosito dalle storie raccontate da questo dialetto diverso, ma comprensibile. "Ce ne aspettavamo di più" ha detto qualcuno, non so se riferendosi ai bepifans o a quelli del posto. Pota...mé de poster dol Bepi 'n giro 'nno ést giösto du, ma, ripeto, ero un semplice intrattenitore e in tre soltanto (mé, Wiki Moiolo e Vincenzo Albini al viulì) e per di più in versione acustica si fa da richiamo fino a un certo punto. Io ho cantato bene e mi trovavo bene anche sul palco a livello di acustica. Moioli un po' peggio di me e Albini ancora meno. Pota, anche lì...sono mille i fattori che concorrono. La cosa più positiva credo sia stata l'aver fatto comunque una buona impressione. Magare an ga rierà a turnà a Ader con d'ü spetàcol piö completo e magare töt nòst. Intanto grassie alla Lionella, alla Ivana, ai ragassi del sèrvis e agli Jagger che hanno iniziato a vendere i nuovi gadgets (chi ch'i è riàcc per lo meno). Sembrerebbero piacere. Mèi 'ssé!
11/05/2014 BOLTIERE - MADESPO (il Bepi e l'Animale da cortile - h. 15.00)
Francamente per la daterella pomeridiana in quel di Boltiere sìe ügì ciapàt mal. Le previsioni non erano granchè, ma da tempo non ci do più peso (e fó bé), anche perché non ne posso più di questa fobia da meteo. Tutto il tempo con il naso all’insù a captare eventuali nuvole minacciose, colpi di vento un po’ troppo “gnecchi” (a ü certo punto o ést Jagger a fa deltaplano col tècc dela Bancarèla), ma ala fì, come dice il Moiolo, “ma la sbüsàda fò”, anzi, tutto sommato, posso quasi dire che “ha fatto bello”: sole e caldo, anche se ventoso. Io e l’Animale (autoctono, cresciuto proprio a Boltiere) sul palchettino mini mini (ma l’ìa asé dai) non abbiamo suonato male e, anche se non avevamo davanti chissà quanta gente (la ‘ndàa e la gnìa), ci siamo divertiti e mi pare pure che abbiamo divertito. Certo in due certi pezzi sono un po’ difficili: merès viga ol tép per pruài bé o magare cambiaga cèra, ma entrambi abbiamo giusto quei due, tre impegni…? Funziona sempre la tecnica del “quell’altro è più bravo” (quando lo dico a uno dei miei chitarristi l’assolo che arriva fa sempre spavento): tira fuori il meglio da ognuno, pare. Adès come minimo egnerì de mé a dim coma i è stàcc brai ol Vava, ol Teo Roncalli, ol Cinèl e töcc chi oter cantanti ch’i va pias! Comunque atmosfera rilassata scaletta senza grandi colpi di scena, a parte forse “Oia ‘ffa nént” fatta giù in versione mariachi. 2 ore e mezza volate via. Peccato non aver potuto fermarmi a vedere l’esposizione e soprattutto tutte quelle che guardavano l’esposizione, ma dovevo proprio fuggire a Brembate. Grazie alla Stefania della Publiberg e al service Rossini.
11/05/2014 BREMBATE - ARENA (Bepinòcio con JW Orchestra) h. 21.00
Da Boltiere a Brembate avevo davanti al parabrezza una scena apocalittica: ol ciél che l’ìa blö, blö, blö, quase nìgher! Tempo 5 minuti e grandinava. La JW Orchestra mi attendeva sul palco, ma ancora il sound-check non era iniziato. Fortuna ha voluto che il temporale si sia sfogato in poco tempo e di lì a poco il cielo era di nuovo terso, anche se ‘l tacàa a fa fresculì. Alle 21.15 l’Arena di Brembate era piena (certo, mai come ‘n dol 2008) e per un po’ ha pure resistito al gelo quasi invernale (quando so turnàt a cà i ghìa 4 gradi!) poi, pota, un po’ di gente ha mollato. Chi è rimasto a vedere il “Bepinòcio” ha gradito o almeno così m’è parso perché la distanza dal palco della gente non mi permetteva bene di captare la vostra reazione. L’impressione dal palco è stata soddisfacente: ci siamo detti a vicenda che quella era probabilmente stata l’esecuzione migliore delle tre finora messe in scena. Belle dinamiche, buona pasta d’insieme, quasi nessuna sbavatura. Condizionava un po’ il freddo, ma oter. Io, nei miei panni super-eleganti di narratore, non posso dire d’essermi trovato male, ma ribadisco che quando cante stó mèi. Queste son cose che mi piacciono se fatte giusto “ogne mort de èscof”, se no non riesco a non avvertire quel leggero fastidio della cosa ripetuta che fa tanto copione da comico di Zelig e che proprio non sento appartenermi. Forse sono condizionato dal fatto che so che molti davanti al palco hanno già visto lo show, ma pota l’è ‘ssé… Grazie mille alla Pro Loco di Brembate (davvero tutti gentilissimi), al service molto efficiente, agli Jagger che si sono smazzati 3 giorni belli intensi insieme a me e a chi ch’i a tegnìt dür al frècc.
10/05/2014 COMUN NUOVO - DATA BENEFICA PER JENNY CEREA (30 minuti del Bepi con Wiki Moiolo e Bobo A4)
La seràda de Cümü Nöf segont mé a lièl artistico la stàa anche piö ‘n pé de chi precedenti e simili: meno artisti, ma un po’ più uniformi (Zava Band, Silver, il Vava e mé col Moiöl e ‘l Bobo). Il problema è che probabilmente è stata sbagliata la data, coincidente con una sagra lì vicino. Risultato: teatro mezzo vuoto. Pota oter, an sa cunteterà. Certo un pochino di pubblicità in più, da parte almeno di chi poteva, male non avrebbe fatto. Si vede che alla lunga qualcuno si “rompe” anche per il protrarsi di un’iniziativa di raccolta fondi come quella per Jenni (gh’è sèmper ol màrter che ‘l ga de dì). Mé ‘nvece ma stöfe mia e anzi ho dato disponibilità anche per quella del 29 a Bergamo. L’è mia che la guarés indumà la Jenni! Con l’inedito trio prismoso sono state eseguite (direi bene) “Up & Down”, “Cane Pompeo”, “Baite de Paré”, “Local Radio” e “Erba e néf”. Mé ala fì o anche cantàt “Bepi” insèma al Vava. Grassie al fonico Giovanni e alla Zava Band che ha messo a disposizione l’impianto. Issé pöde dì de ìt sunàt pò a ché: mai cantato a Comun Nuovo prima.
05/05/2014 SERIATE - FESTA DELLA MADONNA DI PADERNO (il Bepi e Wiki Moiolo)
E' difficile che la serata-duo mi soddisfi. Invece quella di Paderno di Seriate m'è piaciuta. A maggior ragione perché non ci avrei scommesso granchè dopo i problemini tecnici del pomeriggio. Invece ala fì l'Andrea fonico se l'è cavata egregiamente e io sul palco mi sentivo benissimo anche senza in-ear monitor. Se ti senti bene canti 10 volte meglio e io, devo dire, sono molto soddisfatto di come ho reso per tutta la serata. Moiöl lo mia sentìt a lamentàs, quindi immagino si sia trovato bene anche lui, nonostante un leggero mal di testa. Ottimo e dinamico il pubblico, davvero numeroso ed eterogeneo peraltro: ha saputo creare il clima ideale tanto sui pezzi riflessivi quanto su quelli più allegri. Così si fa! La scaletta era fatta da canzoni che avevano sempre un senso logico, legate una all'altra e alla fine, tra ü discórs e chèl oter, ma sunàt du ure e mèsa! Unico, piccolo neo...pota, al fàa fresculì féss! Forse con il tendone chiuso sareste stati meglio (mé söl palco ga stàe dét bé). Grazie all'Andrea fonico, al signor Donati, a Don Stefano e a tutto lo staff della festa. Direi sicuramente un buon ritorno a Seriate, dopo ben 9 anni!
03/05/2014 PONTIDA - FESTA NAZIONALE LEGA NORD (comparsata del Bepi da solo)
Se pròpe go de dìla töta affermerei senz'ombra di dubbio che il calore umano nel tendone di Pontida che ospitava uno dei "pezzi" della Festa Nazionale della Lega Nord era inversamente proporzionale alla meticolosità con cui sono stati curati i dettagli dello show. La zét l'ìa tanta dal bù, e töta bèla cuntéta, "armonica" direi quasi, nonostante il tempo inclemente non abbia aiutato, unita da quell'aria quasi "sacrale" che questa festa si porta da sempre appresso. Gente da tutto il nord Italia la quale, una volta sfrondata di tutti quegli eccessi populisti e un po' stupidi sempre in agguato, si è ritrovata a condividere passioni e background molto simili, diversi ma uguali al contempo. Una bella atmosfera, insomma, corredata da una buona cucina e da un discreto "ordine" generale. Meno bene, ahimè, la parte musicale e la sua promozione. Nessuno s'è preoccupato di fornire a noi artisti dritte basilari: non si cantava, ad esempio, dove si è sempre cantato, ma in un tendone 50 metri più avanti, poca chiarezza sia sui rimborsi-spese che sulla merce trattenuta in conto-vendita (alla fine non l'ho nemmeno lasciata lì: ghìa piö lé nisü a spiegàm cosa ghie de fa), palco onestamente un po' miserino, per nulla aiutato dalle luci a giorno del tendone, impianto audio così così. Vero che gli artisti erano tanti e il lavoro del service enorme, però non ci voleva molto a sistemare meglio almeno due, tre importanti aspetti logistici. Oter. E' una di quelle feste da prendere così come sono, cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno. Mé ma só diertìt, dai, anche se o maiàt sö öna caterva de frècc in chela specie de camerì: ho cantato "Local Radio", "Remigio", "Pase zo" e "Kentucky". Con Cinelli, poi, ci son state pure "La mé zènt" e "La Mèla". Ho rivisto volentieri anche altri artisti che già conoscevo, come i Longobardeath (grassie per la maglièta Mik!). Davvero singolare e bello il fatto che molta gente ricordasse il Kaiserhymne "Serbi Dio l'Austriaco Regno". Il mio discorso voleva semplicemente mettere in evidenza come le cose cambino in pochi anni in modo assurdo: da una ribellione carica di ideali libertari per non essere più schiavi degli austriaci a una spedizione (quella dei Mille) per esserlo, di fatto, degli italiani 150 anni dopo. Cornuti e mazziati. Grazie a Sammy Varin e Giovanni Polli di Radio Padania, ai ragazzi dei service, agli Jagger venditori e a tutti quelli che m'hanno riservato un affetto che non sentivo/vedevo da anni.
13/04/2014 ESINE - FONTANELLE ON THE ROAD
Savrès mia gnè mé come definì la seràda de Esine ai Fontanelle. Strana, forse. Bella, per carità, ma di certo l'è mia l'ambiènt in do c'an sè üsàcc a sunà. Un bel posto, grande, elegante, straciombo di gnocche (che mal i fa mai), con al centro un ricco buffet che a un certo punto sbaracca e diventa una pista da ballo. Eco, ol Zani urganisadùr al vülìa pròpe dà ön immagine nöa de 'sto pòst, facendo in modo che fosse meno legato al ballo liscio. Ci siamo riusciti in parte: l'afflusso di bepifans è stato significativo, ma di certo non ce n'erano pochi nemmeno degli habituee. Aggiungiamo un gruppone amante della line-dance (ol ballo country). Risultato: sala strapiena, ma pubblico un po' diviso tra chi ama ascoltare e chi ama ballare. Se fossimo stati lì coi Prismas beh, dai, an püdìa faga balà de töt, perchè certi ballerini, una volta che dai loro un tempo credibile e uniforme, i sa adàta al country, al blues, al rock, al funky, a töt! Da soli io e il Moiolo, con due chitarre acustiche, pota, è più difficile eppure a tratti an ga sè riàcc istès. Alla fine io credo che, sempre premettendo che con la band è un'altra storia, fossimo tutti soddisfatti. La gente l'ho sentita contenta per la qualità di tutto quel che ha trovato (e pò a per la quantità), noi abbiamo comunque suonato di fronte a persone che, fans o no, hanno rispettato quel che stavamo facendo e lo Zani ha capito che il Bepi ha ancora la fortuna di avere un sacco di persone disposte a seguirlo anche a parecchi km di distanza. Ora si ventila la possibilità di suonare coi Prismas alle Terme di Boario, sempre gestite da lui, e lì, beh, l'è töta ön'otra storia! Mi ha fatto piacere rivedere DJ IvanX, che organizzò un paio di date mie in passato. Grassie naturalmente anche a tutto lo staff de le Fontanelle.
29/03/2014 ALZANO LOMBARDO - TEATRO NASSIRYIA (comparsata del Bepi solo alla serata benefica pro Coop. Zefiro)
Serata carina al Nassyria di Alzano. Tutto è andato come doveva andare. Ci aspettavamo più gente, quello sì, ma pota...oter. Non lo so cosa è mancato: a me sembrava anche promozionata bene, i nomi in cartellone erano tanti e validi, il biglietto d'ingresso di fatto non c'era (offerta libera). Boh. Artisticamente direi che s'è abbastanza evitato il solito effetto-minestrone tipico di eventi del genere. Al gnìa zo ü, al saltàa sö chèl oter, ma la ghìa sèmper öna certa continuità. Pochi anche gli sbalzi di livello. Al ghìa mia ol super professionista seguito da chèl dol paìs che ta pö mia diga de no...:-) Bravi il Vava, la Leslie Abbadini (la ma dìcc che so mia ü galantòm perché go dìcc che la sa ciama come la ventola de l'organo Hammond!), il comico Barbàra, Riki Cellini, Lilian More, P.Lion, i presentatori Simone e Billy e pò a töcc chi oter. Mé o cantàt trì cansù coi video: "Viva l'Italia", "Up & Down" e la nöa "Baite de Paré" (v'éla piasìda?), appena realizzata (col video intendo). Super mega rinfresco 'n di camerì. L'è ucurìt ol pubblico per riàga a fa fò 'mpó de roba! Ecco,i camerini: apriamo una parentesi dolorosa. Come si fa a creare uno spazio come il Teatro Nassyria e a toppare così clamorosamente alcune cose elementari? Ma chi l'ha pensata 'sta struttura? L'area destinata ai camerini non è riscaldabile. An sè cunselàcc töcc! La zona-regia è a lato della sala e chiusa da una parete. Avete mai visto un mixer non in posizione centrale rispetto al palco? Tutto il retro, poi, manca completamente di servizi igienici per gli artisti (o chi dèla conferènsa, l'è stèss) e spazi adeguati: gh'è giösto 'sta stansùna bröta, frègia e öda. Interi settori non visibili al pubblico giacciono in stato di semi-abbandono: sporchi e inutilizzati. Il teatro non ha nemmeno una straccia di insegna che ricordi a qualcuno che là sotto, due piani in basso, c'è uno spazio che a tratti sarebbe anche ben fatto. Un peccato perché questa zona nuova di Alzano non sarebbe nemmeno male di suo. Di certo così lo spauracchio-degrado diviene alquanto probabile. Una volta usciti di lì, a notte fonda, i gruppi di marocchini sbronzi che buttano le bottiglie di vetro a terra non sono certo il biglietto da visita migliore per rilanciare l'intera area.
23/03/2014 BERGAMO - CENTRO CONGRESSI GIOVANNI XXIII (comparsata del Bepi con Wiki Moiolo e l'Animale da cortile)
Positiva direi la nostra partecipazione (mia, di Wiki Moiolo e l'Animale da cortile) allo spettacolo "Terra e acqua" di Davide Van de Sfroos al Centro Congressi. Trì cansù doma, quando ormai i era i öndes de sira, ma go üt ol privilegio de öna presentassiù persunalisàda da parte dello stesso Davide e, soprattutto, la possibilità di poter "sforare" di 5 minuti, eseguendo per intero, dopo "P.T. Blues" e "Remigio", il brano "Gleno", con tanto di contributo video. In d'öna seràda con d'ü tìtol del gèner la ga stàa dét dai. Spesso la accantoniamo perché troppo lunga e "troppo poco festosa", ma rimane pur sempre la mia più grande fatica e il pezzo di cui vado più fiero. Al ma fa piasér che anche al Van de Sfroos la ga sabe piasìda. Nóter ma sunàt bé: poche sbavature e concentrassiù ai massimi livelli. Certo, l'ambiente era un po' "altolocato", nel bene e nel male. Nel bene perché la Sala Alabastro è bellissima e l'organizzazione di tutto molto curata e puntigliosa. Nel male perché si respirava un pelo troppo l'aria di una cosa "istituzionale" (tutto partiva dalla Regione Lombardia) prima ancora che artistica. A doma ol servissio d'ordine: al sömeàa che 'n düsìes indà 'n guèra! Un po' di fastidio, poi, m'ha dato vedere vuote diverse poltrone "riservate" alle Autorità (con tata zét che la düsìt restà de fò). Va beh, pensiamo al bello. Seràda 'nteresànte. Fa piacere che tra le eccellenze musicali di Bergamo si sia pensato anche al Bepi. M'è spiaciuto non aver sentito/visto praticamente nulla dello spettacolo, ma so che Van de Sfroos ha sfoderato tutte le sue qualità oratorie e canore e che han dato il meglio di sé anche gli altri ospiti: Ila & The Happy Trees e la Piccola Orchestra Karasciò.
21/03/2014 PARATICO - RISTORANTE STAZIONE (CENA QUIZ con il Bepi e Wiki Moiolo)
Son sempre particolari queste cene-quiz al Ristorante Stazione di Paratico. Innanzitutto perché tutto parla bergamasco, anche se per qualche metro siamo già in terra bresciana (de là del put sö l'Oi) e poi perché, cena e musica a parte, il momento davvero esaltante è proprio quello del quiz. Öna battaglia vera e propria tra fans dove, effettivamente, l'è mia asé saìga bé i cansù. Mè fa 'ndà la crapelìna e di olte mè ìga ügì de fürtüna. Di nuovo un gruppo di "storici" a vincere, di un solo punto, su altri "storici". Gara molto difficile ed equilibrata. A loro è andato il cofanetto N° 31 di "PIETRE C8I" mentre ai secondi un bociasa pac con in più gli occhiali da sole beposi e il vinile di "Al mé paìs al piöf sèmper". Ai terzi classificati (Carvìch e dintorni, con gli stessi punti dei secondi) il buono pizza dello Stazione. Per ol rèst buona cena, mé e 'l Moiöl in discreta forma, canzoni a tema menù (persino "Uài casonsèi" ma facc zo, che ma la sunàa mia da öna éta!) e graditissima visita pò a de l'Alessandra della Destinazione Sole. Sono date da pre-stagione, certo, dove bisogna un po' fare di necessità virtù, però l'è sèmper bèl edì la zét a diertìs co' la scüsa dol Bepi! Grassie all'Albergo Ristorante Stazione e ala Silvia Sarnek che la fàcc de tramite.
14/03/2014 GRUMELLO DEL MONTE - PALAFESTE (Serata benefica per Jenny Cerea - comparsata del Bepi solo)
Serata indubbiamente buona quella di Grumello per Jenny! Estenuante perché dal bù ga la fàe piö a tegnì sö i mür (ma finìt a ü quart a l'öna), ma sicuramente bella. L'energia e la voglia di aiutare Jenny di Matteo Tiraboschi si traduce sempre in una scaletta ricchissima i cui tempi non vengono mai rispettati. Ol Vava l'è giro a daga la bala a töcc. Mé 'nvece dopo 'mpó 'ndó 'n stand-by. O düsìt impiàm amò per saltà sö söl palco a fa i mé du cansù. Il service ha fatto un lavorone, ma ahimè stavolta le spie erano davvero terribili: sentìe doma la mé us in di urège e la base in lontananza. Oter, per du cansù a s'soporta! "Up & Down" (con l'ausilio del video) e, dopo tanto tempo, "Io so camminare". Credo infatti che ci siano parallelismi tra la storia di Renato e quella di Jenny: soprattutto entrambi hanno una forza e una positività che ci devono essere d'esempio. Ne abbiamo avuto la prova anche ieri alla fine: Jenny, in collegamento Skype, davvero provata, ma ancora vogliosa di gridare la sua voglia di lottare. Pare abbia particolarmente divertito la mia battuta, che non era polemicissima, in cui ho ribattezzato Grumello "Dossoland". Probabilmente a Grömèl i gh'è zamò 'n pé di questiù sö la facènda! Ad ogni modo o cunusìt la sindachessa e il solo fatto che la sa defenése "superfan dol Bepi" la m'la rènt simpatica. Taaaac, cd nöf regalàt e speróm che la sa regórde de mé, sèmper se la èns i elessiù a mas, perché i sìndech oramai i conòse bé: a parole ol concèrt l'è sèmper zamò bèl e fàcc, dopo però ol piö di olte ta gi sétet piö! :-)
08/03/2014 DALMINE - PAPRIKA (Il Bepi in acustico con l'Animale da cortile e Wiki Moiolo) h. 21.30
Serata positiva, dai, quella del Paprika! Non suonare spessissimo in questa veste ha risvolti positivi e negativi. Ol bèl l'è che to ghé òia de sunà e s'pöl rià adiritüra a 3 ure de spetàcol, come sàbet. Ol bröt l'è che certe laùr i gira mia fluidi come ta ölerèset. Provare senza impianto, ad esempio, e suonare poi, invece, amplificati ha cambiato parecchio la nostra percezione dei brani, delle nostre parti, delle dinamiche. Ma mia fàcc dét chisà che erùr, ma comunque non eravamo come quando si suona tranquilli. I è tance i laùr che la zét la ga sa mia, ma che töcc insèma i cambia la céra a ü concèrt. Per avere più "ambiente" ho rinunciato ai miei in-ear monitor(i scöffietine 'n di urège), per esempio, ma di contro avevo un ritorno della mia voce differente e il brusio della gente mi risultava molto più fastidioso. Va beh, fó mia la fighèta comunque: la seràda l'è 'ndàcia bé e la zét la sè diertìda, stando a quello che mi state scrivendo in molti. Io preferisco quando posso "esplodere" e star lì troppo a lungo seduto mi limita non poco, ma sapevamo che il contesto sarebbe stato quello. La scalèta l'ìa abastànsa assurda perchè töta fucalisàda sö la figüra dèla fonna, nelle sue molteplici sfaccettature, andando a pescare, ovviamente, sempre dalle canzoni bepose che di presenze femminili abbondano. Spazio, dunque, a pezzi abbastanza desueti quali "Capiit?!", "Cara", "Babe" (co' l'Animal e 'l Moiöl a fa i boy band singers); "Oia 'ffa nént" proposta in una versione addirittura mariachi e, dalle 23.15 in poi, finale a due con solo me e Wiki sul palco (l'Animale è fuggito a Trezzo). Sö töce i cansù, ovviamente, svettava "Om sènsa piö i ale", prevedibile, ma doveroso omaggio all'8 Marzo, proposta anche come ultimo bis allo scoccare della terza ora di concerto. Grazie al Paprika e al suo staff, sempre gentile, e al fonico Giovanni, sempre disponibilissimo. Ramon la dìcc che 'n sa ederà l'an che é. Speróm!
27/02/2014 VERTOVA - FONDAZIONE CARD. GUSMINI(Partecipazione del Bepi solo al concorso "Öna cansù de fa con-passiù") h. 20.30
A s'respira sèmper ön aria festusa quando la Valeria e i sò colleghi i urganìsa argóta ala "Fundazziù" Card. Gusmini de Erfa. Effettivamente credo non sia così frequente che una struttura, un'azienda, una ditta o chèl ca l'è pensi a una sorta di gara di canto riservata ai dipendenti e agli ospiti. E' ovviamente un pretesto per far festa e per migliorare l'ambiente di lavoro e, stando alle facce che vedo ogni volta, l'operazione pare riuscire bene. I concorrenti erano ben 20, quindi capirì che per ol Bepi ghìa pò mia chisà che spassio! O cantàt 3 cansù, öna 'n prensépe ("Local Radio") e du ala fì ("In-volontàre" e "Castegna gengia"), 2 ure e mèsa dopo! Eppure l'attesa non m'è pesata: l'auditorium è funzionale e accogliente, il posto è bello, anche se ovviamente ha comunque l'aspetto di una struttura sanitaria, la gente era tantissima e devo anche dire che c'era giù un sacco di gnocca tirata da gara. Evidentemente i vé fò de cà e i dìs: "Al só ca l'è ü laùr ala buna, però a 'ssa mai!" :-) A ü certo punto i ma fàcc fa ol concorrente dol Bepi Quiss e ma la so caàda bé dai! Ma finìt a mesanòcc, con frétole e salta sö per töcc. Grassie all'inesauribile Valeria, a tutto il personale sempre in gambissima e al Leo de Cavlera che ogni anno, oltre che da cantante, fa pure da fonico e da service. Grassie anche ai bepifans che i è gnìcc istès a edìm, pò a per trì cansù doma, e i era mia gnè póch!
23/02/2014 ALBINO - BIGIO L'OSTER (Grande replica spettacolo BEPINOCIO con JW ORCHESTRA)
Lo sapevo. Lo sapevo che questa era una delle soluzioni con più margine di espansione, con più potenzialità. Avevo voglia di fare questa replica del "Bepinòcio" da Bigio l'Ostér (strapieno) perché era passato un anno e mezzo dalla prima del 2012, la big band jazz JW Orchestra di Marco Gotti è sempre quella garanzia di bravura e professionalità e la formula musicale abbinata alla mia narrazione, sebbene appaia un poco ardita, è chiaramente originale e vincente. Ne si parlava tra noi, ma pure col qualcuno del pubblico: magari con qualche piccola modifica questo è uno spettacolo che in teatro può spaccare ovunque, a Bergamo come a Roma. Ok, ne sono felice e accetto i complimenti volentieri, ma...nulla mi può levare dalla testa che è sin troppo evidente come i miei migliori risultati arrivino quando io limito il mio potenziale. Quando davvero arrivo a lavorare di fino su quel che mi esalta il pubblico pare allontanarsi, non capirmi più, non seguirmi più, non entusiasmarsi più. Inutile fare il lamentino: è un limite. Se io, invece, mi fermo qualche step prima ,apriti cielo! Eppure so bene che due giorni dopo non credo riuscirei a ripetere questo show con la stessa voglia. Al contrario farei un concerto rock al giorno per un anno di fila senza stancarmi e sempre carico. Vediamolo mezzo pieno il bicchiere però: non vi nascondo che il periodo non mi piace, non sto certo facendo incetta di soddisfazioni sul fronte lavorativo, ma il "Bepinòcio" è una cosa in controtendenza. Insisto da tempo su di un mondo che mi piace, ma che ormai, ahimè, mi fa poco divertire e paga (in tutti i sensi) sempre meno, andando a inficiare anche l'umore di tutto l'ambiente. Non mi sono mai nemmeno chiesto se potevo essere un narratore sui generis perché nella mia testa io sono sempre stato un cantante che cantava le sue cose e il suo territorio. Continuo a sentirmi tale, ma non posso non notare come i fatti mi dicano che sto impegnandomi per annegare in un bicchiere d'acqua. Sono sensazioni strane, un po' come se foste un fortissimo attaccante, ma con la vocazione mai davvero repressa di essere nato per stare in difesa o in porta.
15/02/2014 ALBINO - BIBLIOTECA (Conferenza stampa "Tira fuori la lingua" - concertino acustico del Bepi con Wiki Moiolo) h. 17.00
Fa un certo effetto pensare che "Ol süpermercàt" l'ho scritta nel 2009. Vuol dire che sono almeno 5 anni che respiriamo quest'aria pesante. Penso spesso se davvero ce la faremo mai a mettercela alle spalle. Parte de lé perché ad Albì l'è gnìda fò bé o almeno 'ssé 'm mè parìt. L'atmosfera era un po' strana, un po' seriosa, un po' troppo "da biblioteca", forse, ma questo giocava a vantaggio della concentrazione nostra e dell'attenzione da parte del pubblico. La formula con 2 chitarre acustiche in chi casi ché la paga perché s'capès bé töt chèl ca dighe e s'dà fastöde a nisü. Bravo il Moiolo a impararsela, "Ol süpermercàt", perché non l'aveva mai suonata, mentre il suo pezzo forte resta la versione bluegrass de "Ol mé Kevin". Tra un pezzo e l'altro, ovviamente, la vera conferenza stampa per presentare la III Edizione del concorso "Tira fuori la lingua", con interventi dell'assessore del Comune di Albino Andrea Chiesa, del Giancarlo Domenghini di Interculturando e della Nives Colombi della Biblioteca. Spere la sabe stacia mia tròp pesante. Comunque m'è parso che il messaggio sia stato recepito. Tantissimi i bepifans presenti (in percentuale almeno): ma mia sunàt chisà quace cansù, ma chi che ma sunàt i è gnìde töce abastànsa bé neh? Io alla fine ero soddisfatto e il Wiki pure.
14/02/2014 VILLA D'ALME' - TEATRO SERASSI (Serata per Jenni - comparsata del Bepi solo)
Credo che il Matteo Tiraboschi organizzatore possa dirsi soddisfatto della serata per Jenny! A parte il fatto che è durata all'infinito (ed era chiaro sin da subito, leggendo una scaletta così ricca) il teatro Serassi ha risposto bene, sia a livello partecipativo che economico. Pare si sia attorno ai 5000,00 € raccolti. Söl palco l'è pasàt dal bù de töt: cantanti, tanti, ma anche ballerini, suonatori, presentatori, tutti a mio avviso perfetti nel loro ruolo, come perfetta è stata la regia audio/video del Max Capellini. In collegamento i gh'éra tance radio, tance televisiù, ma soprattutto c'era lei, Jenny, che la ga ardàa via Skype. Eco, crède che lé la sabe stacia la piö bràa de töcc perché ha dimostrato un'incredibile tenacia, oltre che una gran proprietà di linguaggio e una gran capacità di stare davanti a una telecamera. A lièl artistico crède che chèl c'al sè sbatìt de piö al sabe stàcc ol Tiraboschi, che la cantàt con töt ol fiàt c'al ghìa per töta sira, ma nessuno di noi s'è tirato indietro. Tra i tanti cito Silver, Francesca Fagiani, ol Vava, Davide Locatelli...Bravi tutti. Mé o cantàt quater cansù: "Local Radio", "Bremban Valley", "On sènsa piö i ale" e "P.T.Blues". Ma só diertìt, anche perché i è di ucasiù per incuntrà zét nöa (anche di bèle gnòche tra parentesi) e per fa quater bale con chi ca to cognòset zamò. Grassie a töcc chi ca i è gnicc e al Vava che 'l ma prestàt ol riseidùr de l'in-ear monitor.
01/02/2014 LEFFE - TEATRO CENTRALE (LEFFE'S GOT TALENT)
Serata carina chela de Léf dai! A colpirmi è stata soprattutto l'affluenza oltre ogni limite! L'ìa 'mpó ca edìe mia ü teàter issè ciómp, tat in platea quat in galleria! Del resto i bambini/ragassi del paese attirano sempre famiglie e amici e fare i numeroni non è poi così difficile. Aggiungiamoci una bella brachina di bepifans e di curiosi e 'l zöch l'è facc. Decisamente desueta la nostra formazione: il Bepi + Guidone + Moiolo + Sebastiano Pezzoli. Ma sunàt "Local radio" in prensépe e "P.T.Blues" e "Remigio" ala fì. In mezzo la "gara" dei leffesi, presentata bene dall'Andrea Gelmi e mixata dall'onnipresente Burtulòt Barbèta. Ol mé premio particulàr (un po' di CD/DVD, occhiali dell'Ottica Foppa e ü calendàre) l'ho dato a Matteo Bosio per gli junior (al mè piasìt ol fatto che l'abe sparàt fò töt chèl c'al ghìa) e a quelli del ping pong per i senior (pota, i ma fàcc grignà féss piö per l'idea che per oter, considerato pure il fatto che erano i padri di diversi concorrenti). Grassie al Fabio Brignoli organissatore, al Gelmi (sempre presente quando il Bepi torna a Leffe), al Guidone che ha accettato questa data benefica e al Moiolo e Seba Pezzoli che, oltre a farlo, hanno pure dovuto impararsi i pezzi (Wiki suonava le parti dell'Animale).
26/01/2014 COLOGNO AL SERIO - CASCINA CANOVA (IX BEPIMAIADA - h. 12.30)
Tra i ringrasiamèncc che o fàcc gér o mia metìt dét ü di piö 'mportanti: se 'l Gavotti li 'ndàa mia a cà sò a Örgnà a tö i fusibili só mia com'an fàa a purtàl a cà 'l cuncertì. Verso messogiorno infatti ci siamo accorti che metà impianto non dava segni di vita. Fortuna ha voluto che al Guidone e al Barbèta (che per l'occasione ci ha dato una bella mano) sia venuto in mente che poteva essere il fusibile del sub-woofer. O capìt...ma 'n do 'l tróet ü fusibile compàgn a mesdé dèla düminica? Dal Gavotti, ovvio! Brao Walter. Bèla giurnàda dai.Digherès che l'è gnit fò töt bé: tombola (al Luca de Barià ol quàder dela Dialma Brown offerto dalla BS2 di Rovetta), lotteria (cena per 2 alla Cascina Canova al Corrado de Tur Buldù) e Bepi-karaoke (prim pòst a l'Anselmo Barbér de Gageniga, tràcc insèma de Bepi old style, con "Nömer Vü", segónt ol Coky de Vaprio con "Ol café" e tèrs ol Tarci de San Gal de Bütisì con "La Tecla"). In questo caso vinti l'altro quadro della Dialma Brown e l'orologio più una serie di gadgets messi a disposissione dalla Algida. I concorrenti dicono continuamente di non sentirsi, ma ragassi...mé só piö chè dif: credo che un po' sia anche la non abitudine a cantare con una band. Purtroppo non è in un contesto rock che si può pensare di evitare di spingere. O fate tutti il soundcheck (e secondo me ancora non basta perchè a un certo punto la spia fischia) o l'an che é an va meterà öna cöffia a dispusissiù! Giuria composta da: Paolo G, Dolci, Bomba de Petüsì, Isabella la Fiorentina e Pietro Peruta Notaio. Unico neo della giornata: l'eccessiva lentezza del pranzo che ci ha portato a finire quasi un'ora e mezza dopo il previsto. Grassie ala Cascina Canova, al Direttivo del BFC (Giuliano, Diego e Walter), al Burtulòt Barbèta, ai Prismas, a Dolci e ovviamente a tutti i 120 iscritti presenti sperando che anche per questo 2014 confermino la loro fiducia al BFC. A propóset: ma presentàt la maglièta nöa bianco/blu con grafica dela Gessica Pirola. Sarà quella che caratterisserà il decimo anno del Bepi Fans Club.
17/01/2014 NEMBRO - LA CUPOLA (Bepi & The Prismas - h. 22.00) Ingresso 8,00 €
Così, sènsa aspettare troppi feedback (i sa ciama 'ssé) da parte di chi c'era va dighe che la seràda ala Cupola de Nèmber la mè sömeàda buna, anse buna féss. Con le solite premesse che ci vedono poco a nostro agio nei locali (s'tèca tarde, palco picinì, camerì i gh'è mia, l'è töt impó com'al vé èco...) mè dì che ala fì ma la purtàda a cà bé: nóter an ghìa òia de rüsà e ci hanno dato una bella mano i mitici fratelli Dalton de Palósch in regia che hanno gestito al meglio un sound che in un posto così difficilmente riesce ad essere il top. Ol concèrt la tecàt ai 22.30 e l'è düràt du ure e mèsa! Inissio con "Coca & Havana" (non poteva essere altrimenti dai! Ricordiamoci che dopo di noi partiva la discoteca con le tipe taccate e i tipi trendy) e prosieguo sempre sull'onda country con venature springsteeniane ("Fermoposta" e "Stà al mónt adès"). Saluto al nostro amico Roland, texano presente nel pubblico con tanto di cappello da cow boy, con "Hauling one thing" di Trace Adkins e finàl sèmper piö rock con ben tre pèssi eisidisiósi (vagamente stile Ac/Dc tat de 'ntendìs) di fila uno all'altro: "Erba e néf", "Al mé paìs al piöf sèmper" e "Daddy Boogie"). Chiusura con "Coston Beach" (inissialmente non prevista) e solito delirio (ma ormai la mé us la m'ìa salüdàt) sö "Co de goma/Moto Gussi R&R". Buona l'affluensa dei bepifans, un pelo disturbante quella degli altri ch'i fàa ü mega casòt de l'otra banda de la sala, palco stramega piccolo, ma 'n ga sè stàcc e l'impressione è quella d'aver suonato/cantato bene. Grassie al Mircko e all'Adriano dello staff, alla Cupola tutta, al DJ, stile vocalist "su le mani, è venerdì notte, alla Cupolaaaaa", con il quale ma tiràt in pé di bèi nömer anche durante lo show, e soprattutto grassie a töta la zét che la dimostra töcc i olte che la ga té a nóter anche quando mè metì mà al portafòi (s'pagàa 8 euri a gni dét) e mia doma quando gh'è de schisà "Mi piace" sö Facebook.
04/01/2014 SPIRANO - PALASPIRA' (Bepi & The Prismas)
A Spirà l'è malfà che la ègnes mia fò öna bèla seràda. E così è stato anche stavolta, infatti. Sarà che la festa è una delle pochissime invernali e c'è sempre tanta gente, sarà che 'l fa abastànsa cólt (anche se de fò la gnìa zo a sidèi), sarà che è organizzata bene, sarà che ci tengono...Finalmente ü palco con d'ön impiànt in sistema (e acustica nemmeno troppo malvagia considerando che l'ìa ü tendù). Le danze le hanno aperte gli storici Doctor Faust & The Coffee House Brothers. I ghìa de teà fò ai 21.30 e 'nvece i è riàcc ai 22.00. Pota...per forsa di cose nóter an sè partìcc ai 22.15 e ma tiràt amò per du ure e mèsa. Voci dicevano ci fosse il coprifuoco alla mezza; noi non abbiamo ricevuto segnalassioni in merito e 'n sè 'ndàcc innacc! Lo stesso Doctor Faust l'è saltàt sö dopo col mantesì a boca a fa "Coston Beach", ma soprattutto abbiamo avuto finalmente Joe Heflin con noi. Il musicista indiano, ora residente ad Almè, è salito intimidito e con una parrucca bionda che prendeva in giro il Bepi ante-2009. 'Nsèma ma sunàt "Nìgher", la sua cansone che da settimane si sente su You Tube, cantata da lui stesso in bergamasco. Emozionante vedere tutto il tendone cantarla insieme a lui! In tace i ma dumandàt: "Che manéra 'l dis ca l'è nìgher ca l'è doma 'mpó piö scürèt de nóter?". Pota, 'l só mia, dumandìglo a lü! Credo sia (anche) perchè il concetto vale per ogni forma di discriminazione del diverso. Dopo di lui ancora tante canzoni, rispolverando anche cose che non si sentono spessissimo come "Oldrant" o la nuova versione di "Brenner Autobahn". Suonato anche quasi tutto il nuovo album SP8, comprese "Paìs in festa" (semper piö delirante) e "Om sènsa piö i ale" che rischia sempre di perire nel brusio, ma a Spirano s'è creato un silenzio accettabile. Grassie al Sindaco Malanchini e a töta la festa de Spirà, alla Evoluzione Audio&Luci, alla Rina Abbadini del Canile di Colzate che è venuta a trovarci col suo stand ed era tutta contenta perchè era riuscita a raccogliere un buon numero di offerte e, ovviamente, a Joe che ha saputo ancora una volta mettersi in gioco in un contesto non dei più semplici.

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